L’Albania cambia volto: è il Paese con più ministre donne al mondo

Il primo ministro albanese Edi Rama ha annunciato il nuovo governo composto per tre quarti da donne: è il primo caso al mondo

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Anno 2021: l’Albania è il paese con la componente femminile al governo più alta al mondo. Probabilmente, se negli anni Novanta qualcuno avesse solo pensato di fare una previsione del genere, mentre dall’ex paese sovietico scappavano migliaia di persone per arrivare in Italia, sarebbe stato preso per pazzo.

E invece il nuovo governo guidato da Edi Rama, soprannominato “Rama 3” per essere al terzo mandato, scavalca di gran lunga nazioni che si proclamano democratiche da decenni e sfoggia un 70,6% di presenza femminile, superando perfino la Finlandia (che si ferma al 61%).

Dopo mesi di lunghe ed estenuanti trattative, il premier ha annunciato la nuova squadra di governo, nominando ben 12 ministre a fronte di soli 4 ministri. Certo, una certa influenza nella scelta ce l’ha la procedura avviata dall’Albania per entrare a far parte dell’Unione Europea, ma c’è da dire che anche prima di queste nomine Rama aveva un esecutivo composto per il 50% da donne (quindi già più dell’Italia, per esempio).

Va tenuto in considerazione, però, il contesto in cui arriva questo annuncio, ovvero quello di un paese fortemente conservatore e in parte musulmano: la scelta di avere diverse donne al potere rappresenta quindi un segnale forte di cambiamento e un messaggio non solo per l’Albania ma per il mondo intero.

I dicasteri più importanti affidati a donne sono gli Esteri, in mano a Olta Xhacka, le Finanze con Delinda Ibrahimi, l’Agricoltura con Frida Krfica, la Cultura con Evlia Margariti, le Infrastrutture (un settore-chiave dello sviluppo economico albanese) con Belinda Bolluku, il Turismo, altro comparto in veloce espansione, con Mariela Kumbaro, la Pubblica istruzione con Evis Kushi, la Sanità con Ogerta Manastirliu.

“Le donne al governo ci aiuteranno anche ad assimiliare bene l’idea che l’appartenenza e la fedeltà a un partito e a un programma sono più importanti di ogni legame familiare o di amicizia: dare a questi ultimi la priorità in politica è un grave e pericoloso errore, bisogna essere fedeli al proprio partito e al suo programma come corretti tifosi di una squadra di calcio“, ha detto Rama nel suo discorso. Un annuncio che intende anche porre le basi per la lotta alla corruzione e per mettere a tacere le polemiche sul suo successo elettorale, secondo alcuni ottenuto solo grazie all’enorme apparato politico.

Non possiamo prevedere se questo sarà davvero il governo della svolta per l’Albania, ma è certo che rappresenti comunque un valido tentativo di cambiare le cose o perlomeno di provarci. Un tentativo che, per esempio, in Italia non è riuscito al premier Draghi, che alla vigilia della formazione della squadra di governo sembrava dovesse andare in quella stessa direzione, salvo poi limitarsi a nominare 8 ministre sui 23 totali che formano l’esecutivo.