Ancora una polemica attorno alla figura di Pippo Baudo. A far discutere è di nuovo l’eredità del mitico conduttore, scomparso la scorsa estate all’età di 89 anni. Nonostante il testamento sia stato aperto il 9 settembre scorso nello studio del notaio Renato Carraffa a Bracciano, gli eredi non hanno ancora formalmente accettato.
Tra i chiamati figurano Tiziana Baudo, nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi, e Alessandro Baudo, nato nel 1962 dalla relazione extraconiugale con Mirella Adinolfi e riconosciuto solo nel 1996.
Presente all’apertura del testamento anche Dina Minna, storica assistente del presentatore per oltre trent’anni, a lungo vicina alla famiglia e già al centro di discussioni con Katia Ricciarelli, ex moglie di Baudo dal 1986 al 2004.
Mistero sull’eredità di Pippo Baudo, gli eredi non hanno accettato
Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, la mancata accettazione dell’eredità di Pippo Baudo sarebbe dovuta principalmente alla stima del patrimonio, valutato intorno ai 10 milioni di euro e ritenuta da alcuni non congrua rispetto agli anni di carriera e ai guadagni derivanti dalle tredici edizioni del Festival di Sanremo condotte da Super Pippo.
Il patrimonio immobiliare comprende quattro proprietà a Roma, tra cui la storica abitazione di sei piani in via della Vite e un ufficio di sette vani in zona Prati, originariamente intestato alla società Starprogramme, oltre a diciassette terreni tra Noto, Siracusa e Fiano Romano. La villa di Torre delle Stelle in Sardegna, acquistata insieme a Katia Ricciarelli, era stata ceduta nel 2018.
Proprio l’ex moglie cantante aveva aperto una polemica nei giorni immediatamente successivi all’apertura del testamento. “Pippo non so neanche di cosa sia morto. Nulla di nulla. Mi aspettavo da parte di chi gli stava accanto un minimo di cortesia”, aveva detto, riferendosi alla storica assistente Dina Minna.
Contro la quale aveva indirizzato anche una battuta velenosa, legata al contenuto del testamento: “Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere”. Minna aveva reagito con una diffida formale e una controreplica dura e schietta: “Alla fine Pippo Katia non voleva più neanche vederla”.
Tornando al testamento di Baudo, sembrerebbe quindi, che per timore manchi qualcosa nel patrimonio, gli eredi stiano aspettando una ulteriore stima.
Gli eredi hanno tempo dieci anni per accettare formalmente l’eredità, ma di norma la procedura si conclude in pochi giorni. Tre mesi dopo l’apertura del testamento, il silenzio sugli sviluppi lascia aperte domande sul futuro della distribuzione dei beni del conduttore, figura di riferimento della televisione italiana per oltre cinque decenni.
L’omaggio a Pippo Baudo al Festival di Sanremo 2026
In attesa di saperne di più sull’eredità di Pippo Baudo, Carlo Conti ha annunciato che il prossimo Festival di Sanremo – in onda su Rai 1 dal 24 al 28 febbraio 2026 – sarà totalmente dedicato al mitico conduttore scomparso. Un omaggio doveroso visto che il conduttore siciliano ha segnato la storia della kermesse musicale.
Pippo Baudo è colui che ha condotto più edizioni del Festival di Sanremo, ben tredici, e ha portato sul palco dell’Ariston innovazioni che hanno trasformato l’evento musicale in un fenomeno di costume, come l’ampliamento della durata a cinque serate e l’introduzione del celebre jingle “perché Sanremo è Sanremo”. Ha inoltre contribuito a lanciare nuovi talenti e a promuovere canzoni diventate successi internazionali.
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