A Buckingham Palace, la mostra dedicata a Lady D

Buckingham Palace mette in mostra i cimeli della principessa Diana. E, per la prima volta, apre le porte della sua stanza privata

L’occasione è l’apertura estiva di Buckingham Palace: turisti e curiosi, per la prima volta, potranno ammirare all’interno del palazzo reale cimeli appartenuti alla compianta principessa Diana, a vent’anni esatti dalla sua morte (avvenuta il 31 agosto 1997). I due figli, William ed Harry, hanno infatti dato l’autorizzazione all’apertura della stanza privata della madre. O, meglio, alla creazione di una sua replica.

Lo studio di Kensington Palace è stato fedelmente riprodotto, e potrà essere visitato fino al prossimo 1 ottobre. Dalla scrivania con le foto dei figli ai cimeli vari, dai bauli alle musicassette che testimoniano i suoi gusti musicali – George Michael, Elton John, Diana Ross e numerose cassette di musica lirica -, si apre così una piccola finestra sulla vita privata di una delle principesse più amate della storia.

Ma, quella di Buckingham Palace, non è l’unica iniziativa dedicata a Lady D nel ventennale della sua scomparsa. Fino al 28 febbraio 2018, a Kensington Palace è possibile fare un tuffo nel guardaroba della principessa, grazie alla mostra “Diana: her fashion story”. In esposizione, tra gli altri, il long dress a sirena indossato nel 1985 alla Casa Bianca – con cui ballò tra le braccia di John Travolta – e il tailleur rosso con bottoni dorati sfoggiato a Londra nel 1996.

Infine, nel documentario di HBO, William e Harry regalano un ritratto intimo della loro mamma. In “Diana, Our Mother: Her Life and Legacy”, per la prima volta, i due parlano di Lady D. “Era la nostra mamma, è ancora la nostra mamma. Ed è la mamma migliore del mondo”, dichiara commosso Harry. Che, quando Diana morì, aveva appena 12 anni. Dal principe William, invece, arriva un ritratto con un poco più di humour. “Sarebbe stata una nonna da incubo, di quelle che non ti lasciano mai in pace” scherza. Ma, nel documentario, a parlare della Principessa non sono soli i figli. C’è il fratello Earl, ci sono persone della servitù, c’è il suo fotografo ufficiale e c’è un medico che lavorava nella clinica per malati di AIDS visitata dalla Principessa. Che ricorda come, più di ogni altra persona al mondo, lei avesse il potere di sensibilizzare l’opinione pubblica. Una dote, questa, che moltissime volte sfruttò proprio a favore dei più bisognosi.