Julia Ducournau è la vincitrice della 74esima edizione del Festival di Cannes, confermandosi come uno dei nomi del cinema francese da non dimenticare. Da giovane promessa, infatti, la regista e sceneggiatrice si sta affermando sempre di più grazie al suo lavoro, nonostante si sia affacciata a questo mondo solo da pochi anni.
Classe 1983, Julia Ducournau è nata a Parigi e ha frequentato la Scuola nazionale francese di cinema La Fémis, dove si è diplomata nel 2008 con un percorso dedicato alla sceneggiatura, dove ha potuto imparare anche a dirigere.
Titane è il suo secondo lungometraggio. Il primo era stato Raw – Una cruda verità, horror che nel 2016 si era fatto notare alla settimana internazionale della critica sempre a Cannes vincendo il Premio Fipresci. Prima di questi due lavori aveva presentato un cortometraggio nel 2011 dal titolo Junior.
Ducournau è la seconda donna a ricevere il premio più ambito della Croisette, la Palma d’Oro, che identifica il miglior film: la prima era stata Jane Campion, regista di Lezioni di piano, che vinse nel 1993.
Una carriera ancora tutta da scrivere, che però è partita subito con il piede sull’acceleratore, se si considera che Titane è in fondo la sua seconda opera. Nonostante la Palma d’Oro, però, Julia Ducournau sostiene che il suo film non sia perfetto: “Qualcuno dice che è mostruoso – ha detto la regista – La mostruosità che attraversa il mio lavoro è una forza che rompe la cosiddetta normalità. Grazie alla giuria, ha accettato un mondo più fluido e inclusivo”. Titane è la storia di un padre che ritrova la figlia dieci anni dopo la sua sparizione, e di alcuni strani eventi che iniziano a succedere nei giorni successivi.
Se le informazioni sulla vita professionale di Julia Ducournau sono poche, in virtù del suo percorso ancora tutto da scrivere, ancora meno si sa della sua vita privata. Non è noto se la regista sia impegnata sentimentalmente o no e anche dal punto di vista della comunicazione social non sembra molto avvezza. Al momento non ci risulta che abbia un profilo Instagram e da questo possiamo comunque dedurre che sia piuttosto riservata e gelosa della sua privacy.