Diete e danni alla salute, quali sono le più pericolose

Seguire un alimentazione errata è rischioso per la salute e può aumentare l’insorgenza di malattie, è importante quindi nutrirsi correttamente

Foto di Matteo Migliaccio

Matteo Migliaccio

Farmacista, nutrizionista e Personal Trainer

Laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana, attualmente svolge la libera professione di nutrizionista, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo.

Pubblicato: 20 Dicembre 2023 12:00

Oggi siamo soliti dare la colpa delle malattie e dei piccoli problemi di salute che insorgono con l’avanzare dell’età ad una miriade di fattori, lo stress, l’inquinamento, il troppo lavoro e la frenesia delle nostre giornate. Faremo bene ad osservare le cose con distacco ed occhio critico, così facendo forse capiremmo che prima di rivolgere il nostro sguardo e la nostra attenzione verso quello che c’è al di fuori di noi, e che è al di fuori del nostro controllo, dovremo porre attenzione a quello che è il nostro stile di vita. Qual è il legame tra le diete e i danni alla salute? Attenzione alle diete più pericolose.

La salute a rischio

La salute umana è qualcosa di estremamente fragile e precario, l’essere umano è riuscito negli ultimi due secoli a sconfiggere molte malattie come il vaiolo, la tubercolosi e la poliomielite che ormai sono un ricordo lontano grazie all’invenzione dei vaccini ed ai trattamenti terapeutici.

Ad oggi queste innovazioni sono alla portata di tutti ed a prezzi anche molto accessibili, ma un nemico ancora più subdolo e sfuggente si profila all’orizzonte, la mancata prevenzione.

Attraverso la medicina preventiva infatti si potrebbero rallentare o scongiurare quadri patologici nefasti e così salvare innumerevoli vite.

Nel mondo per poco più di trent’anni la principale causa di morte sono sempre state le patologie cardiovascolari, seguite dal cancro e dalle malattie respiratorie.

Causa di morte Numero di morti nel 2019
Patologie cardiovascolari 18.56 milioni di persone
Cancro 10,08 milioni di persone
Patologie respiratorie 3,97 milioni di persone
Patologie dell’apparato digerente 2,56 milioni di persone
Infezioni delle basse vie aeree 2,49 milioni di persone

Secondo i dati più aggiornati risalenti al 2019 le prime cinque cause di morte a livello mondiale sono ascrivibili a diversi tipi di patologie, la maggior parte delle quali causate da fattori sui quali il singolo individuo e la società potrebbero giocare un ruolo preventivo determinante.

Come possiamo osservare la prima causa di morte a livello mondiale sono le patologie cardiovascolari, seguite da tutti i tipi di tumori e dalle patologie respiratorie, poi da quelle dell’apparato digerente ed infine dalle infezioni delle basse vie aeree.

Una dieta ed uno stile di vita sano sicuramente si rivelerebbero essere preventivi nei confronti della maggior parte di queste patologie, ovviamente la dieta e lo stile di vita pur giocando un ruolo fondamentale dovrebbero essere affiancate da screening ed indagini cliniche periodiche.

La dieta più dannosa

Con il termine dieta ipercalorica, si intende una dieta che apporti più energie, sotto forma di chilocalorie, di quanto il nostro organismo e le sue cellule riescano a consumarne durante lo svolgimento delle attività quotidiane.

Questo tipo di dieta, inserito in un contesto di sedentarietà, causerà negli anni innumerevoli problemi all’organismo umano determinando non solo l’aumento del peso costituito essenzialmente da un aumento dell’adipe ma anche un aumento di alcuni valori ematici quali:

Valori alterati di uno o più di questi fattori comporteranno una diminuzione dell’aspettativa di vita della persona ed anche un incremento del rischio di sviluppare diverse patologie croniche come l’aterosclerosi, l’ipertensione, la sindrome metabolica, il sovrappeso e l’obesità.

I pericoli della dieta ipercalorica 

È ormai risaputo che i soggetti sovrappeso ed obesi presentano un aumento del rischio di morte per tutte le cause, per via del perenne stato infiammatorio che si manifesta in essi causato dall’eccesso di grasso corporeo.

Anche un incremento della glicemia ematica può portare nel tempo allo sviluppo del diabete mellito di tipo II, il quale provocherà negli anni un progressiva diminuzione dell’aspettativa di vita dei soggetti che ne sono affetti. Infatti presentando livelli glicemici alterati soffriranno, tra gli altri disturbi che questa patologie comporta, anche di un aumento dell’accumulo del grasso corporeo che andrà ad instaurare un vero e proprio circolo vizioso per il quale all’aumento del grasso corrisponderà un aumento dell’infiammazione silente, la quale determinerà una diminuzione sempre maggiore dello stato di salute e dell’aspettativa di vita.

La presenza di livelli alterati di trigliceridi e colesterolo non farà altro che andare ad affaticare ulteriormente l’organismo in particolar modo l’apparato cardiocircolatorio che potrà negli anni causare eventi infausti quali infarti ed ictus.

Ancor più da non sottovalutare è il maggior rischio di sviluppo di tumori che si verifica nei soggetti sovrappeso ed obesi, infatti per via dello stato di infiammazione silente e dei più alti fattori di crescita cellulari presenti in tali soggetti, si verifica anche un aumento del rischio di proliferazione incontrollata delle cellule e dei tumori.

Come possiamo quindi notare in ultima analisi il seguire una dieta ipercalorica sregolata,  porta inevitabilmente negli anni verso l’eccesso ponderale, il quale aumenterà il rischio per lo sviluppo di diverse patologie degenerative che potrebbero infine giocare un ruolo determinante nella morte dell’individuo.

La dieta ipocalorica non controllata

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, per salute si intende uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale.

Molto spesso però la società e l’influenza che essa esercita su di noi ci spinge ad inseguire canoni estetici lontani da quelli che sono i parametri definiti come salutari dalla medicina.

Moltissime persone, soprattutto donne, si lanciano prima dell’estate in diete tanto rapide quanto disperate, senza carboidrati, senza glutine, senza sale, che promettono di eliminare quell’ultimo filo di pancetta o di ridurre fianchi ritenuti troppo ingombranti.

Spesso si arriva ad escludere intere categorie di alimenti ritenuti, ingiustamente e senza appello, la causa d’ogni male e dannosi per la salute, ed anche per gli uomini la situazione non cambia molto.

La verità è che un regime dietetico ipocalorico può essere pericoloso quanto un regime dietetico ipercalorico, infatti può condurre la persona che lo segue a perdere peso piuttosto che dimagrire, a diminuire la sua sensibilità verso i carboidrati e l’insulina ed anche può condurre la persona verso lo sviluppo di innumerevoli concetti errati sulla nutrizione umana tra cui il più comune e quello dell’ortoressia, per la quale si andranno a dividere arbitrariamente gli alimenti in salutari e non salutari.

I pericoli delle diete ipocaloriche

L’obiettivo verso il quale dovrebbe tendere una dieta ipocalorica è quello di far dimagrire il soggetto, con dimagrimento però si intende la perdita esclusiva del grasso in eccesso e la salvaguardia della massa magra.

Il problema di fondo è che senza lo svolgimento di un’idonea attività fisica o seguendo una dieta ipocalorica troppo restrittiva si andrà facilmente incontro alla perdita di peso piuttosto che al dimagrimento, ossia alla perdita sia di grasso che di muscolo.
Quindi il valore indicato dalla bilancia da una settimana all’altra diminuirà ma parte del peso perso sarà ascrivibile alla massa muscolare che sarà stata consumata e che molto difficilmente potrà essere riacquistata in seguito, soprattutto per un soggetto sedentario che non si cimenta in alcuna attività fisica.

Con il passare degli anni si andrà incontro oltre ad un progressivo depauperamento della struttura muscolare anche ad un depauperamento di quella grassa e ad una diminuzione della produzione di alcuni ormoni, in particolar modo quelli steroidei che vengono prodotti anche a partire dalle riserve adipose.

Un altro aspetto che potrebbe verificarsi sarà la diminuzione della sensibilità nei confronti dell’ormone insulina che non permetterà più al soggetto di metabolizzare bene i carboidrati, con il risultato che si soffrirà spesso di gonfiore e ritenzione idrica in seguito alla loro assunzione.

I soggetti che seguono diete ipocaloriche fai da te per molto tempo ed in molte occasioni nell’arco della loro vita, adottano spesso degli schemi mentali tanto arbitrari quanto errati che li portano a fare delle scelte alimentari non congrue.
Ad esempio le persone che soffrono di ortoressia tenderanno ad indirizzare le loro scelte alimentari verso alimenti che vengono ritenuti salutari, ma che spesso non si rivelano tali, come gli insaccati magri o i pesci in scatola, che diventano eccessivamente presenti nella loro dieta, mentre ignoreranno altre categorie o alimenti che potrebbero essere tranquillamente consumati ed anzi potrebbero donare varietà e sapore alla loro alimentazione.

Il problema di questo atteggiamento dicotomico è che è molto difficile da individuare e può essere anche sfociare nello sviluppo di veri e propri disturbi del comportamento alimentare.

Diete pericolose per la salute

Esistono inoltre moltissime diete che si rivelano essere pericolose per la salute e che sono state rese famose negli anni da divi del cinema e sedicenti medici che ne propagandavano gli innumerevoli effetti benefici, spesso del tutto inesistenti.

La dieta del gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno è una dieta inventata dal naturopata Peter J. D’Adamo sulla scorta delle osservazioni e teorie di suo padre Peter D’Adamo.

Per questo schema dietetico uno dei caratteri genetici più importanti ed influenti dell’organismo è quello che determina il gruppo sanguigno dell’individuo, partendo da questa considerazione si dovrebbe usare l’appartenenza ad uno dei quattro gruppi sanguigni per scegliere la dieta e lo stile di vita più appropriati.

Il gruppo sanguigno 0 è il gruppo sanguigno del cacciatore-raccoglitore per questo gli individui che lo posseggono risponderanno bene ad una dieta ricca di carne e proteine animali.

I gruppi sanguigni A devono seguire una dieta basata principalmente sul consumo di prodotti vegetali e dei loro derivati, quindi grano e cereali in grandi quantità, legumi e prodotti della soia come principali fonti proteiche e semi oleosi ed i loro oli per condire il tutto.

I gruppi B riescono a consumare senza problemi sia alimenti di origine vegetale che alimenti di origine animale ma in ognuno di questi gruppi alimentari possiamo ritrovare alimenti dannosi.

I soggetti appartenenti al gruppo AB invece presentano caratteristiche miste ai gruppi A e B.
Per d’Adamo il gruppo sanguigno è un carattere genetico talmente forte da arrivare ad influenzare la reattività dell’organismo nei confronti di disfunzioni e patologie, definire il carattere della persona, e predisporla verso il consumo di tal’uni alimenti piuttosto che altri.

Dieta Hollywood

La dieta Hollywood è stata per molti anni seguita dai divi del cinema, prevede per i primi dieci giorni di seguire un’alimentazione basata esclusivamente sul consumo di frutta per conseguire un rapido calo del peso.

Ovviamente questo tipo di dieta è estremamente deleteria per la salute e non trova riscontro alcuno nella letteratura scientifica.

Dieta genetica

La dieta genetica è un protocollo dietetico che pretende di individuare attraverso l’utilizzo del test del DNA la presenza di una ridotta capacità da parte del corpo della persona nell’ossidazione del grasso e quindi una resistenza al dimagrimento, inoltre andrà ad indagare la sua predisposizione nello sviluppo delle diverse patologie metaboliche e l’eventuale presenza di intolleranze alimentari.

Una volta ottenute queste informazioni verrà stilato un piano alimentare che possa venire in contro alle esigenze genetiche del soggetto.

La verità è che più importante della genetica per la salute di una persona è l’epigenetica ossia la regolazione dell’espressione dei geni che è influenzata da fattori quali le abitudini e l’ambiente.
Questi fattori giocano un ruolo importante sullo sviluppo delle diverse patologie, per questo motivo non è detto che un individuo che presenti una forte componente genetica per il rischio cardiovascolare sia destinato a sviluppare tali patologie se sceglie di seguire uno stile di vita attivo, una dieta sana ed equilibrata senza l’uso di sostanze intossicanti.

Fonti bibliografiche

  • Salute.gov.it.
  • Peter J. D’Adamo – La vera dieta dei gruppi sanguigni – Pickwick Ed. 201
  • Andrea Biasci – Project Nutrition – II Ed – IGB group s.r.l. – 2020 – pag 45