Anna Netrebko, perché la soprano russa ha scelto di non tornare alla Scala

Per lei non è etico costringere un artista a parlare di politica, per questo decide, tra le polemiche, di non esibirsi più a Milano il prossimo 9 marzo

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Redazione

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La soprano russa Anna Netrebko si rifiuta di esibirsi alla Scala di Milano il prossimo 9 marzo, per motivazioni apparentemente politiche. Infatti, l’artista ha precisato che non denuncerà mai la sua patria, seppur contraria alla guerra. Nei giorni scorsi erano circolate voci su presunti problemi di salute, immediatamente smentiti dalla diretta interessata.

Anna Netrebko: “Non denuncerò la mia patria”

La soprano russa, già protagonista del Macbeth alla Prima della Scala, ha annunciato ufficialmente che non salirà sul palco a Milano il prossimo 9 marzo. Anna Netrebko avrebbe dovuto esibirsi insieme al marito Yusif Eyvazov in Adriana Lecouvreur con la regia di David McVicar. Il sospetto che qualcosa non andasse era già nell’aria da quando la coppia aveva saltato due prove organizzate ad hoc per loro, dando come motivazione una indisposizione.

È stata però la stessa artista, sul suo profilo Instagram a smentire l’iniziale notizia diffusasi in fretta dei suoi presunti problemi di salute. “Sto bene, non ci sarò, ma non per questo motivo”. Nelle scorse ore poi l’annuncio ufficiale, con una motivazione più pregnante di una indisposizione: la politica. O meglio, la sua presa di distanze da essa, e da ciò che sta accadendo in Ucraina. Anna, seppur si dice contraria alla guerra, non vuole essere complice di alcun attacco mediatico alla sua terra natia.

“Non verrò… non è giusto costringere un artista a denunciare la sua patria” ha affermato la Netrebko sui suoi canali social. Dopo aver definito fake news quelle sulle sue condizioni di salute, ha aggiunto: “Per prima cosa sono contraria a questa guerra. Sono russa e amo la mia terra, però ho molti amici in Ucraina e la pena e il dolore che sto provando mi spezza il cuore. Voglio che questa guerra finisca e che la gente possa vivere in pace. Questo è ciò che spero e per cui prego. Ma sono un’artista, e come molti altri miei colleghi non parlerò di politica. Il mio scopo è proprio unire le persone divise dalla politica”.

Valery Gergiev: il precedente che ha pesato sulla decisione della Netrebko

Le parole di Anna Netrebko suonano come un chiaro riferimento ad una situazione molto simile, quella del direttore d’orchestra Valery Gergiev. L’uomo, amico personale di Vladimir Putin, è stato allontanato dalla Scala di Milano per decisione del sindaco, Beppe Sala e del Piermarini. La scelta è stata dettata dal suo non schierarsi apertamente e nettamente contro la guerra della Russia ai danni dell’Ucraina.

“Schierarsi contro la propria casa e obbligare gli artisti a dar voce alle proprie opinioni politiche non è giusto” ha scritto la soprano russo, riferendosi, senza mai citarlo, a Valery Gergiev. La Netrebko è stata scoperta proprio dal direttore d’orchestra russo.

Sala ha chiarito di non aver chiesto un’opinione politica, ma una presa di posizione contro la guerra. Gergiev avrebbe preferito ripartire senza rispondere, un atto inaccettabile in questo momento così drammatico. “Non ho chiesto nessuna abiura, ho chiesto una presa di distanza dalla guerra. È una cosa un po’ diversa. Valery Gergiev è ripartito e non ha risposto”.