Non è un buon momento per la reputazione di Chiara Ferragni e dei suoi brand. Dopo la multa per pratica commerciale scorretta alle sue società e a Balocco, noto marchio di dolciumi piemontese che nel 2022 ha collaborato con l’influencer per un pandoro in stile Ferragni, ora escono le mail legate al progetto. Pare proprio che sia stato il team delle Ferragni a suggerire la modifica al comunicato stampa che ha scatenato il caso.
Balocco-Ferragni: le mail sul progetto “Pandoro Pink Christmas”
Chiara Ferragni dovrà pagare una multa da un milione di euro. È quanto dichiarato dall’Antitrust che ha accusato l’influencer e la Balocco di pratica commerciale scorretta per la vendita del Pandoro Pink Christmas nel 2022. “Le suddette società hanno fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro ‘griffato’ Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione, di 50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima. Le società riconducibili a Chiara Ferragni hanno incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro.” Un colpo durissimo per l’immagine dell’azienda e di Chiara, che si è subito affrettata a commentare nelle sue storie di Instagram.
Una situazione “ingiusta”, che si è venuta a creare nonostante la sua “buona fede”, ha raccontato la madre di The Blonde Salad ai suoi follower. La realtà, però, potrebbe non dare ragione a Chiara: pare infatti che sia stato proprio il suo team a suggerire a Balocco delle modifiche, poi rivelatesi opinabili, al comunicato stampa.
In una mail inviata il 17 ottobre 2022 da Balocco al team di Chiara Ferragni, si legge la proposta pensata per il comunicato: “In allegato trovate la nostra proposta di comunicato stampa per annunciare alla stampa specializzata (adv – retail) il lancio del Pandoro PinkChristmas. ‘Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva realizzata in collaborazione con Chiara Ferragni: il Pandoro “#PinkChristmas”. […] Con questo prodotto Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, finanziando un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing’”.
Il gruppo di Chiara ha poi risposto richiedendo delle modifiche. “Buongiorno. Ho rivisto il comunicato in qualche punto. Te lo rimando in allegato. ‘Lo storico brand piemontese Balocco, riconosciuto ed apprezzato nel mondo per l’eccellenza della sua offerta natalizia, presenta una novità esclusiva: il pandoro Chiara Ferragni, le cui vendite serviranno a finanziare un percorso di ricerca promosso dall’Ospedale Regina Margherita di Torino, attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing.’”
La scelta di associare il numero di pandori venduti all’iniziativa benefica sarebbe stata quindi delle società di Chiara Ferragni, e non di Balocco. In una mail interna, inoltre, uno dei dipendenti dell’azienda del compianto Aldo Balocco, parlando del comunicato stampa, ha scritto: “Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante”.
I Pandori di Chiara Ferragni invenduti sono stati distrutti
Un braccio di ferro tra le società legato alla grande paura della pubblicità ingannevole e, di fatto, per evitare ciò che poi è effettivamente successo. Non solo: i Pandoro Pink Christmas, oltre a portare la società a dover sborsare per pagare le multe, è anche costato moltissimo in fatto di cachet e invenduto. Nel testo pubblicato dall’Antitrust, infatti, si parla di spese per adv, destinate alla Ferragni, fino a un milione di euro. In più, su 362.577 pandori prodotti, pare che il 20% sia rimasto invenduto, e quindi distrutto. Una spesa esorbitante sotto tutti i fronti e che ora, per entrambe le società, verrà rincarata non solo per via della multa, ma anche sotto il punto di vista dell’immagine.