Alimenti contro ossiuri: come si manifestano, come prevenirli ed eliminarli

Gli ossiuri sono dei parassiti intestinale che causano forte prurito: ecco come avviene il contagio e come si eliminano

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 19 Dicembre 2022 10:12

Cosa sono gli ossiuri

Gli ossiuri sono piccoli nematodi parassiti che possono infettare l’uomo e in particolar modo i bambini. Gli ossiuri appaiono come piccoli vermi bianchi e stretti, con dimensioni comprese tra i due e i dieci millimetri circa. L’infezione avviene per ingestione di uova di ossiuri: le uova sono invisibili a occhio nudo e possono trovarsi su superfici non pulite contaminate da una persona infetta. Le uova si schiudono nell’intestino e gli ossiuri colonizzano il colon provocando una parassitosi intestinale; le femmine depongono poi nuove uova nelle pieghe attorno all’ano e ritornano all’interno del colon. A volte le uova di ossiuri possono schiudersi direttamente nella zona dell’ano e le larve possono rientrare nell’intestino, quindi l’infezione non trattata può durare per un tempo indeterminato.

Sintomi dell’infestazione da ossiuri

Il principale sintomo di un’infestazione da ossiuri è l’intenso prurito attorno all’ano. Il prurito può essere talmente forte e insistente da causare insonnia o sonno agitato, dolore, irritazioni ed eruzione cutanea. Inoltre, si potrebbero trovare ossiuri nella zona anale o nelle feci. Altri sintomi legati all’infezione prolungata nel tempo sono dolore addominale, perdita di peso o infezioni secondarie al tratto urinario o agli organi riproduttivi. Si tratta di un’infezione poco comune ma altamente contagiosa che può interessare soprattutto i bambini, che possono venire a contatto con gli ossiuri a scuola e trasferire l’infezione in famiglia. I bambini sono più soggetti all’infezione da ossiuri semplicemente perché sono più inclini a portarsi mani e oggetti alla bocca e dunque possono ingerire le uova di ossiuri. La diagnosi si effettua con un semplice test: sulla base dei sintomi esposti, il medico poggia un nastro adesivo nella zona anale per poi verificare la presenza di uova. Il test andrebbe eseguito al mattino, prima di detergere la zona, per evitare la rimozione delle uova.

Cause dell’infezione da ossiuri

La causa dell’infezione è data dal contatto diretto con uova di ossiuri, ma come avviene il contagio? Il contagio da ossiuri parte da una persona infetta. Poiché, come abbiamo visto, il sintomo principale è il prurito nella zona anale, la persona grattandosi può prelevare le minuscole uova che restano sotto le unghie. Le uova possono essere poi ingerite dalla persona già infetta, allungando i tempi di guarigione oppure essere trasferite a svariate superfici. Le uova di ossiuri possono infatti depositarsi su vestiti, asciugamani, lenzuola, ma anche sul cibo e sui giocattoli usati dai bambini. Anche l’asse del water o altre zone del bagno possono ospitare ovviamente uova di ossiuri. Se una persona tocca una superficie o un tessuto in cui si trovano le uova e si porta le mani alla bocca, ecco che può trasferire le uova all’interno del proprio intestino dando inizio all’infezione.

I bambini sono maggiormente a rischio di contrarre gli ossiuri ma questi nematodi possono infettare a qualunque età, soprattutto se si abita in contesti affollati come le comunità. L’infezione riguarda solo gli esseri umani, dunque non può essere contratta da animali domestici o trasmessa a cani, gatti o altri animali presenti in casa.

Cosa fare

La cura per gli ossiuri viene prescritta dal medico e include farmaci antiparassitari che agiscono a livello intestinale e creme o unguenti per uso topico, per lenire il prurito e l’irritazione. Tra i rimedi naturali contro il prurito troviamo il gel di aloe vera arricchito con una goccia di olio essenziale di lavanda. Per liberarsi completamente dell’infezione possono essere necessarie alcune settimane e, oltre alla terapia, è utile curare molto l’igiene personale e della casa, per evitare di venire a contatto con altre uova e infettarsi nuovamente. A questo scopo è consigliabile lavare spesso le mani con acqua calda e sapone soprattutto dopo essere andati in bagno e prima di mangiare evitando accuratamente di portare alla bocca le mani se non perfettamente pulite. Le unghie dovrebbero essere mantenute corte, oltre che pulite, e bisognerebbe evitare di mangiarsi le unghie e di grattare l’area anale. Ovviamente è necessaria una buona igiene quotidiana di tutto il corpo ed è consigliabile cambiare i vestiti ogni giorno, non solo la biancheria intima. Gli indumenti, la biancheria da letto e gli asciugamani andrebbero lavati regolarmente con acqua calda e bisognerebbe evitare di scuotere le lenzuola, i vestiti e le salviette per impedire l’eventuale diffusione delle uova nell’ambiente. Pulire regolarmente le superfici lavabili della casa, i sanitari, i pavimenti e aspirare divani o altri arredi in tessuto può aiutare ulteriormente a debellare gli ossiuri o a prevenire l’infezione.

Alimenti per contrastare gli ossiuri

Secondo alcune credenze sarebbe possibile contrastare gli ossiuri mangiando determinati alimenti tra cui porri, aglio, cipolle, olio di cocco o spezie come la cannella e i chiodi di garofano. Se è vero che questi alimenti contengono sostanze antisettiche, non esistono prove che il loro consumo possa prevenire o addirittura combattere un’infezione da ossiuri. Una sana alimentazione sicuramente contribuisce a prevenire problemi intestinali e può rendere meno probabile la proliferazione di patogeni ma le parassitosi intestinali vanno trattate con terapie adeguate. I parassiti intestinali, infatti, non scompaiono spontaneamente: al contrario, le infezioni non trattate possono durare a tempo indeterminato. Meglio quindi rivolgersi al medico e seguire la terapia consigliata, associando magari alla terapia qualche alimento utile a coadiuvare il trattamento come appunto cipolle, aglio e spezie.