Coraggiosa e forte, proprio come sua figlia Nadia Toffa, la signora Margherita, mamma dell’inviata delle Iene, ha raccontato gli ultimi giorni di vita della giornalista. Ospite del programma Tagadà, condotto da Tiziana Panella, ha ricordato l’insegnamento lasciato dalla conduttrice che per quasi due anni ha combattuto contro un tumore.
“Lei non ha capito che stava arrivando la fine, l’ho capito io – ha ricordato la mamma di Nadia Toffa -. Ho detto che mi sarei ricoverata perché ero deperita e le ho chiesto di venire con me. Abbiamo passato un mese e mezzo insieme in ospedale, lei stava bene, era sempre presente, non aveva dolori, mangiava, parlava. Lei mi aveva detto: segnati questa data, il 10 o il 13. E lei è morta il 13. Il pomeriggio del 12, improvvisamente, l’ho vista cambiare. Ho capito che voleva andare, che non voleva restare più qui. Le ho detto: la mamma è serena”.
Oggi la signora Margherita è più decisa che mai a portare avanti i progetti di sua figlia. Ha creato una Fondazione intitolata a Nadia Toffa che si occuperà dei temi che stavano più a cuore alla giornalista delle Iene. Accanto a lei ci sono le sorelle di Nadia e la cagnolina Totò, adottata poco dopo la scoperta della malattia.
“La morte di Nadia è inaccettabile. Come si fa? Me l’ha insegnato lei – ha svelato -. Ho vissuto con lei un anno e mezzo, quando si è sentita male. Sono stata in ospedale con lei 4-5 mesi e ho vissuto giorno e notte con lei. Lei mi ha insegnato che la vita è sacra, mi diceva: non devi sprecarne mai neanche un minuto”.
Ancora una volta la signora Margherita ha rivelato la forza di Nadia, che non si è mai arresa di fronte al tumore e ha affrontato il male con grande coraggio, accompagnata dal suo meraviglioso sorriso. “Ne parlavamo sempre – ha spiegato -, parlavamo anche di quando non ci sarebbe stata più. Mi diceva: ‘Grazie Mamma, che ti ho incontrata in questa vita. Ti prego non morire prima di me‘. Avrei pagato con la vita per il contrario. Avevo perso una sorella a 21 anni, sempre di tumore, e avevo visto soffrire mia mamma. Pensavo di aver già provato il dolore una volta, e invece ho dovuto riprovarlo”.