Grazie Loredana Cannata: Adinolfi si è smascherato e l’Isola ha preso fuoco

Con un monologo potente, Loredana ha tolto il velo a un personaggio. E le donne, quest’anno, brillano più degli uomini

Foto di Irene Vella

Irene Vella

Giornalista, Storyteller, Writer e Speaker

Scrive da sempre, raccogli emozioni e le trasforma in storie. Ha collaborato con ogni tipo di giornale. Ha fatto l'inviata per tutte le reti nazionali. È la giornalista che sussurra alle pasticcerie e alla primavera.

Pubblicato: 15 Maggio 2025 10:46

L’Isola dei Famosi 2025: fuochi accesi e maschere cadute
La seconda puntata dell’Isola dei Famosi 2025 ha acceso i riflettori su tensioni, rivelazioni e dinamiche di gruppo che stanno già delineando i protagonisti di questa edizione. La conduzione di Veronica Gentili, al suo esordio nel reality, si è distinta per professionalità e carisma, affiancata dall’opinionista Simona Ventura, che con la sua esperienza ha arricchito il dibattito in studio.

Il fuoco della discordia
La serata è iniziata con la scoperta di una violazione delle regole: i naufraghi del gruppo dei giovani hanno utilizzato un accendino per accendere il fuoco, contravvenendo alle disposizioni della produzione. La reazione è stata immediata, con sanzioni che hanno messo in discussione la correttezza del gruppo e sollevato interrogativi sulla loro capacità di adattamento e collaborazione.

Senatori vs. Giovani: un confronto generazionale
Il contrasto tra i due gruppi è sempre più evidente. I Senatori, con la loro esperienza, mostrano coesione e spirito di squadra, mentre i Giovani sembrano faticare nella gestione delle relazioni interpersonali, spesso preda di litigi e incomprensioni. Una dinamica che riflette una più ampia difficoltà delle nuove generazioni nel relazionarsi al di fuori del mondo digitale.

La nomination che ha scosso l’isola
Il momento più intenso della puntata è stato la nomination di Loredana Cannata nei confronti di Mario Adinolfi. Un gesto simbolico, accompagnato da un monologo che ha messo in discussione le idee e le posizioni del concorrente, accendendo un dibattito acceso sia sull’isola che in studio.

Il monologo di Loredana Cannata
Al momento di fare un nome, Loredana ha pescato la fotografia di Adinolfi, pur non avendo ancora passato del tempo insieme a lui. La sua non è stata quindi una nomination contro l’Adinolfi concorrente, ma contro le idee che incarna:

È convinto che le donne debbano essere miti e sottomesse, vuole che il diritto all’aborto sia eliminato. Ha invocato i fucili contro le unioni civili degli omosessuali, non crede ai suicidi per l’omofobia e il bullismo. Ritiene che gli animali non abbiano un’anima e siano sul pianeta a servizio dell’uomo.”
Gettando la sua immagine nel fuoco, ha poi chiosato:
“Che brucino anche le idee che per secoli hanno portato violenza e morte alle donne, agli omosessuali e agli animali

A lasciare l’isola è stato Luigi Mastrangelo, risultato il meno votato dal pubblico. Un’uscita che apre nuovi scenari e dinamiche tra i naufraghi rimasti.

All’inizio, osservando Mario Adinolfi sull’isola, ho pensato di essermi sbagliata. Sembrava pacato, gentile, quasi un gigante buono. Ma mi ha ingannata. E non è facile ingannare me, che di mestiere leggo le persone come libri aperti. Ha indossato una maschera perfetta, da stratega esperto, utilizzando la sua condizione fisica come scudo. E noi tutti, a dire: “Guarda che bravo, che mite, che pacato, che intelligente, va d’accordo con tutti, mi ero sbagliata sul suo conto.”

Poi è arrivata Loredana Cannata. Con la sua voce chiara e il suo sguardo deciso, ha scoperchiato il vaso di Pandora. La sua nomination non era contro il concorrente, ma contro le idee che rappresenta. E quando Adinolfi ha risposto, ha smesso di recitare. Si è mostrato per quello che è. Perché la reazione di pancia è la persona che esce, ricordate sempre che è la reazione a fare l’uomo. Ha detto che Cannata non è utile al gioco perché è vegana e crudista, come se una donna che mangia radici non potesse sopravvivere su un’isola, ma non è questo che mi ha fatto esplodere il cuore. È che da quel momento è crollata la maschera. È riemerso l’uomo che ha invocato i fucili contro i diritti, che non crede ai suicidi causati da omofobia, che vuole le donne sottomesse, che ritiene gli animali inferiori.

Mi sono chiesta: quanto contano le idee in un reality? Tanto. Perché non sono “idee politiche”, come qualcuno vorrebbe far credere. Sono idee che fanno male alla carne, al cuore, alla pelle di chi ascolta. Sono idee che uccidono, che negano, che spengono. Non si tratta di avere opinioni diverse. Si tratta di avere o no umanità. Io lo vedo ogni giorno con i miei figli, con i ragazzi: non sanno più parlarsi, non sanno più relazionarsi. Vivono attraverso uno schermo. Eppure, quando qualcuno dice la verità, la riconoscono. Hanno il fuoco dentro, sì. Ma non è sempre rabbia: è sete di giustizia. E allora, a chi dice che Cannata ha sbagliato a nominare Adinolfi, io rispondo: no, non ha sbagliato. Ha fatto un gesto necessario. Ha indicato l’errore. Ha acceso il fuoco – e non solo quello per cuocere il riso, e per una volta, bruciare qualcosa ha fatto bene.

Grazie, Loredana. Perché se non fosse stato per te, Adinolfi sarebbe rimasto travestito da buono. E invece ora lo vediamo per quello che è: un uomo che dice di voler bene, ma intanto prova a togliere il diritto di amare agli altri. Un uomo che predica rispetto, ma nega l’anima a chi non è come lui. Un uomo che, in fondo, dentro questo gioco, non è un naufrago. È un’ideologia che fa naufragare gli altri. E quella non possiamo lasciarla a galla. Quella va affondata. Con tutto il rispetto, ma anche con tutto il coraggio.

Nota finale:

In questa edizione, le donne brillano. Veronica Gentili è una conduttrice che mi piace veramente tanto: professionale, empatica, incisiva. Simona Ventura, con la sua esperienza, arricchisce ogni dibattito. E Cristina Plevani dimostra che non serve parlare tanto per esserci: con i fatti, si fa sentire eccome. Quest’anno, le donne mi piacciono tutte particolarmente, molto più degli uomini.