Impara a Respirare e liberati dallo Stress

Lo stress altera il nostro respiro, ma prendendo consapevolezza del modo in cui Respiriamo possiamo interrompere questo circolo vizioso

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Massimo Vidmar

Psicologo, Psicoterapeuta

Respirare è un atto automatico, del quale non ci si rende spesso conto, anche se è strettamente legato al nostro stato emotivo e soprattutto al nostro livello di Stress. Si può sopravvivere per giorni senza mangiare, addirittura senza bere, ma possiamo passare solo pochi minuti senza respirare. E’ così scontato respirare per vivere che non facciamo mai attenzione al nostro modo di Respirare e a come esso è influenzato dallo Stress.

Invito voi lettrici a fare una piccola e semplice esperienza: nell’arco di una giornata,  fate attenzione a come la vostra respirazione si modifica in relazione a quello che state facendo. Vi accorgerete che comportamenti e situazioni differenti sono legati ad un differente modo di respirare. Come respiro quando sono a riposo? Quando sono rilassata o alle prese con un’attività che mi soddisfa? E come respiro quando ho fretta? E in una situazione che mi rende nervosa? In particolare osservate il vostro respiro nei momenti in cui provate ansia o paura!

Ansia e paura sono più comuni e frequenti quando si è in condizione di Stress. E magari le proviamo in situazioni che non ci avrebbero scomposto o turbato in passato. Chi è sotto Stress, subisce un sovraccarico generale a livello mentale, emotivo ed anche fisico e diventa incapace di gestire anche le situazioni più semplici che capitano nel normale procedere quotidiano. Sotto Stress il nostro respiro si modifica, si altera, diventa meno profondo, più corto e superficiale. Si tende a respirare solo a livello del torace, nella parte alta del corpo limitando l’ossigenazione del nostro organismo e la mobilità del diaframma.

Il diaframma è il principale muscolo della respirazione. Esso è situato tra torace e addome e, grazie alla sua azione, permette l’espansione dei polmoni. La respirazione diaframmatica produce calma, tranquillità, rilassamento perché va a stimolare il sistema nervoso parasimpatico (il sangue scorre più lento, i muscoli si allentano, sono messe in circolazione le endorfine – con effetti analgesici e regolatori dell’umore).

Tutto ciò per far capire che quando siamo in condizione di stress, perdiamo la capacità di ritornare ad una stato di calma: anche quando non c’è più bisogno di attivarsi, rimaniamo eccitati, con una eccessiva tensione muscolare (muscoli intercostali e addominali) che limita la naturale fluidità del respiro.

Tornando a parlare di ansia e paura, una delle prima cose che facciamo quando abbiamo paura è proprio bloccare il respiro; mentre quando siamo in ansia il nostro respiro si fa più corto e veloce. Quindi più si è Stressati, maggiore sarà l’influenza negativa sulla respirazione e sulla nostra sensazione di benessere.

Ma come lo stress, le preoccupazioni, il nervosismo influenzano negativamente la nostra respirazione instaurando un circolo vizioso,  vero è anche il contrario: andando a modificare la nostra respirazione possiamo intervenire sullo stress. Quando aiuto le persone nella Gestione dello Stress, il riequilibrio della respirazione è  sempre il primo step dell’intervento. Per ristabilire la respirazione diaframmatica (profonda e spontanea) si può intervenire meccanicamente sui blocchi muscolari (attraverso massaggio e manipolazioni) e attraverso apposite tecniche di rilassamento (ne esistono numerose). Tornerò sull’argomento in futuro.

Quello su cui vorrei far riflettere le lettrici è che un primo passo, che ognuno può fare, anche da ora, è prendere coscienza di come respira. Concludo perciò l’articolo proponendo 2 semplici esercizi:

1 Prendere coscienza del vostro modo di respirare: come ho detto all’inizio dell’articolo, osservate nell’arco della giornata, come la vostra respirazione si modifica in base a quello che state facendo, in base allo stato emotivo che vivete in un dato momento, e fate caso alle tensioni muscolari che influenzano la vostra respirazione (collo, spalle, petto, coste, stomaco, addome, ma anche schiena, glutei, zona pubica….)

2 Ascoltare il vostro respiro: trovate qualche minuto da dedicare all’ascolto del respiro a  riposo: sedetevi su una sedia (o a terra) e, in una posizione comoda con la schiena dritta, la bocca leggermente aperta, chiudete gli occhi e respirate normalmente (con il naso o con la bocca a seconda di come vi viene più spontaneo). Semplicemente ascoltate il vostro respiro senza fare nient’altro. Potete iniziare con 5 minuti, e poi aumentare fino a 10 minuti nei giorni successivi.

Queste semplici indicazioni possono già essere un buon punto di inizio, all’interno di in un percorso per la gestione dello Stress.

massimovidmar.it

 

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