Said, morto per salvare due bambini senza nemmeno un grazie

Ha sfidato le alte onde del mare, e forse le sue stesse capacità fisiche. Mentre i genitori dei due piccoli sono fuggiti dalla spiaggia mentre lui moriva

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È successo all’improvviso, velocemente, sotto gli occhi increduli di ci ha sperato fino alla fine, di chi ha provato a fare qualcosa e di chi ha preferito andare via, lontano da quello che stava accedendo. Rahhal Amarri, che tutti conoscevano con il soprannome Said, è morto.

Ed è una morte assurda quella dell’uomo, è bizzarra, quasi surreale. Ma fa male, perché tanto è l’amaro che lascia in bocca tutta questa storia che meritava il suo lieto fine. E invece non l’ha avuto. Sì perché Said è diventato inaspettatamente vittima del suo eroico coraggio, quello che gli ha permesso di salvare la vita a due bambini.

L’uomo di origini marocchine, gestore di un lido sulla spiaggia di Castel Volturno, in provincia di Caserta, ha sfidato le alte onde del mare, e forse le sue stesse capacità fisiche, per salvare due bambini che erano stati trasportati al largo dalla forza della corrente.

Non ha esitato neanche per un secondo perché in questi casi si sa, restare a guardare può risultare fatale. E quindi lui lo ha fatto, li ha salvati prima di morire davanti agli occhi dei bagnanti del lido.

La tragedia si è consumata velocemente, senza neanche concedere il tempo di capire cosa stesse succedendo. L’uomo di 42 anni, di origini marocchine, si è gettato in mare portando a riva i due bambini, prima uno e poi l’altro. Insieme a lui sono intervenuti anche un altro soccorritore e il bagnino del lido che hanno messo in salvo i piccoli.

Purtroppo, però, le onde hanno ostacolato il ritorno di Rahhal Amarri a riva che intanto aveva perso i sensi. A nulla sono serviti i tentativi di rianimazione. Said non ce l’ha fatta ed è morto stroncato da un infarto.

E ci piacerebbe pensare che quell’uomo, che ora non c’è più, possa rivivere nelle storie della buonanotte che i genitori dei due bambini messi in salvo racconteranno ai loro figli. Ci piacerebbe credere che in questo modo il gesto dell’uomo e la sua intera esistenza resteranno nella memoria, la loro e quella di tutti. Ma non possiamo essere certi di questo perché non conosciamo l’identità di quei bambini, né tanto meno quella dei genitori.

Subito dopo il salvataggio, infatti, la famiglia è sparita. E di loro non si hanno più notizie. Forse i genitori dei piccoli erano troppo spaventati per restare lì, forse tutto ciò che desideravano era solo portare i loro figli in un posto sicuro per abbracciarli, per dirgli che sarebbe andato tutto bene. Per raccontargli che grazie al gesto di Said avevano avuto il loro lieto fine. Lo stesso che però a lui è stato negato dal destino.

E magari, quando la paura sarà passata, quando questo episodio diventerà solo un brutto ricordo lontano, allora anche quei bambini potranno ringraziare l’uomo che li ha salvati. Quell’eroe che gli ha permesso di continuare a giocare, sognare, vivere.

Perché lui se lo merita. Perché la sua vita non è stata sacrificata, ma è stata donata per salvare due esseri umani. E questa è una cosa che fanno solo gli eroi.

E ora tutta Castel Volturno piange Said. E a quel dolore si è unita l’Italia intera. Perché quella mattina del 7 giugno il destino tragico e beffardo si è abbattuto su un uomo 42enne di origini marocchine che ha avuto l’unica colpa di diventare un eroe.

E chissà se la nostra gratitudine potrà arrivarti adesso. In qualsiasi posto del mondo tu adesso ti trovi Said, semplicemente grazie.