C’era una volta il reggiseno: la rivoluzione del No Bra

Promuove uno stile di vita naturale e libero che si pone in contrapposizione di un modello estetico femminile e predefinito

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

C’è una rivoluzione gentile e tutta al femminile di cui si sono fatte portavoce le donne del mondo che intendono fissare una linea netta e decisa tra la libertà personale e fisica e i diktat che esistono e persistono nella società contemporanea, una libertà che passa anche e soprattutto per il reggiseno.

L’indumento intimo femminile per antonomasia si trasforma ora nel simbolo di un modello estetico predefinito e standardizzato che riguarda la bellezza delle donne e il suo ruolo nel tempo. È a partire da questa consapevolezza che, migliaia di donne in tutto il mondo, hanno aderito al movimento No bra o Bra-less, per liberarsi definitivamente del reggiseno.

No Bra: il movimento femminile che rivendica la libertà delle donne

La volontà di liberarsi del reggiseno è oggi una lotta gentile che tocca la sfera sociale e politica, che intende scardinare una volta e per tutte i modelli estetici femminili che perdurano da secoli. Motivazioni alle quali si aggiungono anche il desiderio di sentirsi libere, di riappropriarsi della comodità e dell’agilità del corpo.

Le origini del movimento No Bra affondano le loro radici in Francia, proprio dove il reggiseno è stato creato nello stesso anno in cui veniva presentava la Torre Eiffel. Era il 1889 e Herminie Cadoll depositava il brevetto per il suo corselet-gorg ottenuto dalla divisione a metà del vecchio corsetto.

È stata una rivoluzione per molte donne che, finalmente, hanno potuto liberarsi dal soffocante bustier avendo una valida, e decisamente più comoda, alternativa. Di secoli ne sono passati, e nonostante molte donne considerino l’indumento intimo un alleato imprescindibile, lo stesso è stato preso di mira più volte nel tempo diventando il simbolo dell’emancipazione femminile e della libertà.

Tornando indietro nel tempo, e più precisamente agli anni ’60, è possibile ripercorrere le attività dei movimenti femministi americani che, protestando tra le strade di New York, bruciavano i reggiseni per rivendicare parità di genere ed eguali diritti.

Le celeb senza reggiseno

La scelta di liberarsi del reggiseno, quindi, va di pari passo con la volontà personale di riacquistare una libertà e una praticità fisica. Un desiderio, questo, emersa prepotentemente durante il periodo di pandemia. Secondo infatti un sondaggio condotto dall’Institut français d’opinion publique la percentuale di donne francesi tra i 18 e i 25 anni che non indossava il reggiseno durante i ripetuti lockdown era quadruplicata.

Il pensiero del No Bra si è diffuso velocemente in Francia, raggiungendo l’Europa e anche l’America diventano il simbolo di uno stile di vita più libero e naturale che passa anche per l’impegno dell’emancipazione della donna.

L’autrice Gala Avanzi è diventata portavoce della rivoluzione, ma a farle eco tantissime influencer, star e celebrities come Rihanna, Miley Cyrus, Kendall Jenner e Chiara Ferrani che si mostrano spesso, e orgogliosamente, senza reggiseno.