Nella terza serata del Festival di Sanremo 2023, andata in onda giovedì 9 febbraio, si sono esibiti di nuovo tutti i 28 Big in gara. Amadeus e Gianni Morandi sono stati accompagnati nel loro viaggio da Paola Egonu e i Maneskin sono tornati dove tutto è iniziato per loro.
In attesa di sentire i duetti e di vedere scendere le scale dell’Ariston dalla simpaticissima Chiara Francini, la classifica che è emersa nelle prime tre serate di Sanremo 2023 vede Marco Mengoni con la sua Due vite in vetta, seguito da Ultimo, Mr Rain e Lazza. Ma il vocal coach di fama internazionale, Giancarlo Genise, non è d’accordo totalmente su questa classifica (anche se non contesta i primi posti). E ha fatto chiarezza sui disguidi tecnici, capitati anche a Gianluca Grignani. (Leggi anche i commenti di Giancarlo Genise sulla prima serata e sulla seconda serata del Festival).
Sanremo 2023, terza serata: i commenti del vocal coach Giancarlo Genise
Riascoltati i brani in gara, confermi il giudizio tecnico delle prime due serate o c’è stata qualche sorpresa?
Sicuramente un cambio c’è stato, ma il giudizio tecnico non si discosta. Però ho notato un grande miglioramento nell’essere sul palco. I cantanti erano molto più rilassati. Non mi trovo d’accordo sulla classifica, perché ho notato una Mara Sattei in 18esima posizione ma dobbiamo considerare che per essere la sua prima volta a Sanremo ha gestito molto bene l’emotività e ho notato anche un livello d’interpretazione alto, c’era molta comunicatività, era molto all’interno del brano, è riuscita a interpretarlo molto bene, per questo doveva essere più in alto nella classifica. Allo stesso modo Gli Articolo 31, un J-Ax emozionato come non abbiamo mai visto, il 17esimo posto non va bene. Io li paragono un po’ ai super ospiti perché hanno segnato diverse generazioni, sono stati precursori di tutto un mondo e sfera di corrente seguita negli anni. Bene Giorgia, finalmente ho potuto risentire in parte la Giorgia che conosciamo, la sua esibizione è stata messa più a fuoco rispetto a quella della prima serata, il brano però resta sempre complesso e manca di qualcosa.
Come alcuni dovrebbero secondo me salire in classifica, altri dovrebbero scendere. Come Ariete che è troppo in alto per me. Se c’è un lavoro non si vede, è proprio debole vocalmente e di preparazione.
Il più grave problema che noto in tutti gli emergenti, io li manderei tutti dal logopedista, è l’intelligibilità, cioè c’è proprio un problema di pronuncia delle parole, non sono ben scandite, non sono capibili. Per fare degli esempi, hanno tutte le consonanti morbidi e forti molto marcate o le zeppole sulla S, un po’ alla Sangiovanni. Attenzione non è come Madame che tronca la parola, perché il suo è una sorta di gioco musicale.
Poi su 28 artisti almeno 20 hanno usato l’autoTune e questo non gioca a loro favore, perché chiunque vada all’Eurovision non potrà utilizzarlo, è vietato e otterremo un po’ la figura che abbiamo visto lo scorso anno con Blanco e Mahmood. Questo non va bene perché il cantante deve saper cantare sia con che senza l’autoTune. Va ricordato che questo strumento si inserisce nel momento in cui il cantante non è perfettamente intonato.
In questa edizione del Festival le performance dei super ospiti (vedi i Maneskin), sono state tecnicamente e vocalmente migliori rispetto ai cantanti in gara?
I Maneskin tecnicamente e vocalmente migliori no. Sicuramente grande performance di notevole impatto. Ho avuto l’impressione che fossero un po’ stanchi, a livello visivo, non di suono. Forse perché stanno lavorando tantissimo e viaggiando in lungo e in largo. Ti dirò che confrontando i Maneskin coi Black Eyde Peas, l’Ariston era più infiammato con questi ultimi. Poi come si dice ‘nemo propheta in patria’ e questo mi dispiace perché sono veramente bravi e forti. Vocalità di Damiano è la sua con una vergeture congenita, ossia un segno sulla corda vocale che gli permette di avere quel suono particolare, ma non dico nulla di nuovo, l’aveva spiegato anche lui
Troppi problemi tecnici in questo Sanremo 2023?
I problemi tecnici a Sanremo ci sono sempre stati, non è la prima volta. Anzi bisognerebbe fare un plauso ai tecnici perché non è facile gestire la macchina Sanremo, considerando che c’è una super orchestra, migliaia e migliaia di microfoni, per ogni artista viene fatto un settaggio personale a ogni cambio palco. Quindi è più che normale che in diretta possa avvenire un problema tecnico. Nella terza serata abbiamo visto Gianluca Grignani che ha avuto un problema, come ha spiegato ha chiesto di abbassargli la voce ma in realtà si è accorto di aver sbagliato. Va considerato che tutto può variare, l’acustica stessa cambia da un teatro pieno a uno vuoto. Anzi direi che quest’anno di problemi tecnici ce ne sono stati pochi rispetto ad altre edizioni. Bisogna pensare che le canzoni si sentono in modo diverso dall’Ariston rispetto alla televisione. Il più delle volte si dà maggiore attenzione alla regia della messa in onda che a quella del teatro. I problemi tecnici non dovrebbero esserci, ma è più che umano che accadano, anche perché non è facile gestire tutte queste cose in contemporanea.
Sanremo 2023, terza serata: la classifica
- Marco Mengoni – Due vite
- Ultimo – Alba
- Mr. Rain – Supereroi
- Lazza – Cenere
- Tananai – Tango
- Madame – Il bene nel male
- Rosa Chemical – Made in Italy
- Colapesce e Dimartino – Splash
- Elodie – Due
- Giorgia – Parole dette male
- Coma_Cose – L’addio
- Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
- Modà – Lasciami
- Paola & Chiara – Furore
- LDA – Se poi domani
- Ariete – Mare di Guai
- Articolo 31 – Un bel viaggio
- Mara Sattei – Duemilaminuti
- Leo Gassmann – Terzo cuore
- Colla Zio – Non mi va
- Levante – Vivo
- Cugini di Campagna – Lettera 22
- gIANMARIA – Mostro
- Olly – Polvere
- Anna Oxa – Sali
- Will – Stupido
- Shari – Egoista
- Sethu – Cause perse