Verissimo, Bonaccorti: Modugno, la perdita del figlio e l’amore per Verdiana

Enrica Bonaccorti, ospite da Silvia Toffanin a Verissimo, ha parlato della sua vita, del figlio perduto, di Verdiana e ha ricordato Domenico Modugno.

Enrica Bonaccorti, ospite a Verissimo nel salotto di Silvia Toffanin, parla di sé e ripercorre la sua meravigliosa e unica vita. Figlia unica di papà Ettore e mamma Titti, Enrica nasce a Savona, ma cresce a Genova: la sua è una famiglia unita, che sa trasmetterle il senso della disciplina e della cultura.

È stata giornalista, scrittrice, attrice: ha vissuto una vita piena di creatività ma soprattutto di amore. Da ragazza, la scrittura e la creatività hanno avuto un significato profondo e importante. Donna di immensa cultura, ha studiato, anche e soprattutto supportata dai suoi genitori.

A 19 anni, debutta come attrice di teatro. Per Domenico Modugno, che ricorda con immenso affetto, scrive Amara Terra Mia e La Lontananza. Quest’ultima era dedicata al suo “fidanzatone del cuore”. Dice di avere una grande passione per gli amori impossibili: lui oggi non c’è più oggi, ma è rimasto nel suo cuore per tutta la vita.

Domenico Modugno è stato un altro miracolo per lei. “Lui era una pila, energia forte e positiva. Ero a Los Angeles quando è mancato e mi ha chiamato mia madre. Mimmo è morto, non c’è più. No, mamma, avevo risposto, non può morire la vita. Lo ringrazierò per sempre”.

Curiosa, creativa, ma anche timida, posata. Ha saputo conquistare il grande pubblico con il suo charme. Mamma e nonna, Enrica parla dell’infanzia e ricorda la madre. “Sono entrata in caserma che avevo sei giorni e sono uscita che ero un’adolescente. Mia mamma è stata severa, la cosa più importante per lei era studiare. Volevo fare ballo, danza, ma non ho mai potuto neppure iscrivermi all’accademia di arte drammatica”.

Enrica parla del caso, che ammette di scrivere con la c maiuscola, perché il destino è già scritto e l’inchiostro asciutto. “La vita ha fatto miracoli con me.” E si lascia andare ricordando il giorno più difficile della sua vita, quando ha perso suo figlio.

“Mi hanno portato via in ambulanza in una clinica, dove sono rimasta per tre settimane. Sono rimasta immobile, ferma, per qualche giorno. E il bambino era andato via. Aveva quasi quattro mesi. La cosa più brutta è stata quando hanno fatto il raschiamento. Due infermiere non professionali mi hanno detto che il bimbo aveva la mia bocca, le spalle larghe”.

Nomina anche la figlia, Verdiana Pettinari, e ammette di averla cresciuta da sola. Il suo amore per lei è immenso: è stato molto importante supportarla, farle sentire la sua vicinanza e l’affetto. “Il mio sogno è che mia figlia sia felice, che le persone accanto a me stiano bene e che io possa sempre dare qualcosa. Considero i miei fan come la mia famiglia e auguro loro il meglio”.