Addio a Gigi Proietti, attore, mattatore e artista dalle mille sfaccettature, nato a Roma il 2 novembre 1940. L’attore da diversi giorni era ricoverato in una clinica di Roma per problemi cardiaci, la sua morte è una perdita enorme per il modo del cinema, del teatro e della tv. Ad annunciare la scomparsa di Proietti è stata la famiglia in una nota: “Nelle prime ore del mattino è venuta a mancare all’affetto della sua famiglia Gigi Proietti. Ne danno l’annuncio Sagitta, Susanna e Carlotta. Nelle prossime ore daremo comunicazione delle esequie”.
Grande maestro di teatro, mattatore amatissimo, in oltre cinquant’anni di attività si era spostato con grande abilità fra cinema e tv, recitando in film, fiction e spettacoli teatrali, come attore, ma anche come regista. Aveva diretto ben otto opere liriche e registrato dieci album da solista. Classe 1940, Gigi Proietti era nato a Roma e sin da giovanissimo si era appassionato alla musica. Durante il periodo dell’Università si era avvicinato al teatro sperimentale e nel 1970 aveva recitato nel musical Alleluja brava gente. Da quel momento la sua carriera era decollata e Proietti aveva collezionato un successo dopo l’altro fra teatro, televisione e cinema. Artista poliedrico, aveva doppiato divi di Hollywood come Marlon Brando, Robert De Niro, Dustin Hoffman, diventando anche un poeta teatrale.
Di lui oggi il pubblico e gli amici ricordano l’ironia, ma anche la capacità di raccontare il mondo in un modo unico. Fra i suoi tanti personaggi unici Mandrake di Febbre da Cavallo, ma anche il maresciallo Rocca dell’omonima serie tv. Carismatico ed elegante, Gigi Proietti ha attraversato mezzo secolo di spettacolo italiano, lasciando un segno indelebile. Tanto a suo agio sul palco, quanto riservato e schivo, Proietti ha avuto un solo grande amore nella sua vita. Nel 1962 aveva conosciuto Sagitta Alter (guarda le foto) ex guida turistica svedese, che le aveva regalato due figli: Susanna e Carlotta, divenute anche loro attrici. Di lui ci rimane l’ironia e la capacità di guardare il mondo con intelligenza, senza perdere mai l’eleganza. “Ringraziamo Iddio – diceva spesso -, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere”.