Chi è Tommaso Cerno, giornalista e co-conduttore di Domenica In

Giornalista fino al midollo, Tommaso Cerno è una delle penne italiane più note, con alle spalle una lunga carriera iniziata tra i banchi di scuola

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

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Attualmente alla conduzione di Domenica In, al fianco di Mara Venier, il giornalista Tommaso Cerno ha una lunga carriera alle spalle, che prende le mosse dagli anni delle scuole medie quando, giovanissimo, fonda il suo primo giornale. Quella spinta a raccontare il mondo che lo circonda lo guida negli anni a venire, finché non approda al Gazzettino e poi alle più importanti testate italiane.

I primi passi nel mondo del giornalismo

Classe 1975, Tommaso Cerno nasce a Udine da padre tipografo e madre assistente sociale: “Mio padre il tipografo. Sono cresciuto in mezzo all’odore dell’inchiostro e della carta. Mia madre l’assistente sociale: per lei le persone problematiche erano gli undicenni che si bucavano, non io”, racconta al Corriere della Sera.

La sua carriera si sviluppa tra giornalismo d’inchiesta, attivismo politico e televisione. Ma bisogna riavvolgere il nastro fino agli anni della scuola per risalire agli inizi del suo percorso professionale. È il 1992 quando Cerno pubblica il suo primo articolo per il Gazzettino, servizio realizzato grazie a uno dei primi telefoni cellulari disponibili sul mercato per i “comuni mortali” (“Costavano un casino e io ero povero, ma me l’ero fatto regalare per il compleanno con una colletta”, racconta).

Dal caso Englaro a direttore de Il Tempo

Dopo aver lavorato al Messaggero Veneto fino al 2009, la svolta arriva seguendo il caso di Eluana Englaro, inchiesta che gli vale il Premio Cronista 2009 e, successivamente, il lavoro a L’Espresso: “Daniela Hamaui, la direttrice dell’Espresso. Mi convocò e chiese: ‘Nella battaglia per Eluana Englaro hai preso una parte. Secondo te hai fatto bene il giornalista o no?’. Le risposi che su di lei avevano parlato tutti e che io avevo scelto di dare voce all’unica che non l’aveva da 17 anni. Mi assunse, neanche sapevo che fosse un colloquio di lavoro”.

Dal 2016 diventa direttore de L’Espresso e nel 2017 condirettore di Repubblica. Dopo un periodo in politica, dal 2018 al 2022, come Senatore della Repubblica eletto nelle file del Partito Democratico, Cerno intraprende una netta transizione editoriale verso l’area conservatrice, culminata nella direzione de Il Tempo.

L’esperienza politica e la televisione

L’esperienza politica è segnata dalla sua indipendenza ideologica, che spesso lo ha reso un personaggio divisivo. Nonostante sia l’unico senatore gay dichiarato nel Partito Democratico, si posiziona come critico acerrimo del suo stesso partito. In particolare, si rifiuta di votare il DDL Zan, definendolo provocatoriamente “una cag**ta pazzesca”, accusa il PD di “tafazzismo della sinistra”, sostenendo che il partito avesse “giocato sulle spalle dei gay” per non accettare mediazioni e intestarsi la legge. Critico anche con l’attuale Sinistra, la accusa di dogmatismo e di aver perso il contatto con le classi sociali operaie.

Nella carriera di Tommaso Cerno ci sono anche la saggistica (nel 2013 scrive Inferno – La Commedia del potere, con le illustrazioni di Makkox) e la televisione. Nel 2025 viene scelto come co-conduttore di Domenica In su Rai 1, affiancando Mara Venier, Teo Mammucari ed Enzo Miccio.

Tommaso Cerno a Domenica In con Mara Venier, Teo Mammucari ed Enzo Miccio
IPA
Tommaso Cerno a Domenica In con Mara Venier, Teo Mammucari ed Enzo Miccio

La violenza sessuale e le dichiarazioni sul patriarcato

Schietto come pochi, Tommaso Cerno suscita un certo clamore con la sua ultima intervista al Corriere della Sera, pubblicata nel novembre 2025. Qui ripercorre la sua carriera, ma si addentra anche in terreni scoscesi, a cominciare dalle dichiarazioni sulla violenza sessuale subita da ragazzo: “[La mia prima volta, ndr] A 11 anni con un prete. Non ho mai capito se volevo o non volevo. Fu sicuramente una violenza, ma a 11 anni non ne sei consapevole. Però mi piacque, quindi non so cosa pensare di quel prete”.

Fanno discutere anche le dichiarazioni del giornalista sul patriarcato. Alla domanda “Ha detto che il patriarcato non esiste. E allora Turetta figlio di chi è?”,  risponde: “Di patriarcato ce ne vorrebbe di più, perché stiamo smontando la famiglia patriarcale, che è giusto, al punto da non avere più punti di riferimento. Turetta [l’assassino di Giulia Cecchettin, ndr] è figlio di famiglie che non sanno più cosa fanno i loro figli. Se non lo sanno, vuol dire che non gliene ne importa”.

Cerno rivela anche di convivere con un cancro, da diversi anni: “Ce l’ho ancora, anche se sono stato operato 10 anni fa. È un ospite che ti porti dietro per sempre. Me ne sono accorto per caso, accompagnando un amico dall’endocrinologo: guardando il mio collo si insospettì, il tumore era già in metastasi”.

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