Sandra Milo ha compiuto 90 anni lo scorso 11 marzo, un traguardo importante per una delle dive italiane più amate di sempre. Quella di “Sandrocchia” – soprannome datole dal grande Federico Fellini – è stata una vita per nulla semplice nella quale risuona ancora l’eco di parole come povertà, violenza, dolori e amori travagliati. Le stesse che sono emerse nella sua ultima intervista al Corriere della Sera, trasformatasi nell’occasione per ripercorrere ricordi più e meno belli e per fare un bilancio. Di una cosa la Milo è più che certa: non teme la morte e non ha intenzione di perdere il suo proverbiale sorriso, fino alla fine.
Sandra Milo, il passato difficile tra povertà e morte
Con la sua aria da bella “svampita” è diventata un’icona intramontabile del nostro cinema, quella che ha fatto cadere ai suoi piedi decine di uomini, anche importanti. Il sorriso di Sandra Milo non si è mai appassito, neanche a 90 anni compiuti, e resta quell’incomparabile mix di ingenuità, ottimismo e sensualità che ancora oggi la rende un’ispirazione anche per le nuove generazioni che non hanno potuto vivere in prima persona la sua epoca d’oro.
Come spesso accade, però, dietro al sorriso più luminoso si celano non solo gioie e successi, ma anche dolori impossibili da cancellare, la cui eco continua a risuonare nel cuore di una donna che ne ha passate proprio tante. Se oggi Sandra Milo può affermare a gran voce di non temere la morte, pur consapevole di avere “una certa età”, è per via di un passato per nulla facile e di un’infanzia segnata dalla povertà e dagli orrori della guerra. Tutto questo l’ha fatta crescere prima del tempo, insegnandole a mordere la vita con tutta l’energia e l’entusiasmo possibili.
“[La paura più grande, ndr] non ha fatto in tempo ad arrivare che è subito svanita. Da bambina, tra bombardamenti e violenze, la possibilità di morire era quotidiana: non si poteva avere paura – ha detto nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera -. (…) Ho 90 anni ma non ho paura di morire, a un certo punto toccherà anche a me”.
Sandra Milo, il gesto estremo per la madre
Non ha paura di morire e ha scoperto, seppur tardivamente, quella che ha definito “L’inutilità del senso di colpa”. Eppure ce n’è uno che alberga in Sandra Milo e non se n’è mai più andato: quello per la madre, che ha aiutato a morire. L’attrice ha avuto un rapporto speciale con la donna che l’ha messa al mondo e nell’intervista al Corriere ha ricordato quanto fosse forte, furba e come sia riuscita a sopravvivere nonostante le difficoltà. Una famiglia di sole donne disposte a tutto pur di farcela, anche di ingannare un soldato rubando la sua Harley Davidson.
Sandra Milo non ha mai abbandonato mamma e nonna – “Toscane, linguacciute” e “Parecchio ingombranti” -, ha continuato a vivere con entrambe anche da sposata e, in ultimo, ha compiuto un gesto che continua a pesarle più di ogni altra cosa al mondo: “Sono morte con me, mia nonna a 85 anni. Mia madre a 55. Aveva un cancro che la paralizzava a letto, muoveva solo le mani. (…) Lei mi chiedeva: ‘Aiutami a morire’. Io non volevo, cercavo di convincerla, le spiegavo che avrebbero potuto arrestarmi. Davanti a tanta sofferenza, ho preso coraggio. Stringevo la sua mano, volevo che non si sentisse sola. Ma lei dice: ‘Esci, che il tuo amore non mi fa andare via’”.
Sandra Milo e Federico Fellini, storia di un amore “clandestino”
Sono tanti i ricordi legati alla madre e all’infanzia difficile, ma da lì di strada ne ha fatta l’amata “Sandrocchia”. Sognava il grande schermo e, alla fine, il cinema lo ha conquistato diventando un’icona unica nel suo genere. Merito del suo talento, della sua bellezza e della sua grande forza di volontà ma anche del fatidico incontro con Federico Fellini.
Per lei fu un colpo di fulmine a differenza del regista, sposato con Giulietta Masina. Di questa relazione “clandestina” la Milo ha parlato più volte, lasciando intendere che questo amore non sia mai svanito del tutto: “La fine della storia non è stata la fine del sentimento. Dopo diciassette anni di amore clandestino lui mi propone di lasciare tutto, e andarcene noi due in America. Io dico di no. Per paura che più avanti se ne pentisse. Il terrore che il nostro amore si potesse rovinare. Immaginavo: se un giorno guardandomi a casa mi dice ‘sei ingrassata’, oppure ‘spendi troppo. Non l’avrei sopportato”.