Simona Ventura non è mai stata la più bella, la più intellettuale, la più “furbetta” del nostro showbiz ma ha sempre avuto dalla sua delle doti incredibili: una spontaneità fuori dal comune, che all’inizio è stata la sua carta vincente, e la capacità, sintomo di intelligenza, di imparare dalle sconfitte, di non lasciarsi abbattere ma – testa bassa e lavorare – riuscire a rinascere dalle proprie ceneri.
Spontaneità, duro lavoro e umiltà: Simona Ventura è davvero la Fenice della televisione italiana, testimonianza) di grande professione e dedizione. Esempio da seguire per tante aspiranti showgirl e conduttrici che vogliono intraprendere, oggi, la stessa strada.

Famosissima nei primi anni 2000, terza conduttrice donna del Festival di Sanremo nel 2004, dopo Loretta Goggi e Raffaella Carrà, ha poi vissuto una profonda crisi professionale e privata. Prima la separazione mediatica da Stefano Bettarini, i tradimenti del marito sbattuti in faccia a lei e dati in pasto al pubblico. Poi il momento di declino professionale: Simona è passata dall’essere la Primadonna della Rai, la padrona di casa a X Factor e all’Isola dei Famosi, a concorrente anche parecchio bistrattata dal pubblico, quel pubblico sul quale lei forse contava tanto per risollevarsi in un momento difficile.
Da Signora della Rai si è ritrovata in balia della tempesta, salvata da una collega (donna): Maria De Filippi che le ha lanciato un salvagente affidandole la conduzione della prima edizione di Temptation Island, che le ha permesso di rimettersi in gioco, in un momento in cui il telefono non squillava più e le proposte scarseggiavano. Se poi Super Simo è riuscita a tornare in pista, è stato solo merito suo. Come è successo per John Travolta, cui Tarantino ha regalato una seconda vita cinematografica con Pulp Fiction, mettendo in luce vene drammatiche sconosciute, così Simona grazie anche alle tribolazioni vissute ha messo ancora più sentimento e pathos nella conduzione di quel programma (come è riuscita a gestire con il giusto distacco ed empatia le scaramucce tra il suo ex Stefano Bettarini e la fidanzata Nicoletta poche l’avrebbero fatto) dimostrando ancora una volta una professionalità e bravura fuori dal comune.

E quando ha deciso di rimettersi in gioco e partecipare a Ballando con le Stelle, lo ha fatto ancora una volta con una dedizione e professionalità rare. Simona ha insegnato a tutti che nel suo lavoro si può passare dalle stelle alle stalle in un attimo, da regina a reietta nel giro di poche stagioni. Ma se la stoffa c’è, e soprattutto se non si ha paura di mettersi a nudo, di scoprire le proprie fragilità, di essere sinceri col pubblico, quel pubblico capace di venerarti e un attimo dopo voltarti le spalle , la risalita è comunque possibile e può regalare soddisfazioni ancora più grandi.
E per chi, come me, l’ha sempre amata, è una gioia vederla di nuovo in alto, chiamata a risollevare le sorti di quel programma che aveva portato al successo e che in qualche modo l’aveva ferita. Vai Simo, in fondo lo dicevi sempre: A chi tocca nun se ‘ngrugna. E quel crederci sempre, arrendersi mai, nel tuo caso non solo ti ha salvata, ma dovrebbe diventare il mantra di tutti quelli che oggi, pensano che scorciatoie e sotterfugi siano la strada migliore da percorrere. Sbagliando.