Edit del 09/05/2021: Alla fine, Ulisse di Alberto Angela è salvo. Dopo le enormi proteste della giornata di ieri, a seguito delle voci di una possibile chiusura definitiva, la Rai ha chiarito che il programma è stato spostato al giovedì (evitando in questo modo il conflitto con Chi l’ha visto) e che, al momento, sono in lavorazione gli ultimi episodi. La cultura ha vinto, in prima serata, come è giusto che sia. E non potremmo che esserne più felici.
La sospensione del programma Ulisse – Il Piacere della Scoperta di Alberto Angela da parte della Rai sarebbe un vero peccato. Un segno evidente dei nostri tempi, in cui la cultura viene posta in secondo piano, quando invece è il perno dei popoli di tutto il mondo. Senza la storia, che ci dice chi eravamo, non ci rimane molto altro per ricordare.
La puntata successiva agli Etruschi prevedeva come tema centrale Il Gattopardo, una lunga dedica al celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il focus è la Sicilia durante gli anni del Risorgimento. Sebbene l’inizio più che promettente, gli ascolti sono calati durante le settimane, portando la Rai a porre uno stop.
Mercoledì 12 maggio, infatti, non andrà in onda Ulisse, bensì una replica de Il Commissario Montalbano. Perché è un peccato e non siamo d’accordo? Alberto Angela insieme al padre Piero Angela rappresentano la cultura, il cuore di una televisione che punta alla divulgazione.
L’ennesima replica de Il Commissario Montalbano – che amiamo, sia chiaro – è il segnale di stop a Ulisse che non ci meritavamo. Nella crisi, nei momenti complessi come quelli che stiamo affrontando, in tempi di pandemia globale, abbiamo bisogno più che mai della storia, che ci è da esempio per superare qualsiasi difficoltà.
Lo spazio culturale offerto da Alberto Angela, oltretutto, si è sempre contraddistinto per l’accuratezza storica e scientifica, per le spiegazioni che coinvolgono. L’uomo dal fascino discreto, che con la sua voce chiara e cristallina ci ha permesso di scoprire le meraviglie del mondo antico, la storia dei popoli. Ci ha dato l’occasione unica di ripercorrere la storia dei nostri antenati.
Non possiamo che sperare che lo stop sia solo momentaneo, che la chiusura non sia definitiva, che in qualche modo la voce di coloro che amano Ulisse possa essere ascoltata. Secondo lo stesso Angela, oltretutto, “la divulgazione va fatta nella rete pubblica nazionale”. La decisione coraggiosa della Rai di puntare su un programma di divulgazione in prima serata deve rimanere tale: abbiamo bisogno di ascoltare, vivere ed emozionarci con la cultura.
La storia d’amore tra Alberto Angela e la divulgazione inizia proprio da suo padre, Piero Angela, che per anni è stato un esempio e un punto di riferimento per tutti gli appassionati. Speriamo che la tradizione continui e che le generazioni future possano riscoprire il piacere della cultura in prima serata.