Perché devi assaggiare tutto al pranzo di Natale anche se sei a dieta

Consigli da abbracciare per stare bene con noi stessi, vivere il Natale e la socialità appieno e imparare qualcosa che (forse) ancora non sapevi sulla dieta

Foto di Gaia Masiero

Gaia Masiero

Editor specializzata in Alimentazione & Benessere

Digital Content Specialist, è autrice di articoli su alimentazione e benessere per i quali si avvale del supporto di nutrizionisti e dietisti.

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 13:06

Come affrontare un pranzo di Natale a dieta? Se tit trovi davanti a questo dilemma è perché probabilmente stai cercando di fare i conti con qualche chilo di troppo da qualche mese e hai paura di vanificare tutti i sacrifici fatti fino a questo momento con un pranzo di Natale troppo calorico. Una preoccupazione del tutto comprensibile e condivisibile che però non deve portarci a sviluppare una vera e propria fobia per le feste. Anzi, scopriremo insieme che può essere l’occasione perfetta per capire che posto può avere la dieta nella nostra vita e come imparare a rapportarci con un regime calorico controllato in una quotidiniatà fatta anche di socialità.

Una premessa doverosa

Il tema della dieta di cui stiamo per parlare insieme, vale per tutte le diete che si seguono per perdere peso, con qualche eccezione. Ci sembra doveroso premetterlo, dal momento che il termine dieta è utilizzato in situazioni molto diverse tra loro che chiedono un’attenzione diversa di volta in volta. Ecco allora i casi in cui tutto quello che stiamo per dire non vale e perché.

Se stai seguendo la dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un regime dietetico molto particolare che si basa sullo stato di chetosi in cui entra il nostro corpo in seguito a una carenza di carboidrati. Quando si inizia questo tipo di regime alimentare controllato, ed è necessario farlo sempre ed esclusivamente seguiti, monitorati e consigliati da uno specialista, bisogna avere chiaro in mente il fatto che ogni interruzione dello stato di chetosi porterà a un rallentamento del percorso. Il corpo infatti, dopo essere uscito dalla chetosi a causa dei carboidrati assunti, ci metterà circa tre giorni per rientrare a regime e quindi procedere nell’eliminare massa grassa per produrre energia. Inutile dire che non è un tipo di dieta adatta ade essere iniziata proprio a Natale, ma chi la sta già seguendo dovrà confrontarsi con il proprio nutrizionista o dietista per pianificare la gestione delle feste. Non è detto che si escluda a priori la possibilità di avere un pasto libero.

Se sei a dieta per motivi di salute

Seguire un piano alimentare controllato, può salvarci la vita. E questo è il motivo per cui chi ha la necessità di controllare i propri pasti per questioni di salute, che possono andare dal diabete, all’obesità, ai problemi cardiaci e altre patologie, deve attenersi alle indicazioni mediche anche a Natale. Anche in questo caso si potranno pianificare con gli esperti dei piccoli strappi alla regola, ma sempre tenendo a mente che quello che stiamo facendo è per il nostro bene e che la salute non va in vacanza nemmeno a Natale.

Perché assaggiare un po’ di tutto al pranzo di Natale anche se sei a dieta

Eccoci al cuore della questione, ovvero come gestire uno dei momenti più importanti dell’anno anche se siamo a dieta senza farci abbattere dai sensi colpa, fare pace con noi stessi, imparare ad avere un controllo rilassato sulle cose e capire qualcosa in più sulla nostra alimentazione.

Per stare bene

Ogni regime alimentare controllato nasce e deve nascere con l’obiettivo di farci stare bene. Eliminare i chili di troppo può essere un’esigenza che risponde a una questione di salute, estetica o entrambe, ma la sostanza non cambia. Il benessere è al primo posto e quando si parla di salute è impossibile non includere anche quella mentale. Dunque il pranzo di Natale potrebbe rivelarsi, più che una difficoltà, una buona occasione per stare bene, fare pace con i sensi di colpa che ci assalgono ogni volta che ci concediamo uno strappo alla regola e capire che essere a dieta non vuole dire necessariamente essere tristi. Esclusi i casi di cui abbiamo parlato nelle premesse, assaggiare un po’ di tutto al pranzo di Natale non manderà a monte la dieta che stai seguendo, anzi, sarà uno stimolo per continuare con il piede giusto e non percepirla come un ostacolo nella tua vita o come un percorso punitivo che si desidera abbandonare.

Per allenarsi ad assaggiare

Va chiarito che assaggiare un po’ di tutto non significa nel modo più assoluto mangiare tutto incontrollatamente. Anzi. Imparare ad accontentarsi di un assaggio di alcune tipologie di cibi molto calorici o di diverse portate nel caso in cui il menu preveda piatti su piatti, è quello che ti salverà dal dover essere sempre a dieta. Il pranzo di Natale a dieta, è l’occasione perfetta, un vero e proprio banco di prova per esercitarti nel controllo sulle porzioni nel modo più positivo possibile. Infatti non stiamo parlando delle manie di controllo che possono portare a sviluppare delle vere e proprie forme di disordine alimentare, ma della capacità di valutare quali siano le porzioni adeguate di un determinato cibo per comprendere che la misura, anche una volta finita la dieta, è la vera chiave per non avere divieti.

Per non dover spiegare

Durante i pranzi di Natale le famiglie si trovano ad intavolare le conversazioni più disparate ed esserne il centro può non essere sempre piacevole. Anzi. Dai temi sentimentali a quelli lavorativi, spesso si toccano tasti che sarebbe meglio evitare. E vale lo stesso per il nostro rapporto personalissimo e delicatissimo con il cibo che è da proteggere e tutelare per far sì che non si incrini quell’equilibrio delicato che stiamo cercando da mesi, da anni forse. Assaggiare un po’ di tutto al pranzo di Natale ti consentirà di non dover raccontare a tutta la tavolata che dieta stai facendo, ricevere commenti poco graditi sul tema e magari sentirti invitare tutto il tempo ad assaggiare la lasagna della zia che se no si offende. Richiedere una porzione contenuta per dare il giusto spazio a tutto è invece un tipo di richiesta che si può avanzare tranquillamente dal momento che dovrebbe essere una buona regola per tutti, anche a Natale.

Per sentirti forte

Quante volte in seguito a uno sgarro hai abbandonato la dieta? Sì, non si contano sulle dita. E questo è accaduto perché, una volta fatto lo strappo alla regola, hai pensato che orami la dieta era andata. Sbagliatissimo. Grazie al pranzo di Natale, che è lo sgarro degli sgarri per l’alimentazione di tutti, potrai imparare che non si tratta di un punto di non ritorno, ma che delle piccole pause possono far parte della dieta stessa. La compensazione calorica può iniziare dalla sera stessa e deve proseguire il giorno successivo. Anche in questo caso di tratta di un esercizio di controllo assolutamente positivo grazie al quale puoi imparare a gestire la dieta all’interno della tua vita anche soprattutto se si parla di un piano alimentare da seguire per un periodo di tempo lungo. Riprendere la dieta dopo un’occasione sociale come un pranzo di famiglia, un compleanno o un’uscita con amici ti farà sentire ancora più forte e stabile, dal momento che avrai dimostrato di essere capace di ritornare in carreggiata.

Per approfondire il tuo rapporto con il cibo

Se sei a dieta probabilmente è perché qualcosa nella tua quotidianità non ha funzionato. Porzioni esose, cibi iper calorici e spuntini su spuntini ti hanno portato a seguire un percorso dietetico per riparare ai danni. Niente di grave. Si tratta solo di cercare il proprio equilibrio e di fare di tutto per trovarlo, approfondendo il tuo rapporto con il cibo. In poche parole torniamo al mindful eating di cui tanto si parla adesso che ci invita a connetterci con il cibo, riscoprirne il potere funzionale e guardarlo, assaporarlo e sentirlo davvero anziché ingurgitarlo. E il pranzo di Natale è l’occasione giusta per iniziare a guardare quello che abbiamo nel piatto con occhi diversi. Al di là dell’approccio che abbiamo a questa festa che può essere più o meno vissuta con spirito religioso, si tratta di una tradizione che ci unisce davanti a una tavola per celebrare un momento di gioia condivisa. Anche grazie al cibo che da sempre ci unisce e che abbonda solo sulle tavole più fortunate. Imparare a dare un peso al cibo, anche a livello etico ed emozionale, ci aiuterà a stabilire una nuova connessione con quello che è di fatto uno strumento per la vita da rispettare e del quale non abusare.

Cosa fare dopo

Hai assaggiato un po’ di tutto al pranzo di Natale. E adesso? Adesso viene il bello, perché è il momento di assaggiare il tuo nuovo percorso verso un’alimentazione più consapevole. Lo specialista che ti ha prescritto la dieta probabilemente avrà previsto un pasto libero per il pranzo di Natale a dieta dal momento che quasi tutti i regimi dietetini ne prevedono comunque uno settimanale. In questo caso la settimana andrà ricalibrata, niente che non si possa fare. In mancanza di indicazioni precise però, il buonsenso può fare davvero la differenza.

Una cena detox

Ascoltati, probabilmente il tuo corpo ti sta dicendo che non hai fame e questo è piuttosto ovvio dal momento che nonostante le porzioni limitate, hai mangiato di più di quello che sei abituato a fare in questo periodo. Il che renderà ti renderà più semplice il compito di fare una bella cena detox leggera. Ecco qualche idea gustosa, ipocalorica e digeribile:

  • un passato di verdure con un pugno di riso integrale
  • un brodo vegetale con un contorno di verdure bollite e 30 g di pane integrale
  • un filetto di pesce al vapore con verdure
  • un’insalata invernale con radicchio, mela, noci e ceci
  • una vellutata di zucca e patate

Rimettiti in carreggiata

Assaggiare un po’ di tutto al pranzo di Natale è una buona idea, farlo in tutte le feste comandate del periodo no. Meglio darsi qualche regola per potersi concedere magari un cenone di Capodanno con lo stesso spirito godereccio dell’assaggio. Per Santo Stefano e i giorni tra una festa e l’altra, meglio rientrare tra le righe e seguire dettagliatamente il nostro piano alimentare. Con un po’ di fantasia, anche i piatti più light possono prestarsi ad essere serviti in un’occasione di festa. Ecco qualche esempio:

  • puoi preparare un’insalata festaiola aggiungendo della melagrana alla classica misticanza
  • puoi arricchire le carni magre con un dressing a base di succo d’arancia
  • un bel pesce al forno in crosta di sale fa un figurone ed è perfetto per seguire una dieta ipocalorica
  • degli spiedini di gamberi e zucchine fanno subito festa e sono a prova di dieta
  • una vellutata di zucca light senza panna preparata solo con brodo vegetale e noce moscata è l’idea giusta per portare in tavola un primo piatto caldo e festaiolo
  • il cavolfiore intero gratinato è un’idea scenografica e light che stupirà tutti
  • un’insalata a base di finocchi, arance e qualche oliva nera è un bel richiamo alla Sicilia e alle sue tradizioni che piace anche alla dieta
  • come dessert si possono servire delle mele cotte con cannella
  • una bella macedonia di frutta invernale può tranquillamente sostituire la classica fetta di panettone

Fonti bibliografiche

  • Mindful eating: what we know so far, PubMed

  • A structured literature review on the role of mindfulness, mindful eating and intuitive eating in changing eating behaviours: effectiveness and associated potential mechanisms, PubMed

  • Diet, Stress and Mental Health, PubMed

  • Food and mood: how do diet and nutrition affect mental wellbeing?, PubMed