Rudy Mostarda, l’artista dei capelli: “Il taglio è la cornice del viso. Il mio è sartoriale”

"Il taglio è la cosa più importante, è come la cornice di un quadro. Chi vorrei pettinare? Dua Lipa": Rudy Mostarda ci racconta di sé e del suo show, "HairStyle"

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Rudy Mostarda, Global Hairstylist, non è semplicemente un parrucchiere, ma è un artista dei capelli i cui tagli sono opere sartoriali, studiati e creati in modo originale in base alla morfologia, ai colori e alle esigenze di ciascuna cliente.

La sua fama è mondiale, è direttore creativo globale del marchio Alfaparf Milano Professional, responsabile di tutte le creazioni delle nuove collezioni. E adesso è anche su Real Time e in streaming su discovery+ e Rakuten TV con lo show dedicato ai capelli, HairStyle, The Talent Show, che conduce insieme a Rossano Ferretti.

Fedele ai principi di una filosofia educativa, una delle attività preferite di Rudy Mostarda è la formazione degli stilisti attraverso seminari, eventi e formati innovativi. Rudy è anche fondatore e Direttore creativo internazionale di Extrema Hair, che conta più di 90 saloni affiliati in Italia, di cui quello di Milano gestito direttamente da lui. Un personaggio poliedrico, in grado di creare look scenografici ma anche proposte per il lavoro quotidiano da realizzare in salone.

È Vice President dell’Alternative Hair Show di Londra, l’evento più importante al mondo sull’hairstyling. È anche artefice della creazione di look per importanti celebrità ed è regolarmente presente nel backstage della Settimana della Moda di Milano, come direttore creativo di numerose griffe, oltre che nel backstage della Mostra del Cinema di Venezia e a noi ha raccontato i suoi “segreti” professionali.

Ci racconti della tua esperienza a Hairstyle, The Talent Show ?
Ho lavorato spesso in tv ma è la prima volta che mi misuro con un talent. È stata un’esperienza fantastica. L’enfasi dei ragazzi che vi hanno partecipato è stata la cosa che più mi ha sorpreso. Addirittura collaboravano per arrivare al risultato, nonostante poi sarebbe stato premiato solo uno. Anche fare il giudice mi è piaciuto, anche perché mi trovavo a esprimere pareri in un ambito che conosco benissimo, visto che faccio il parrucchiere, insegno ai parrucchieri, insomma è proprio il mio mestiere.

Come è andata la tua collaborazione con Rossano Ferretti in Hairstyle, The Talent Show ?
È stata sorprendente, una collaborazione proficua. Io sono come prendere Rossano, perché lo conosco da tanto tempo. Rossano è una persona molto più affabile di quello che appare. A me ha sorpreso la sua predisposizione nel mettersi in gioco, soprattutto con me che sono totalmente diverso da lui. Però, l’ho portato totalmente dalla mia parte e questo è stato incredibile. Non avevo dubbi che la nostra collaborazione potesse funzionare, anche se siamo molto differenti. Ma tra professionisti, credo non ci siano problemi del raggiungere l’obiettivo comune e anche a farlo in modo piacevole. Quindi è stata un’esperienza molto sorprende e positiva per me.

Rossano Ferretti Rudy Mostarda Hairstyle
Fonte: Ufficio stampa Real Time
Rossano Ferretti e Rudy Mostarda, conduttori di “Hairstyle”

Come si diventa hairstylist di talento?
Non so se è compito di questo programma decretare se un parrucchiere abbia talento o meno. Secondo il mio punto di vista si deve partire dalla base, di deve iniziare col fare le pieghe coi bigodini, fare la permanente, conoscere bene i prodotti. È vero che i parrucchieri, per farli diventare di talento, bisogna farli sognare, ma senza le basi non c’è talento.

Quindi prima la tecnica e poi la creatività?
L’aspirazione alla creatività viene dopo. Puoi anche creare il taglio perfetto, ma resterà un colpo di fortuna senza le basi. Per sviluppare la creatività, ci vuole tanta conoscenza.

Dal punto di vista della cliente, come si fa a capire quando un parrucchiere è davvero bravo?
La cliente, secondo me, non ha la capacità di capire se il suo parrucchiere è bravo. Piuttosto la cliente si affida a lui, quando il parrucchiere è capace di entrare nelle sue corde. Tendenzialmente le persone non hanno gli strumenti o le conoscenze per capire se un carré è fatto bene o male, semplicemente piace loro. Purtroppo oggi con l’avvento dei social spesso si giudica un parrucchiere in base a quello che pubblica.
Quello di cui sono convinto è che il lavoro del parrucchiere è fatto per il 70% di comunicazione e per il 30% di manualità.

Come crei i tuoi tagli?
Per me la comunicazione è la base del mio mestiere. Quindi prima di realizzare un taglio, faccio una consulenza con la cliente, perché lo studio in base ai suoi tratti, al suo stile, a quello che fa nella vita. Ho bisogno di raccogliere informazioni, prima di creare il taglio. Il taglio per è la cosa più importante, molto più del colore, perché è la cornice del viso, come fosse la cornice di un quadro. Su questo sono molto pignolo, nel senso che la cliente o accetta i miei consigli oppure non la pettino personalmente. Sono convinto che la cliente debba affidarsi al professionista, perché ha la capacità di capire cosa sta bene a una persona. È come quando si va a fare la pulizia dei denti, non si chiede di usare un certo tipo di strumento piuttosto che un altro. Lo stesso deve valere per il parrucchiere.

Immagino però che tieni conto dei gusti della cliente?
Assolutamente, del gusto sì. Ma io le parlo di morfologia del viso, degli occhi. Il mio è un taglio sartoriale, fatto su misura. A volte mi portano una foto e vorrebbero quel taglio di capelli, ma faccio osservare che quella non è la sua foto e che la persona ritratta ha un’altra pelle, un altro tipo di capelli. Ovviamente ascolto le esigenze della cliente, ma poi studio una proposta che sia solo per lei, costruita su di lei.

Del colore cosa mi dici?
Il colore è fondamentale, perché lo si indossa quotidianamente e deve essere perfettamente abbinato a quello della pelle e degli occhi.

Anche quando si scelgono tinte particolari, come il rosa o l’azzurro?
Lì è ancora più complicato, perché deve essere ben abbinato al colore della pelle e alla base del capello. Facciamo anche dei corsi di armocromia per accompagnare le persone nella scelta del colore.

Cosa ne pensi dei capelli grigi e della tendenza a non colorarsi i capelli?
Non tingersi i capelli è totalmente contrario al lavoro del parrucchiere. Comunque, secondo il mio giudizio, ci sono delle persone che hanno dei capelli che non hanno mai colorato e soprattutto hanno un bel taglio, glieli lascerei così naturali. Penso a un bel carré, che è un taglio intramontabile, molto femminile e avvolgente, sale e pepe diventa disarmante. Ma tendenzialmente è giusto che la maggior parte delle clienti si tinga i capelli. Sono diversi i motivi per cui consiglio la tinta, perché il bianco non è bello, perché ci si è sempre colorati e perché un bel colore abbinato al giusto taglio ringiovanisce moltissimo.

Tra le celeb c’è una chioma su cui ti piacerebbe mettere le mani?
Se ne devo scegliere una, mi piacerebbe fare i capelli a Dua Lipa perché è una che ti permette di cambiare, ha un viso perfetto. Lei è talmente bella, che difficilmente si può sbagliare [ride ndr].

Se siamo venute da te e ci hai fatto il taglio e il colore giusto, come facciamo a mantenerli?
Il mio taglio è uno dei miei punti di forza.  Quindi almeno per tre mesi si è a posto. Anche perché creo i tagli sulla texture dei capelli: se una è riccia, realizzo un taglio per i capelli ricci, se una è liscia, aiuto a creare volumi e proporzioni col mio taglio. I prodotti che si usano sono fondamentali. Come ci si cura della pelle, così si deve fare per i capelli. Quindi bisogna pensare innanzitutto a mantenerli sani e poi in ordine grazie al mio taglio.