La teobromina è una sostanza nota soprattutto per l’attività eccitante e stimolante sul sistema nervoso centrale ma che in realtà ha diversi effetti benefici sul nostro organismo, insieme ad alcuni effetti indesiderati che è importante conoscere.
Indice
Teobromina: che cos’è e dove possiamo trovarla
La teobromina è una sostanza naturale, un alcaloide, che fa parte della famiglia delle metilxantine assieme a molecole a struttura molto simile quali, ad esempio, la caffeina e la teofillina. Probabilmente, molti di voi sentendo parlare per la prima volta di teobromina si staranno chiedendo di quale astrusa molecola appartenente al regno vegetale ci stiamo occupando. Al contrario, la teobromina è una sostanza che introduciamo spesso nel nostro organismo attraverso il consumo di alimenti comuni e che appagano le nostre papille gustative.
Infatti, la principale fonte alimentare di teobromina è il Theobroma cacao. Si, avete capito bene: proprio l’amatissimo cacao e quindi anche il cioccolato fondente e il cioccolato al latte. Tradizionalmente considerato un buon nutriente e persino una medicina, l’utilizzo del cacao si diffuse in Europa a partire dal XVI secolo fino a diventare, oggi, uno dei cibi più amati nel mondo e spesso oggetto di un eccessivo consumo. Le fave di cacao sono i semi della pianta di Theobroma cacao a cui sono state riconosciute importanti proprietà. Inizialmente, i benefici per la salute furono collegati all’alto contenuto di polifenoli antiossidanti presenti ma successivamente sono state indentificate diverse molecole dalle proprietà interessanti, e tra queste un ruolo di primo piano è stato riconosciuto alle metilxantine.
La teobromina è un ingrediente molto usato nell’industria cosmetica per la realizzazione di creme per il trattamento di adiposità localizzata e per il trattamento della cellulite. Inoltre, sempre a livello commerciale è una sostanza presente in molti integratori energetici, integratori alimentari o negli integratori impropriamente chiamati comunemente “brucia grassi”.
Nelle fave di cacao gli alcaloidi purinici predominanti sono la teobromina e la caffeina, con la prima che è presente in quantità maggiore rispetto alla seconda. Inoltre, la quantità di metilxantine nel cacao non è costante ma è correlata a vari parametri come i fattori genetici, geografici o il grado di maturazione. Tra le principali piante ricche di teobromina possiamo menzionare:
- i semi della pianta di cacao;
- il caffè;
- le noci di cola;
- le foglie di tè;
- il guaranà;
- il matè.
Proprietà della teobromina
I principali effetti farmacologici della teobromina derivano dalla notevole somiglianza strutturale con la molecola di adenosina e dall’inibizione dell’enzima fosfodiesterasi. In particolare, la teobromina è un antagonista dei recettori dell’adenosina da cui deriverebbero buona parte delle proprietà benefiche attribuite a questa molecola. In realtà, presenta altre attività indipendentemente dal blocco del recettore dell’adenosina come la riduzione dello stress ossidativo o la regolazione dell’espressione genica. Tra le principali proprietà che sono state riconosciute alla teobromina possiamo annoverare:
- effetto psico-attivo: azione stimolante sul sistema nervoso centrale (SNC);
- capacità di rilassare la muscolatura liscia che è utile in presenza patologie del tratto respiratorio superiore. Ad esempio, sarebbe in grado di agire come sedativo della tosse e di alleviare i sintomi dell’asma. Probabilmente, tali benefici sono correlati al potenziale antinfiammatorio della teobromina e alla capacità di modulare la reattività delle vie aeree. In realtà, la xantina più usata con questa finalità è la teofillina.
- azione cardiocinetica, vasodilatatoria e protettiva contro le patologie cardiovascolari;
- protezione dalle malattie neurodegenerative;
- azione antinfiammatoria;
- blanda azione diuretica.
Proprietà emergenti della teobromina
La teobromina sarebbe anche in grado di prevenire la formazione di calcoli renali da acido urico ed aumentare la dissoluzione dei calcoli esistenti, ma ulteriori studi sono necessari per confermare questa attività. Inoltre, anche se disponiamo di pochi studi sull’uso della teobromina in ambito sportivo rispetto alla caffeina, i dati indicano che la teobromina è in grado di migliorare le prestazioni sportive così come la caffeina. Inoltre, un numero crescente di prove suggerisce come il consumo regolare e moderato di caffè, di tè e di cacao possa migliorare la salute del cervello. In sintesi, la teobromina potrebbe essere in grado di:
- Promuovere prestazioni cognitive prolungate;
- Proteggere i neuroni dalla disfunzione e dalla morte;
- Proteggere dall’insorgenza di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e di Alzheimer;
- Avere una potenziale azione antitumorale;
- Stimolare il metabolismo lipidico ad alte dosi.
Infine, sulla base dei dati presentati L’EFSA conclude che non è possibile stabilire un rapporto causa-effetto tra il consumo di caffeina e di teobromina presenti nel cacao e il miglioramento dell’umore.
Effetti avversi della teobromina
In realtà, gli effetti avversi nell’uomo causati dalla teobromina non sono di solito rilevanti tranne che in alcuni casi come, ad esempio, quando si è in presenza di particolari condizioni cliniche o in caso di sovradosaggio di metilxantine (caffeina, teofillina e teobromina); che può verificarsi per un eccessivo consumo di alimenti ricchi di questi alcaloidi, o di integratori alimentari o di bevande energetiche ad alto contenuti di metilxantine.
Perciò, è necessario fare attenzione a non assumere accidentalmente una quantità eccessiva di caffeina, teobromina o teofillina. Quindi, gli effetti avversi della teobromina sono dose-dipendente, cioè, dipendono dalla quantità di teobromina che viene assunta. Inoltre, la concentrazione di teobromina varia in base alla fonte alimentare: il cacao in polvere e il cioccolato fondente hanno una concentrazione maggiore di teobromina rispetto al cioccolato al latte. Di conseguenza, per assumere la stessa dose di teobromina occorre consumare una quantità maggiore di cioccolato al latte o, detto in altri termini, per indurre gli stessi effetti collaterali è necessario assumere un quantitativo maggiore di cioccolato al latte rispetto al cioccolato fondente. Come diceva Paracelso “è la dose che fa il veleno”.
La caffeina ha un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale circa 10 volte superiore rispetto a quello della teobromina, di conseguenza la caffeina nell’uomo può causare più facilmente effetti negativi rispetto alla teobromina. Inoltre, per alcuni individui è sufficiente introdurre una dose relativamente bassa di caffeina, ad esempio, attraverso una sola tazzina di caffè per avere tachicardia, o se il caffè venisse consumato la sera o nel tardo pomeriggio potrebbe provocare insonnia. Quindi, esiste una componente soggettiva probabilmente correlata alla capacità di metabolizzare questi composti con effetti che possono essere simili o diversi tra i vari composti facenti parte delle metilxantine.
I sintomi riconducibili a dosi smisurate di teobromina sono simili e quelli che compaiono assumendo dosi eccessive di caffeina o di altre sostanze nervine:
- tremori;
- tachicardia;
- ipertensione;
- sudorazione;
- irrequietezza/nervosismo;
- mal di testa;
- poliuria;
- insonnia;
- ansia,
- nausea;
- vomito.
Diversamente da quanto accade nell’uomo, negli animali la teobromina può essere estremamente tossica perché la metabolizzano più lentamente e di conseguenza si accumula. In particolare, nei cani può verificarsi un’intossicazione acuta fatale dopo l’ingestione di una singola dose di teobromina pari a 80-300 mg/Kg di peso corporeo. Per essere più chiari, per un cane di 20kg la dose letale più bassa di teobromina contenuta nel cioccolato fondente (ad alto contenuto di cacao e teobromina) sarebbe di circa 250mg, corrispondente a 13g di cioccolato fondente/Kg di peso corporeo.
Controindicazioni della teobromina
La teobromina, così come tutte le metilxantine, sono controindicate in qualsiasi paziente con una storia pregressa di reazione di ipersensibilità a qualsiasi farmaco con un componente derivato dalla xantina (come la teofillina e l’aminofillina). Inoltre, bisogna assumere molte precauzioni quando il paziente si trova in presenza delle seguenti condizioni: malattia cardiovascolare, fibrosi cistica, insufficienza epatica, ipotiroidismo, ipertiroidismo, ulcera peptica, convulsioni o gravidanza. Infatti, durante la gravidanza le metilxantine sono in grado di attraversare la placenta e successivamente si ritrovano nel latte materno.
In conclusione, a differenza di quanto accade negli altri mammiferi, la teobromina è relativamente sicura per l’uomo se assunta alle dosi consigliate perché viene facilmente metabolizzata. Tuttavia, sebbene provochi di solito meno effetti collaterali rispetto alla caffeina, l’effetto stimolante sul sistema nervoso centrale non deve essere sottovalutato in caso di abuso di questa sostanza. Pertanto, è consigliabile evitare sia di assumere dosi eccessive di teobromina che consumare alimenti ricchi di teobromina insieme ad alimenti, o bevande, ad alto contenuto di caffeina o di altre sostanze ad azione nervina.
Fonti Bibliografiche
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