Una marea d’amore e generosità. Proprio come voleva Marta

Marta aveva 15 anni, magnifici occhi azzurri e un cuore grande. Ha lasciato una lettera, ed espresso un desiderio: restituire qualcosa di tangibile al reparto e ai medici che hanno fatto di tutto per salvarla

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Marta è speciale, Marta ha provato con tutte le sue forze a rimanere aggrappata alla vita che tanto amava, Marta aveva appena compiuto 15 anni. Marta, attraverso le parole del suo papà, Giovanni, ha espresso un desiderio: “restituire qualcosa di tangibile al reparto di Terapia Intensiva Neurochirurgica dell’ospedale San Gerardo di Monza“. La sua lettera ha generato una marea d’amore. Decine, centinaia di piccoli e grandi gesti concreti per dotare il reparto, i medici e gli infermieri che si sono presi cura di lei fino all’ultimo di nuovi strumenti “che – e qui prendiamo in prestito le sue parole – possano aiutare altre persone, spero più fortunate di me”. L’obiettivo iniziale della raccolta è stato superato in poche ore. Le donazioni continuano ad arrivare, minuto dopo minuto. Perché le sue parole arrivano dritte al cuore, quello delle migliaia di persone che la stanno conoscendo attraverso la lettera pubblicata dal suo papà.

La notte del 10 novembre – prosegue la lettera – una emorragia cerebrale dovuta a un tumore maligno, che non sapevo di avere, ha reso necessario il mio ricovero nell’Ospedale San Gerardo di Monza (…) Qui ho incontrato dei medici e degli infermieri straordinari, una seconda famiglia, che ha provato di tutto per strapparmi a un destino terribile e ingiusto. Anche io ci ho provato. Tanto, tantissimo, con tutte le mie forze. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo… Con mamma, papà e Niccolò ci siamo detti che da un evento terribile come questo deve nascere per forza qualcosa di buono. Non può finire tutto così, non avrebbe alcun senso. Oltre alla nostra gratitudine desideriamo restituire qualcosa di tangibile a questa rianimazione, che nel nome porta una parola così importante, anima, e che oltre alla competenza tecnica tanto amore ha dimostrato nei miei e nei nostri confronti.

Piccola grande Marta, questa storia non avremmo mai voluto raccontarla. O, perlomeno, abbiamo sperato fortissimo in un finale diverso. Perché avevi 15 anni, il tuo sorriso era bello come il sole e chi ti ha conosciuto sa che eri un’anima speciale. Non volevamo questo per te, e nemmeno per chi ti ha voluto bene. Per il tuo papà (che è speciale come te), per la tua mamma e per tuo fratello Niccolò. Quello che ci ha riempito il cuore è stata però la bontà d’animo della tua famiglia, che in un momento come questo ha scelto una cosa potentissima. L’altruismo, la solidarietà, la riconoscenza nei confronti dei professionisti che ti hanno accompagnato nel corso delle tue ultime settimane di vita. Quella che non hai esitato a chiamare una “seconda famiglia”, le persone che hanno provato a strapparti alla morte.

Dovrà nascere qualcosa di bello da questa storia, questo è quello che volevi e che possiamo fare per te, per la tua famiglia e per tutti quelli che si troveranno ad affrontare quello che hai affrontato tu. “Vi prego, siate generosi – hai scritto – e provate a superate l’obiettivo della campagna. Non avete idea della quantità di persone, strumenti e materiali che sono necessari ogni giorno ad un paziente nelle mie condizioni”.

Per sostenere la raccolta fondi che sta a cuore a Marta e alla sua famiglia cliccate QUI (e aprite il vostro cuore)