Valeria Rossi, la cantante di Tre Parole è tornata: il racconto degli abusi da bambina

La cantante Valeria Rossi torna dopo una lunga assenza e racconta di un’infanzia difficile

Foto di Maria Francesca Moro

Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Nell’enciclopedia di costume italiano, sotto la voce meteora dovrebbe trovarsi la foto di Valeria Rossi. Sono trascorsi anni, decenni ormai, eppure nessuno ha ancora dimenticato l’irresistibile motivetto di “dammi tre parole, sole, cuore, amore…” Nessuno lo ha dimenticato ma nessuno lo ha mai più ascoltato. Valeria Rossi è arrivata nel panorama musicale italiano come un ciclone, e come un ciclone si è dileguata in un soffio. Oggi è tornata a raccontarsi.

Dov’è finita la cantante di Tre Parole

Era il 2001 quando, ancora sconosciuta, Valeria Rossi vince il Festivalbar con Tre parole, tre parole che diventano un tormentone tale da farle guadagnare un triplo Disco d’oro e permetterle, racconta oggi, di comprare una casa ai suoi genitori. Ma la carriera nella musica si interrompe lì, e negli ultimi vent’anni Valeria Rossi ha fatto tutt’altro, come ha recentemente raccontato intervistata da Repubblica.

Ad esempio, ha preso più di una laurea: “Una in Antropologia, per quella in Giurisprudenza mancano le due procedure”. Laureatasi ha partecipato a un concorso pubblico, lo ha vinto e, dal 2020 al 2022 ha lavorato presso gli uffici dell’anagrafe di Monza, in Lombardia. “Avevo iniziato con grande convinzione poi non mi sono più sentita utile. Insomma, non c’erano gratificazioni. Poi volevo stare di più con mio figlio Miro che oggi ha 14 anni”.

E proprio con il figlio e il marito vive oggi a Monza, dove si occupa di diversi progetti legati alla bioenergetica. “Ho studiato molto e mi sono specializzata nell’analisi bioenergetica che è una psicoterapia somatopsichica ideata da Alexander Lowen. La pratico innanzitutto per me. Ma anche per aiutare gli altri”. Una forma di musica diversa, che non le lascia alcun rimpianto.

L’infanzia difficile di Valeria Rossi

Nel corso degli anni Valeria Rossi ha scritto anche un paio di libri, uno in particolare dai tratti autobiografici, in cui ha raccontato un passato doloroso. “Da ragazzina, avevo appena 10 anni, sono stata abusata – confida l’ex cantante –. Si tratta di una storia molto accidentata e dolorosa nella mia crescita. Ho deciso di parlarne per la prima volta in questo libro proprio perché avevo bisogno di mettere questa vicenda in un contenitore e non parlarne così a secco. Perché situazioni come queste ti espongono e non è che si tirano fuori così, come se si fosse al mercato. Nel libro mi sentivo più protetta”.

Il coraggio è arrivato solo con il tempo, “oltre all’abuso in sé, un altro dramma per me è stato non avere sponde. Anche perché ero piccola ed è stata una cosa reiterata negli anni”. È il segno di una sensibilità che cambia. “Adesso ne stiamo parlando ed è importante farlo. Ma prima non bisognava parlarne, nemmeno in famiglia. E in una situazione in cui non capisci bene cosa sta succedendo e senti che c’è qualcosa che non va, ecco, ti senti abbandonata. Anche perché è successo in un ambiente che in teoria doveva essermi vicino, che doveva proteggermi. Per questo oggi tra i miei impegni c’è quello di aiutare e stare vicina a giovani donne vittime di abusi e maltrattamenti”.