Joost Klein all’Eurovision 2024, chi è il cantante dei Paesi Bassi

Joost Klein è il poliedrico artista che rappresenta i Paesi Bassi all'Eurovision Song Contest 2024 con il brano Europapa, la sua storia di orfano

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 3 Maggio 2024 10:00

Joost Klein rappresenta i Paesi Bassi all’Eurovision Song Contest 2024. Un artista poliedrico, un rapper irriverente che non le manda a dire e che certamente si prepara al grande successo internazionale con il brano Europapa. Brano che, a dirla tutta, ha totalizzato un numero impressionante di streaming stabilendo un nuovo record sia nel suo Paese che sul canale YouTube del contest.

Joost Klein, il poliedrico artista partito da YouTube

Classe 1997, Joost Klein – conosciuto anche come Joost – è nato a Leeuwarden in Frisia (storica regione dei Paesi Bassi) ma cresciuto nel vicino villaggio di Britsum. Come molti artisti della sua generazione, Joost ha mosso i primi passi in qualità di youtuber aprendo il proprio canale – si chiamava EenhoornJoost – mentre frequentava ancora il liceo.

Nella sua vita l’arta ha occupato sempre un posto speciale, a maggior ragione dopo i due eventi che più di ogni altri lo hanno segnato. Dapprima ha perso il padre a causa di un cancro, quando aveva soltanto dodici anni, poi l’anno successivo anche la madre, morta in seguito a un arresto cardiaco. La morte dei genitori è stata devastante per il giovane Joost, cresciuto poi dl fratello e dalla sorella.

Quel canale YouTube è stato una salvezza perché gli ha permesso di esprimere una parte di sé che altrimenti sarebbe rimasta in silenzio. Ha cominciato con video brevi, anche mini-documentari, fino alla sua prima vera e propria mini-serie dal titolo Dakloos. Dopodiché ha seguito la sua passione per la musica, pubblicando il primo videoclip del brano Bitches e raggiungendo il suo primo grande successo con ben 1 milione di visualizzazioni.

Inevitabilmente le case discografiche si sono accorte di Joost Klein che, però, ha deciso di creare la propria etichetta indipendente, la Albino Records. Tra i suoi brani più conosciuti possiamo menzionare Scandinavian Boy, Meeuw, Ome Robert ma anche gli album M van Marketing, a cui ha lavorato con il rapper olandese Donnie, 1983,  Joost Klein 7, Fryslân. Il primo vero grande successo? Quello con il singolo Friesenjung, che ha raggiunto il primo posto nella Top 100 dei singoli tedeschi.

Joost è anche scrittore – nel 2018 ha pubblicato un libro di poesie – ma la sua attività principale resta la musica, che lo ha visto impegnato negli anni in tour molto apprezzati dal pubblico.

Joost Klein, di cosa parla la sua canzone all’Eurovision 2024

La musica è un mezzo per esprimere emozioni, specialmente quelle che fatichiamo a esternare e che altrimenti rimarrebbero sopite e inespresse. Per Joost Klein è esattamente così e la sua Europapa, canzone con cui rappresenta i Paesi Bassi all’Eurovision Song Contest 2024, ne è la piena dimostrazione.

Non è un caso che abbia ottenuto un grande successo raggiungendo visualizzazioni e ascolti record già prima della kermesse musicale. Europapa non è soltanto abiti estrosi e scenografie allegre, ma la storia di un orfano che viaggia per l’Europa. È la storia di Joost: “Ho sempre cercato di realizzare la storia della mia vita – ha spiegato in un’intervista a Wiwibloggs -. La versione più breve sarebbe che ho perso i miei genitori in giovane età. Sto cercando di affrontare questo problema nel corso degli anni. Ora ho 26 anni. Ho avuto la possibilità di utilizzare questa piattaforma, probabilmente il palco più grande di sempre, per condividere quell’emozione”.

“Penso alla storia di un orfano che viaggia, cercando di farsi conoscere, di far conoscere il suo nome. Questo è il nocciolo della questione. Mio padre è stato una delle mie più grandi ispirazioni. Mi ha insegnato ad avere una mente aperta. Mi ha insegnato a non guardare le etichette. Semplicemente le persone sono persone ed è qui che finisce la frase”, ha concluso.