Giampaolo Morelli e la scoperta tardiva della dislessia: “Mi ha portato alla depressione”

Dalla dislessia scoperta da adulto alla depressione: Giampaolo Morelli si è raccontato parlando anche del progetto condiviso con la moglie Gloria Bellicchi

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Claudia Giordano

Content editor Lifestyle e digital strategist

Appassionata di marketing e comunicazione, li ha trasformati in lavoro e si divide tra la professione di social media strategist, scrittrice e content editor.

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C’è chi lo conosce come l’ironico e scanzonato Ispettore Coliandro e chi come l’uomo dal fascino semplice ma irresistibile della scena televisiva italiana: stiamo parlando di Giampaolo Morelli, attore, regista e ora anche autore, che recentemente è tornato a far parlare di sè per un motivo molto particolare. Giampaolo infatti, così come i suoi due figli, è neurodivergente e questa scoperta è arrivata in maniera tardiva, portando con sè numerosi problemi che l’attore ha dovuto affrontare con coraggio, compresa la depressione.

Per fortuna accanto a lui, a sostenerlo nel suo percorso di vita, c’è da tempo la moglie Gloria Bellicchi, ex Miss Italia, oggi donna in carriera riservata e mamma a tempo pieno, che condivide con Giampaolo proprio un progetto sulla dislessia, patologia che anche lei conosce bene.

Giampaolo Morelli, la diagnosi tardiva di dislessia e la neurodivergenza dei figli

Giampaolo Morelli è uno degli attori più brillanti e amati del cinema italiano contemporaneo, oltre ad essere un regista di talento: dopo il debutto nel 1999 con il regista Carlo Vanzina, è stato co-protagonista di un film con Rupert Everett dal titolo South Kensington e volto amatissimo della tv nei panni dell‘Ispettore Coliandro, andato in onda per diverse stagioni su Rai2. Nel 2020 arriva anche il debutto alla regina con la commedia 7 ore per farti innamorare, tratta dal suo romanzo omonimo: oggi Giampaolo è anche co-autore di un libro scritto a quattro mani con la moglie, Gloria Bellicchi, che si intitola Dislessico famigliare. Cronache (s)connesse di una famiglia straordinariamente normale.

Tra le pagine del libro marito e moglie raccontano senza filtri la loro quotidianità “per tre quarti neurodivergente”, visto che ben tre membri della famiglia, ovvero Giampaolo e i loro due figli, convivono con la dislessia.

A colpire è soprattutto quello che emerge dalle parole di Gloria: “Vivo con tre dislessici, ma a casa sono io quella diversa” ha dichiarato infatti con una grande dose di umanità e un pizzico di ironia che porta a riflettere su questa condizione spesso fraintesa e stereotipata.

Giampaolo e Gloria spiegano nel libro che per molto tempo la dislessia è stata vista come un limite, nei bambini, negli adulti, persino nelle relazioni di famiglia. Ma per loro non è stato così e nella loro casa a Roma la dislessia viene raccontata come una parte del loro modo di pensare e di vivere, di sicuro non come una malattia, bensì come “una differenza che può essere una ricchezza se capita e sostenuta”.

Tanta accettazione però non è arrivata subito, bensì dopo un lungo e difficile percorso intrapreso da Giampaolo il quale, in un’intervista rilasciata a Leggo, ha ammesso con sincerità: “Alcune volte penso che forse avrei potuto fare anche di più, non se non avessi avuto la dislessia, ma se fossi stato in un contesto in cui la dislessia veniva riconosciuta”.

La dislessia infatti ha segnato profondamente la vita di Giampaolo, che ha avuto anche altre questioni familiari importanti, e sebbene oggi l’attore l’abbia accettata come parte della sua vita e sia riuscito anche ad aiutare i suoi figli, in passato ha sofferto molto per questa conzione, fino ad ammalarsi.

Giampaolo Morelli, dalla dislessia alla depressione: come sta oggi

Nell’intervista Giampaolo Morelli racconta senza filtri la sua disavventura con la dislessia, ammettendo di aver sofferto molto e di essersi anche ammalato di depressione dopo aver scoperto di essere affetto da questa particolare condizione. “La dislessia è parte di me, il problema è venuto fuori dalla società, dalla scuola che mi ha messo in un contesto difficile” ha dichiarato Morelli.

Nonostante il difficile percorso intrapreso, l’attore non si dice arrabbiato perché sa che i disturbi specifici dell’apprendimento per molto tempo non sono stati riconosciuti e dunque non avrebbe potuto fare molto di più quando era piccolo.

“I miei talenti e le mie qualità, che sono dovuti anche alla dislessia ma non solo a quella, non vengono meno. Devo solo fare i conti con la mia parte emotiva ferita, che si sente a volte incapace, ma quella sta in un angolino e ho dovuto fare un percorso lungo per tenerla a bada” ha raccontato, aggiungendo come questa condizione gli abbia procurato un profondo malessere.

“Questo senso di inferiorità mi ha portato anche a una forte depressione, altro argomento di cui si inizia a parlare finalmente” ha raccontato infatti Giampaolo.

E a testimoniare la sua sofferenza è anche sua moglie Gloria che ricorda come la diagnosi ricevuta da adulto abbia portato al marito un mix di sollievo e consapevolezza: per anni l’attore era stato frainteso, considerato svogliato o poco attento da piccolo, solo perché i suoi processi mentali non rientravano nei parametri standard. Ora quell’esperienza serve a guardare i figli con occhi diversi e a costruire insieme strategie quotidiane per affrontare compiti, scuola e relazioni.

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