Rossano Ferretti, il maestro dei capelli: “Ogni cliente è una star”. Come Kate Middleton

"I diamanti non sono i migliori amici delle donne, ma è Rossano Ferretti". Il Re dei capelli ci racconta come crea la bellezza coi suoi tagli e del suo nuovo talent in tv

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Rossano Ferretti è un creatore di bellezza, una vera e propria leggenda nel mondo dell’hairstyle. Il suo “taglio invisibile” è famoso in tutto il mondo, ma le sue pettinature sono sempre personalizzate, perché i capelli definiscono un modo di essere.

Rossano Ferretti è conosciuto come “Il Maestro dei capelli”, il più rivoluzionario leader dell’industria degli ultimi tre decenni, con saloni di lusso in tutto il mondo. Molte star di Hollywood, top model, membri della Famiglia Reale si rivolgono a lui. Solo per fare qualche nome, Reese Witherspoon, Dakota Johnson, Anna Wintour, Jennifer Lawrence sono sue clienti. Lui ha creato il long bob per Pippa Middleton e la Principessa del Galles, Kate Middleton è tra le sue clienti. Ma attenzione a chiedergli un commento su di loro. Lui si limiterà a dire che “Ogni cliente è per me una star”.

Oggi con Rossano Ferretti e alla casa di produzione Shine Iberia, società di Banijay Group, i parrucchieri hanno fatto un passo avanti nel mondo della televisione. Nel 2023 prenderà vita HairStyle: The Talent Show, un nuovo format e concept in cui i migliori professionisti dell’haircare si sfideranno affrontando le sfide più straordinarie per aggiudicarsi la vittoria e conquistare un rinnovo completo del proprio salone.

Ci racconti del tuo nuovo progetto HairStyle The Talent Show? Come è nata l’idea?
Io faccio il parrucchiere da quando sono bambino, sono cresciuto nel negozio di mia mamma in un paese di 400 abitanti e ho sempre lottato contro il pianeta, perché non c’è niente e nessuno che faciliti la vita del parrucchiere. Il nostro è un mestiere molto sottovalutato, per questo col mio talent voglio dare aspirazione sia all’industria che soprattutto ai consumer perché non sanno cosa c’è dietro questa meravigliosa professione dove uno come me, da niente diventa Rossano Ferretti, il parrucchiere più famoso al mondo, celebrato ovunque. Voglio quindi condividere le mie chiavi del successo. Ho 62 anni e penso che questa sia la possa più intelligente da fare.

Come si svolgerà il talent?
Non ti posso svelare molto. Adesso stiamo facendo il casting e poi a marzo racconteremo più in dettaglio il programma e riveleremo le celeb che ne faranno parte. Sarà realizzato in USA, Spagna, Messico, Brasile e naturalmente in Italia. Si sfideranno i migliori parrucchieri di questi Paesi, per accedervi non ci sono limiti di età o sesso, è all’insegna della inclusività totale, sotto ogni punto di vista. Queste persone dovranno dimostrare al sottoscritto se hanno le caratteristiche per diventare i parrucchieri del futuro. Quello che voglio è trovare nuovi nomi, nuovi Rossano Ferretti, cioè qualcuno che sappia dire qualcosa di nuovo al mercato e sull’idea di bellezza. Il talent dà anche l’opportunità al vincitore di aprire il proprio salone, dotato di attrezzature e prodotti per diventare di successo, grazie a un premio in denaro. In più – e non l’ho mai fatto prima- farò da mentore.

Quanto la cura dei capelli definisce la bellezza di una persona?
Una persona piuttosto nota, forse la più importante nel mondo della moda e dell’editoria [sospettiamo si tratti di Anna Wintour, cliente di Rossano Ferretti ndr], mi ha detto un giorno: ‘Ho cambiato idea, i diamanti non sono i migliori amici delle donne, ma è Rossano Ferretti’. Questo per dire quanto i capelli incidano sulla bellezza, sulla felicità, sullo stato fisico e mentale di una persona. Quando una persona si sente bella coi propri capelli, il resto diventa un accessorio meno importante. Puoi avere la più esclusiva Hermès, ma se hai dei capelli di m. tutto il resto è niente.

Allora come possiamo avere dei bei capelli?
Informatevi e curateli, perché i capelli hanno la stessa età della pelle. Quasi sempre nel bagno di una donna ci sono tanti prodotti di skincare, qualche make up e uno shampoo scarso, magari acquistato al supermercato. Fondamentalmente è un fatto educativo, la maggior parte delle informazioni nel mondo beauty sono sul trucco e sulla skincare, mentre la cura dei capelli viene dimenticata. Per questo ti dico che noi parrucchieri siamo spesso bistrattati, vengono contestati i nostri prezzi, però bisogna pensare che un taglio dura tre-quattro mesi ed è determinante per sentirsi bene e a posto tutti i giorni. È una questione culturale.

Come crei le tue pettinature? Cosa ti ispira?
A me non ha mai ispirato nient’altro che la persona che ho difronte. Non c’è niente altro, perché devi costruire la bellezza su chi hai difronte a te. Non ci sono mode, tendenze. Naturalmente è chiaro che mi informo, osservo quello che ho attorno e ne capto le energie, ma è la persona che ti dice come costruire la sua bellezza. È sbagliato dire ‘questo è il mio taglio’, perché il taglio è della persona che lo porta. Il compito del parrucchiere è dare al cliente la possibilità di sentirsi bene.

Oggi molte donne scelgono di non tingersi più i capelli e di lasciarli grigi, cosa pensi di questi look naturali?
Io credo che ognuno debba fare quello che si sente di fare. Io ho lanciato i capelli naturali che avevo 25 anni, cioè 37 anni fa. Nella mia prima campagna sui colori, ho messo una donna coi capelli grigi. Sono sempre stato un po’ troppo avanti con la mia visione: parlavo di inclusività nel 1998, ho pubblicato un libro nel 1992  che andava in quella direzione. Per me la bellezza non può essere che inclusiva e questo lo penso fin dagli inizi della mia carriera. Faccio televisione anche per questo, per fare informazione e per raccontare cosa significa entrare in un salone, per mostrare cosa c’è dietro il nostro lavoro, quali studi scientifici ci sono dietro i nostri tagli.

Rossano Ferretti
Fonte: Ufficio stampa - Rossano Ferretti
Rossano Ferretti

Che tipo di esperienza si fa entrando nei tuoi saloni?
Ho aperto il mio primo negozio a Parma nel 1990, ero al primo piano in un appartamento del 1500, del 1494 per esattezza, non avevo messo nemmeno l’insegna. Era un appartamento con degli specchi, dei divani, la zona bar, insomma tutto quello che di bello si può mettere in un salone da parrucchiere di un certo livello. I miei colleghi mi dissero: ‘Tu fallirai con questo negozio’. Ma io risposi: ‘No, perché farò vivere ai miei clienti un’esperienza unica’. E adesso quel salone è una pietra miliare.

Una volta hai detto che tratti ogni persona come fosse una star
Ho detto esattamente: ‘Every client is a celebrity for me‘. Personalmente per me è così. Lo dico quando mi fanno delle domande, che a me imbarazzano molto e a cui evito di rispondere, sulle mie clienti famose. Ma per me è davvero così: tutte le donne sono delle celebrità. Ciò che conta non è il nome, ma la persona. Io faccio sempre il massimo per qualsiasi cliente che viene da me.

Non ti chiederò delle tue clienti famose, ma potresti fare un commento tecnico sui capelli di Kate Middleton?
Non te lo dirò mai [ride ndr].

La tua icona di bellezza?
L’unica donna che avrei voluto pettinare ha fatto Colazione da Tiffany [si tratta di Audrey Hepburn ndr] e per me lei è la bellezza immortale. Lei è moderna sempre, ieri, oggi e domani.

Un consiglio pratico per le nostre lettrice? Sul tuo Instagram pubblichi delle foto “Before/after” dove con pochi dettagli cambi il volto delle tue clienti
Ma infatti il mio profilo Instagram vuole educare le persone. Anche il mio sito è educativo, è un’università della bellezza.

Ha anche molto di artistico
Sì, l’arte fa parte di me stesso. C’è in qualsiasi cosa faccio, anche nel piatto di spaghetti al pomodoro che ho cucinato per mia moglie ieri sera dopo un viaggio di 20 ore. La bellezza è qualcosa di armonico e questo senso ce l’hai oppure no. Ho sempre detto di voler trasformare i coloristi e i tagliatori di capelli in art director, perché devono essere considerati dei veri creatori di bellezza.