Adelmo Fornaciari, cantautore: biografia e curiosità

Adelmo Fornaciari, meglio conosciuto come Zucchero, è uno dei cantanti italiani più apprezzati e famosi del mondo: carriera e vita privata

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 10 Settembre 2016 16:46Aggiornato: 24 Giugno 2024 16:47

Ha suonato con alcuni dei migliori artisti a livello internazionale, ha venduto circa 60 milioni di dischi in tutto il mondo e vinto alcuni dei premi più prestigiosi: Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, è un cantautore e musicista di primissimo piano, un uomo del blues che ha costruito una lunga e brillante carriera ricca di soddisfazioni.

Dai suoi esordi di tempo ne è passato parecchio e Zucchero ha dato vita a 31 album, oltre a suonare dal vivo in alcune delle più importanti manifestazioni di tutto il mondo: vita, carriera e sfera privata di Adelmo Fornaciari, uno dei migliori artisti del panorama nazionale (e non solo).

Zucchero, la vita e la carriera di Adelmo Fornaciari

Classe 1955, Adelmo Fornaciari è nato il 25 settembre in provincia di Reggio Emilia, per poi trasferirsi con la famiglia in Toscana, prima a Forte dei Marmi e poi a Carrara.

Studi da perito elettronico prima e da veterinario poi (non ha completato l’università), ha quindi deciso di inseguire il grande amore per la musica. E mentre tentava una carriera in questo ambito ha lavorato dedicandosi ai lavori più disparati.

I primi anni (dal 1968 al 1978) sono stati all’insegna di progetti con alcuni gruppi, poi nel 1981 è arrivata la vittoria con Canto te al Festival di Castrocaro e l’inizio di un nuovo percorso musicale. Il 1982 è l’anno della sua prima partecipazione al Festival di Sanremo: lo ha fatto con Una notte che vola via con cui si è piazzato al penultimo posto, seguito solo da Vasco Rossi con Vado al massimo, nel 1983 ci ha riprovato con Nuvola ma anche questa volta non gli è andata bene, così come è accaduto al suo primo album Un po’ di Zucchero.

La terza partecipazione alla kermesse canora è con Donne, uno dei suoi brani più celebri, che però a Sanremo si è classificata penultima ma che ha conquistato ugualmente il cuore del pubblico: il brano fa parte del suo secondo disco Zucchero & The Randy Jackson Band a cui ha lavorato a San Francisco.

L’ultima volta di Adelmo Fornaciari a Sanremo è datata 1986 con Canzone triste, con cui si è piazzato nuovamente in penultima posizione. Ma questo non segna la fine della carriera, anzi, arriva la vera svolta: con il terzo album (Rispetto) Zucchero si impone sul mercato discografico italiano. Mentre nel 1987, con Blue’s, ha vinto il Festivalbar, e poi ha dato vita a pezzi come Con le mani, Senza una donna, Non ti sopporto più e molti altri.

Sono anni di importanti collaborazioni da Joe Cocker a Miles Davis, ma anche di esibizioni dal vivo con Ray Charles, Eric Clapton e Paul Young, solo per citarne qualcuno.

Tra gli altri successi si può ricordare il disco Oro, incenso e birra che può contare la cifra di 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Poi ci sono stati Miserere, Spirito DiVino, Shake, Fly, Chocabeck, La sesion cubana, Black cat e DOC, e tantissimi brani di successo che lui ha scritto per altri. Due esempi? Nel 2001, rispettivamente al primo e il secondo posto della classifica del Festival di Sanremo, ci sono due canzoni di cui è autore: Luce (tramonti a nord-est) cantata da Elisa e Di sole e d’azzurro cantata da Giorgia.

Fra i concerti internazionali a cui ha preso parte si possono ricordare, ad esempio, il Freddie Mercury tribute Concert dedicato al cantante dei Queen: era il 1992 e Zucchero era l’unico italiano presente, sul palco ha portato Las palabras de amor, ha suonato alla House of blues con Dan Aykroyd e John Belushi, ai Grammy Award cantando Va, pensiero, mentre nel 2009 è stato l’unico artista del nostro Paese al Nelson Mandela International Day. Questi sono solo alcuni dei tantissimi progetti e delle collaborazioni importanti che caratterizzano la carriera dell’artista.

Zucchero, la vita privata

Adelmo Fornaciari ha scelto il nome d’arte Zucchero perché così veniva chiamato da una maestra delle elementari.

Nel corso della sua vita ha avuto due relazioni importanti. La prima è quella con la ex moglie Angela Figliè, con lei ha avuto due figlie: Alice e Irene.

Dopo la loro separazione (e l’uscita dell’album di grande successo Oro, incenso e birra nel 1989) l’artista aveva raccontato di essere stato male. A Sette di Il Corriere della Sera aveva spiegato: “All’inizio degli anni Novanta ho attraversato un periodo di depressione totale dopo la separazione dalla mia prima moglie – si legge -. Stavo male ovunque fossi. Provai a tornare dai miei a Roncocesi, ma dopo una settimana fuggii. Mio padre non aveva capito che avevo successo. Non ero più quello che suonava nelle balere e mi svegliava alla mattina alle 6 per farmi andare a lavorare nei campi con lui. In una pizzeria incontrai Enrico Ferri, l’ex ministro, che mi offrì un aiuto per trovare casa a Pontremoli di cui era sindaco”.

Da quel momento il cantante ha cercato (e poi trovato) il luogo dove oggi ha casa e vive con la nuova compagna Francesca Mozer, dalla quale ha avuto un figlio Adelmo Blue: una vera e propria fattoria.

Della nuova compagna, Zucchero aveva detto in un’intervista rilasciata a Vanity Fair datata qualche anno fa: “Stiamo insieme da tanti anni. Parla cinque lingue, le piace seguirmi quando le chiedo di seguirmi e mi lascia libero quando ho bisogno di essere lasciato libero”.

Zucchero, i successi e i momenti duri della sua vita

Sconfitte, successi, momenti difficili e altri di gioia, la vita di Zucchero è stata un po’ come quella di tutti: fatta di impegno, sacrifici, di risultati, traguardi ma anche di momenti complicati.

Tra le cose belle che caratterizzano il suo profilo professionale ci sono – ad esempio – i tanti riconoscimenti, come una candidatura ai Grammy o il Premio Tenco alla carriera. Inoltre, è stato insignito dell’onorificenza di commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Tra i momenti difficili quello della lotta contro la depressione di cui ha raccontato di aver sofferto: “Tra il 1990 e il ’92 ero così depresso che solo l’idea di stare meglio mi spaventava – si legge su Vanity Fair -. In quel periodo capitavano le cose più incredibili: mi chiamava Brian May per il tributo a Freddie Mercury, quelli del successo di Senza una donna con Paul Young, della versione italiana di Mad About You di Sting, dei concerti con Pavarotti. Ma io non me le godevo, anzi non avevo voglia di farle: non me ne fregava niente”.

Poi la casa e il cambiamento: “Mi sono ricostruito sistemando la casa, stando coi contadini, mettendo animali, andando dai rigattieri. In un paio d’anni stavo meglio”.