Conosciuto anche con l’appellativo di “Albero d’Italia”, poiché nel Risorgimento la contemporanea presenza di foglie, fiori e frutti (verde, bianco e rosso) ha ispirato la scelta dei colori della bandiera nazionale, il corbezzolo in passato era considerata una pianta magica, tipicamente solstiziale e annoverata tra le “erbe scaccia diavoli” da raccogliere nella notte di San Giovanni. I suoi rami venivano infatti posti sopra l’uscio delle abitazioni e delle stalle per proteggerle da streghe, spiriti maligni e lupi mannari (per lo stesso motivo si deponevano delle foglie essiccate sotto il cuscino dei neonati).
I suoi frutti sono costituiti da bacche rosse o aranciate, di forma tondeggiante e rugosa per la presenza di numerosi tubercoli conici, e presentano una consistenza carnosa, con polpa molle granulosa e gialla. Gli alberi crescono spontaneamente nelle macchie, nei boschi asciutti (in particolare leccete), nei luoghi rocciosi e sassosi. In Italia, il corbezzolo è presente soprattutto nelle regioni meridionali, per via del clima più mite, ma lo si incontra anche al Centro-Nord, dove può essere anche coltivato con successo.
Indice
Cosa contiene
I frutti, che sono la parte edule della pianta, contengono:
- zuccheri
- pectina
- glucosidi idrochinonici (arbutoside e metilarbutina )
- triterpeni (acido ursolico, lupeolo, acido betulinico)
- carotenoidi
- flavonoidi
- betacarotene (provitamina A)
- pigmenti antocianosidici (responsabili della colorazione rossa dei frutti maturi)
- vitamina C (in media 180 mg/100 g di frutti, più di 3 volte la quantità presente nell’arancia)
- polifenoli
- sostanze tanniche e resinose
Benefici
Frutti spesso poco presenti nelle nostre tavole, sono apprezzati per le loro innumerevoli proprietà per la salute, soprattutto in ambito erboristico, svolgendo azioni antiossidanti, astringenti, diuretiche, antinfiammatorie, antisettiche renali ed emmenagoghe (favoriscono il flusso mestruale). Il decotto delle foglie, in particolare, è usato come antireumatico e disinfettante del tratto urogenitale.
Ma è nel miele che la pianta del corbezzolo dà il meglio di sé. Il miele che si ricava, infatti, oltre ad avere un gusto particolare, caratterizzato da una nota iniziale dolce seguita da una componente amarognola, possiede proprietà balsamiche, antispasmodiche, antisettiche e diuretiche. Recentemente si è ipotizzato che questo straordinario prodotto della natura possa anche rappresentare una efficace arma contro il cancro del colon. A dirlo sono stati i ricercatori dell’Università politecnica delle Marche, insieme con quelli delle università di Vigo e Granada, i quali hanno visto in laboratorio che le cellule tumorali del colon, quando gli viene aggiunto questo miele, smettono di crescere e diffondersi. Secondo la ricerca, pubblicata sul Journal of Functional Foods, “il trattamento con questo miele blocca il ciclo delle cellule del cancro regolando alcuni geni, inibisce la migrazione delle cellule, riduce la loro capacità di formare colonie e induce la loro morte programmata”, ha commentato Maurizio Battino, coordinatore dello studio. Tuttavia, serviranno nuovi studi, su modelli vivi, per confermare l’effetto chemio preventivo di questo miele.
Usi in cucina e ricette
Le bacche possono essere consumate fresche, al naturale, da sole o aggiunti alle macedonie. Ma senza esagerare, in quanto un consumo eccessivo può dare un senso di ebbrezza o leggeri dolori di stomaco.
Molto più spesso i frutti del corbezzolo vengono usati nella preparazione di marmellate, gelatine, salse, sciroppi e dolci.
Marmellata di corbezzolo
Ottenere una marmellata di corbezzolo è abbastanza semplice: per prima cosa, bisogna lavare con delicatezza le bacche e farle cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti. A questo punto, occorre passarli al setaccio per eliminare i semi, e versare la purea ottenuta in una pentola, alla quale va aggiunto dello zucchero (circa 650 g per 1 kg di corbezzoli) e la buccia grattugiata di 1 limone, prestando attenzione a non inserire la parte bianca. Far cuocere lentamente, a fiamma bassa, mescolando fino a quando il composto non diventerà denso.
Dalla loro bollitura si ottiene anche una specie di mosto usato per confezionare alcune specialità dolciarie tradizionali oppure possono essere conservati in alcool con l’aggiunta di zucchero, come si fa con le ciliegie.
Vengono mangiati anche canditi e con il loro distillato si preparano delle bevande alcoliche tradizionali. Il “vino di Corbezzolo”, una specialità tipica di Corsica e Sardegna, ha generalmente una gradazione che va dai 5° ai 10° alcolici e il suo sapore, particolarmente gradevole, ricorda quello del sidro.