Passata alla storia per le sue parole piene di speranza e forza, scritte durante una tragedia immane, Anna Frank, detta Anne, era una giovane ebrea tedesca nata il 12 giugno del 1929 a Francoforte. La sua famiglia si era rifugiata ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, nel 1933 subito dopo l’ascesa del nazismo in Germania. Nel 1940, quando i tedeschi invasero il paese e iniziò la persecuzione degli ebrei, la famiglia di Anna iniziò a vivere nella paura.
Nel 1942 la famiglia decise di nascondersi sopra l’ufficio del padre della giovane insieme ad altre persone. Due anni dopo la Gestapo – probabilmente per via di una segnalazione – scoprì questo nascondiglio e arrestò tutti. Anna Frank e la famiglia vennero deportati nei campi di concentramento. La giovane e sua sorella Margot finirono nel campo di Bergen-Belsen dove morirono nel marzo del 1945, appena tre settimane prima che le truppe di liberazione alleate arrivassero. L’unico sopravvissuto fu Otto Frank che, tornato ad Amsterdam, trovò il diario scritto dalla figlia.
Indice
Anna Frank frasi sulla guerra e la speranza di una vita migliore
Vissuta per due anni in clandestinità, Anna Frank è diventata, grazie alle parole scritte sul suo “Diario”, un simbolo della Shoah. Nel periodo in cui si nascose con la sua famiglia, Anna Frank scrisse sul suo diario ciò che pensava, lasciando una testimonianza importante dal punto di vista storico, ma soprattutto umano. Morì a soli 16 anni nel campo di concentramento di Bergen-Belsen a causa del tifo, ma le sue frasi sono diventate immortali
- Le persone possono dirti di tenere la bocca chiusa, ma questo non ti impedisce di avere una tua opinione.
- Che meraviglioso pensiero è che alcuni dei migliori giorni della nostra vita non siano ancora arrivati.
- Il miglior rimedio per chi ha paura, o si sente incompreso e infelice, è andar fuori all’aperto, in un luogo dove egli sia completamente solo, solo col cielo, la natura e Dio. Soltanto così potrà sentire che tutto è come dovrebbe essere.
- Le nostre vite sono modellate dalle nostre scelte. Per prima cosa facciamo le nostre scelte. Poi le nostre scelte ci rendono ciò che siamo.
- La ricchezza, la bellezza, tutto si può perdere, ma la gioia che hai nel cuore può essere soltanto offuscata: per tutta la vita tornerà a renderti felice. Ogni volta che ti senti solo o triste, prova ad andare in soffitta in una bella giornata e a guardare fuori. Non le case e i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, saprai di essere puro dentro e che tornerai a essere felice.
- Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo.
- Dove c’è speranza, c’è vita. Ci riempie di nuovo coraggio e ci rende nuovamente forti.
- Guarda come una singola candela può sfidare e definire l’oscurità.
- Credo nel sole, anche quando piove.
- A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.
- Il purgatorio, l’inferno e il paradiso sono cose che molti possono non ammettere; però una religione, non importa quale essa sia, mette l’uomo sulla buona strada. Non si tratta di temere Iddio, ma di tener alto il proprio onore e la propria coscienza.
- Alla lunga, l’arma più affilata di tutte è uno spirito gentile e cortese.
- Io continuo a star zitta e a rimanere fredda e anche in seguito non retrocederò davanti alla verità, che è tanto più difficile da udire quanto più a lungo è stata taciuta.
- So quello che voglio, ho uno scopo, un’opinione, una fede e un amore. Lasciatemi essere me stessa, e sarò contenta. So di essere donna, una donna con una forza interiore e tanto coraggio.
- Nonostante tutto, continuo a credere che le brave persone esistano ancora.
- Non possiamo controllare il nostro destino, ma possiamo controllare chi diventiamo.
- I morti ricevono più fiori dei vivi perché i rimpianti sono più forti della gratitudine.
- Una coscienza tranquilla rende forti.
- Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità.
Anna Frank frasi sulla bellezza e l’amore
Negli anni in cui si nascose in un nascondiglio con la sua famiglia, Anna Frank scrisse tutti i giorni sul suo diario, svelando ciò che pensava e lasciandoci frasi importanti sulla guerra, ma soprattutto sulla bellezza e sull’amore. Citazioni e aforismi delicati e immortali che ci svelano l’animo delicato di una ragazza di soli 16 anni che continua a sperare e ad amare, nonostante tutto. “Ah, quante cose mi vengono in mente di sera quando sono sola – si legge sul suo diario -, o durante il giorno quando debbo sopportare certa gente che mi disgusta o che interpreta male tutte le mie intenzioni! Perciò finisco sempre col ritornare al mio diario, è il mio punto di partenza e il mio punto di arrivo”.
- Come è meraviglioso che non vi sia nessun bisogno di aspettare un singolo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo.
- Potete sempre dar qualcosa, non foss’altro che gentilezza.
- Sono felice di natura, mi piace la gente, non sono sospettosa e voglio vedere tutti felici e insieme.
- Pensa a tutta la bellezza ancora intorno a te e sii felice.
- La pigrizia può sembrare attraente, ma è il lavoro a darti le soddisfazioni.
- Nessuno è mai diventato povero per aver dato.
- Io trovo meraviglioso quello che mi succede, e non soltanto quello che è visibile all’esterno del mio corpo, ma quello che vi si compie internamente. Appunto perché non parlo mai con nessuno di me e di queste cose, ne parlo con me stessa.
- I genitori possono solo dare ai figli buoni consigli o indirizzarli sulla buona strada, ma la formazione definitiva della personalità di una persona è nelle mani della persona stessa.
- Chiunque sia felice rende felici anche gli altri.
- Quanto sarebbero buoni gli uomini, se ogni sera prima di addormentarsi rievocassero gli avvenimenti della giornata e riflettessero a ciò che v’è stato di buono e di cattivo nella loro condotta! Involontariamente cercheresti allora ogni giorno di correggerti, ed è probabile che dopo qualche tempo avresti ottenuto un risultato.
- C’è solo una regola da ricordare: ridi di tutto e dimenticati di tutti.
- Viviamo tutti con l’obiettivo di essere felici; le nostre vite sono diverse, eppure uguali.
- Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.
- Finché esiste questo, – ho pensato, – e io posso vederlo, questo sole e questo cielo senza una nuvola, non posso sentirmi triste.
- Simpatia, amore, fortuna… Tutti noi abbiamo queste qualità, ma tendiamo ancora a non usarle.
- Perché la carta ha più pazienza delle persone.
- Ognuno di noi ha dentro di sé una buona notizia. Ed è che non si sa quanto grande si può essere! Quanto si può amare! Che cosa si può realizzare! E quale sarà il nostro potenziale.
- Molti trovano bella la natura, molti dormono qualche volta all’aria aperta, molti, nelle prigioni o negli ospedali, sospirano il giorno in cui, liberi, potranno nuovamente godere la natura, ma pochi sono, come noi, chiusi colla loro nostalgia e isolati da ciò che è patrimonio sia del povero che del ricco.
Le ultime parole del Diario Anna Frank
Il 1 agosto del 1944, Anna Frank scriveva le ultime parole del suo “Diario”. Un libricino ricevuto in regalo il giorno del suo tredicesimo compleanno che iniziò a scrivere a partire dal 12 giugno del 1942. Una testimonianza fondamentale che racconta la Shoah e la tragedia vissuta da tanti ebrei dal punto di vista di una ragazzina piena di vita e di speranza.
L’ultima pagina del “Diario di Anna Frank” venne redatta quattro giorni prima dell’irruzione dei tedeschi nell’alloggio segreto in cui la famiglia della giovane si nascondeva. Le persone che si erano rifugiate nel nascondiglio – celato da una porta segreta e uno scaffale girevole – vennero arrestate e in seguito deportate. Ad Anna Frank non venne permesso di portare il suo diario che rimase fermo al 1 agosto 1944.
A ritrovarlo sarà suo padre che riuscirà, nel 1947, a farlo pubblicare in tedesco. In seguito arriverà – nel 1952 – la traduzione in inglese intitolata “The Diary of a Young Girl”. Il “Diario” venne pubblicato in Italia nel 1945 per la prima volta e suscitò un enorme interesse, ricevendo più di settanta traduzioni. Ancora oggi le pagine scritte da Anna rappresentano una fra le più toccanti, immediate e tragiche testimonianze dell’Olocausto. In seguito sulla base del libro sono stati realizzati diversi film e una riduzione teatrale. Nel 2009, infine, l’UNESCO ha scelto di inserire il “Diario di Anna Frank” nell’Elenco delle Memorie del mondo. Oggi il manoscritto originale si trova nell’Istituto nazionale degli archivi sulla seconda guerra mondiale ad Amsterdam.
Cara Kitty,
“un fastello di contraddizioni” è l’ultima frase della mia lettera precedente e la prima di quella di oggi. Un “fastello di contraddizioni”, mi puoi spiegare con precisione cos’è? Che cosa significa contraddizione? Come tante altre parole ha due significati, contraddizione esteriore e contraddizione interiore.
Il primo significato corrisponde al solito “non adattarsi all’opinione altrui, saperla più lunga degli altri, avere sempre l’ultima parola”, insomma, a tutte quelle sgradevoli qualità per le quali io sono ben nota. Il secondo… per questo, no, non sono nota, è il mio segreto. Ti ho già più volte spiegato che la mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera. Con ciò intendo pure il non scandalizzarsi per un flirt, un bacio, un abbraccio, uno scherzo poco pulito. Questa metà è quasi sempre in agguato e scaccia l’altra, che è più bella, più pura e più profonda.
La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno, vero? E perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare. Certo, sono un pagliaccio abbastanza divertente per un pomeriggio, poi ognuno ne ha abbastanza di me per un mese. Esattamente la stessa cosa che un film d’amore per le persone serie: una semplice distrazione, uno svago per una volta, da dimenticare presto, niente di cattivo, ma neppure niente di buono. È brutto per me doverti dire questo, ma perché non dovrei dirlo, quando so che è la verità? La mia parte leggera e superficiale si libererà sempre troppo presto dalla parte più profonda, e quindi prevarrà sempre. Non ti puoi immaginare quanto spesso ho cercato di spingere via quest’Anna, che è soltanto la metà dell’Anna completa, di prenderla a pugni, di nasconderla; non ci riesco, e so anche perché non ci riesco.
Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Sono abituata a non essere presa sul serio, ma soltanto l’Anna “leggera” v’è abituata e lo può sopportare, l’Anna “più grave” è troppo debole e non ci resisterebbe.
Quando riesco a mettere alla ribalta per un quarto d’ora Anna la buona, essa, non appena ha da parlare, si ritrae come una mimosa, lascia la parola all’Anna n. 1 e, prima che io me ne accorga, sparisce. La cara Anna non è dunque ancora mai comparsa in società, nemmeno una volta, ma in solitudine ha quasi sempre il primato. Io so precisamente come vorrei essere, come sono dentro, ma, ahimè, lo sono soltanto per me. E questa è forse, anzi, sicuramente la ragione per cui io chiamo me stessa un felice temperamento interiore e gli altri mi giudicano un felice temperamento esteriore. Di dentro la pura Anna mi indica la via, di fuori non sono che una capretta staccatasi dal gregge per troppa esuberanza.
Come ho già detto, sento ogni cosa diversamente da come la esprimo, e perciò mi qualificano civetta, saccente, lettrice di romanzetti, smaniosa di correre dietro ai ragazzi. L’Anna allegra ne ride, dà risposte insolenti, si stringe indifferente nelle spalle, fa come se non le importasse di nulla, ma, ahimè, l’Anna quieta reagisce in maniera esattamente contraria. Se ho da essere sincera, debbo confessarti che ciò mi spiace molto, che faccio enormi sforzi per diventare diversa, ma che ogni volta mi trovo a combattere contro un nemico più forte di me.
Una voce singhiozza dentro di me: “Vedi a che ti sei ridotta: cattive opinioni, visi beffardi e costernati, gente che ti trova antipatica, e tutto perché non hai dato ascolto ai buoni consigli della tua buona metà”. Ahimè, vorrei ben ascoltarla, ma non va; se sto tranquilla e seria, tutti pensano che è una commedia, e allora bisogna pur che mi salvi con uno scherzetto; per tacere della mia famiglia che subito pensa che io sia ammalata, mi fa ingoiare pillole per il mal di testa e tavolette per i nervi, mi tasta il collo e la fronte per sentire se ho la febbre, si informa delle mie evacuazioni e critica il mio cattivo umore.
Non lo sopporto; quando si occupano di me in questo modo, divento prima impertinente, poi triste e infine rovescio un’altra volta il mio cuore, volgendo in fuori il lato cattivo, in dentro il lato buono, e cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se… non ci fossero altri uomini al mondo.
La tua Anna M. Frank