Ucraina, il grande cuore dell’Italia: 16mila famiglie pronte a ospitare i bimbi in fuga

Più di 16mila famiglie italiane hanno risposto all'appello della Rete MammeMatte e sono pronte ad accogliere i bimbi ucraini in fuga dalla guerra

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Redazione

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Mentre parole come “guerra”, “bombe”, “paura” hanno improvvisamente occupato la scena, dall’altra parte fanno da contrappeso “impegno”, “amore”, “solidarietà”. In tantissimi si stanno mobilitando a sostegno dell’Ucraina e l’Italia in tal senso si aggiudica un posto d’onore. Gli ospedali si offrono di accogliere e curare i malati, le università intendono ospitare gli studenti ucraini. E tante, tantissime persone hanno risposto all’appello dell’Associazione M’ama – Rete MammeMatte per aprire le porte della propria casa e ospitare i bambini e le loro famiglie in fuga dalla guerra.

L’appello social dell’Associazione M’ama – Rete MammeMatte

In una situazione di emergenza simile è naturale che associazioni, enti ma anche semplici privati si mobilitino spinti da quella solidarietà che, in fondo (e per fortuna) resta il motore di tutto. L’Associazione M’ama – Rete MammeMatte si era limitata a pubblicare un appello sui social, come farebbe chiunque. Lo scorso 26 febbraio si leggeva sulla loro pagina Facebook:

Enti, associazioni, #single, coppie etero e #omosessuali, interessati all’ACCOGLIENZA CONSAPEVOLE IN FAMIGLIA di bambini e nuclei mamma-bambino ucraini, scrivano a: emergenzamama@gmail.com

Tantissime famiglie pronte a ospitare i bimbi ucraini

Mai i volontari avrebbero immaginato cosa sarebbe accaduto da quel momento: il telefono dell’Associazione ha cominciato a squillare come non aveva mai fatto, a qualsiasi ora del giorno e della notte, praticamente senza fargli più chiudere occhio.

La casella di posta elettronica è perfino andata in tilt per qualche ora, talmente tante sono state le email inviate da chi, leggendo l’appello social, voleva rendersi disponibile e dare il proprio contributo alla causa.

I volontari dell’Associazione hanno calcolato che a rispondere sono state circa 16mila famiglie, provenienti dall’Italia ma anche residenti all’estero. Una vera e propria valanga di solidarietà che scalda il cuore. Perché per questi bambini e per i loro genitori, sorelle, fratelli si apre uno spiraglio di speranza. La possibilità di fuggire dall’orrore della guerra e poter trovare rifugio sotto un tetto sicuro, circondati dall’amore.

Un progetto di accoglienza nato per l’Afghanistan

La Rete MammeMatte ha un lungo trascorso di iniziative solidali, volte proprio ai bambini e al loro benessere. “Crediamo che ogni bambino abbia diritto di crescere in una famiglia, anche se grandicello, con una disabilità, o con un passato pesante alle spalle”, scrivono sul loro sito web.

Le volontarie dell’Associazione, ovvero un gruppo di professioniste del sociale e mamme adottive, affidatarie e biologiche, hanno sviluppato il modello di affidamento attivato per l’Ucraina qualche anno fa, per l’emergenza dei bambini e delle famiglie coinvolti nella guerra in Afghanistan. Allora i numeri erano inferiori ma erano riuscite a restituire una casa e una famiglia a tantissimi piccoli profughi.

L’adozione o l’accoglienza non sono immediate, naturalmente, e occorre seguire un iter fatto di step ben precisi. Chi si offre per l’accoglienza dei bambini deve farsi conoscere dall’Associazione, parlare con gli assistenti sociali e gli enti preposti devono assicurarsi che si tratti di persone e famiglie idonee: “Abbiamo già stilato una lista di famiglie accoglienti, molte di loro con pregressa esperienza di accoglienza di minori in difficoltà, altre disposte a mettersi in gioco, in concerto con i sistemi di accoglienza istituzionali. Stiamo continuando a raccogliere le adesioni di tante altre persone che dovranno essere successivamente formate”.

Ci vuole un po’ di pazienza ma alla fine, se davvero vogliamo compiere un gesto tanto importante e significativo, ne vale sicuramente la pena.