Quando si parla di attività fisica, molti la definiscono liberatoria, in grado di “cancellare” lo stress e qualsiasi tensione. Questo è il caso di Pier Silvio Berlusconi, che ha scelto di fare chiarezza sul suo rapporto con lo sport, che in realtà è di lunga data. Sì, perché se qualcuno di noi magari ha iniziato ad appassionarsi alle discipline sportive in età adulta, il secondogenito di Silvio Berlusconi, invece, ha scelto di raccontare la sua “vera dipendenza dalla fatica fisica”, che ha sin da piccolo.
Pier Silvio Berlusconi, la dipendenza per lo sport e la fatica fisica
No, prima di tutto Pier Silvio Berlusconi “non è un salutista”. Spesso è stato proprio dipinto così, come da La Repubblica, dove ha scelto di intervenire in prima persona con una lettera aperta. Un gesto insolito per il figlio dell’ex “Cav”, dal momento in cui è sempre stato piuttosto riservato. Certo, la vita privata non è un “mistero”: legato da anni a Silvia Toffanin, la coppia, nonostante l’arrivo dei due figli, non si è mai sposata.
Così, con una lettera, ha voluto scrivere il suo autoritratto, rimandando alcuni tratti caratteriali, ma non solo: ha anche scelto di rimarcare di essere “figlio di suo padre”. Pier Silvio secondo Pier Silvio, infatti, è uno spaccato della sua vita, perché ha voluto fare chiarezza proprio sul fatto che è stato (spesso e volentieri) definito come un salutista (oltre che timido), ma non lo è davvero.
“Ho una vera dipendenza dalla fatica fisica, è così da quando ero piccolo e facevo agonismo. Mi nutro di fatica, l’esercizio fisico per me è liberatorio. (…) Sono un tipo vecchio stile. Quando faccio Sup d’inverno sperando di avvistare un branco di delfini o quando corro in Corsica tra mare, pineta e deserto, provo una libertà che diventa quasi un’esperienza spirituale”.
Perché Pier Silvio Berlusconi non si definisce un salutista
Perché si è resa necessaria questa precisazione? Non è un mistero: in molti hanno spesso definito Pier Silvio Berlusconi come un salutista, attento allo sport e all’alimentazione, un vero e proprio soldato degli allenamenti. Ma, come tutti, anche lui ha qualche debolezza, ed è anche giusto che sia così. “Non possiedo e non uso mai contapassi e contacalorie e non sono ipersalutista. Fumo il sigaro e mentre faccio sport pregusto il buon cibo che mangerò subito dopo, vino rosso, cioccolato, noccioline”.
Il lato privato di Pier Silvio Berlusconi
C’è, però, un aspetto caratteriale che ha voluto confermare. “Riservato sì, timido no. Ovunque io vada faccio amicizia con tutti. I miei figli mi prendono in giro: ‘Adesso papà attacca bottone e parla per un’ora’”. Non è un grande amante del jet set, e questo abbiamo imparato a conoscerlo attraverso le rarissime uscite pubbliche.
“Adoro il rapporto con la gente comune. Parlare con le persone mi piace moltissimo e mi dà calore perché sono figlio di mio padre”. Avevamo intuito questo suo lato nella lettera a Mediaset dopo la scomparsa del padre, o ancora nel discorso tenuto a sorpresa negli studi dopo i funerali: tanti i commenti positivi riservati a lui (così come al resto dei figli).