Paolo Brosio ricorda Emilio Fede e il rapporto speciale che lo legava all’ex direttore del Tg4. Per anni i due hanno lavorato insieme e il giornalista scomparso è stato un mentore essenziale per Brosio, come ha raccontato lui stesso.
Figura chiave del giornalismo italiano, Emilio Fede ha fatto la storia del Tg4. Da qualche tempo era ricoverato presso la Residenza San Felice di Segrate, nel milanese, in gravi condizioni di salute. Era infatti malato da tempo come raccontato dai suoi familiari dopo l’annuncio della morte.
Paolo Brosio ricorda Emilio Fede
“Emilio Fede è stato un padre professionale che ha visto in me delle capacità incredibili di scovare le notizie e portare immagini belle – ha spiegato all’Adnkronos -, mi doveva educare alla televisione di un alto livello, a livello nazionale”.
Negli anni di formazione Emilio Fede è stato fondamentale per Paolo Brosio che, come ha spiegato, in passato si era scontrato più volte con il direttore del Tg4. Il giornalista in particolare ha ricordato la reazione di Fede quando gli rivelò che aveva firmato con la Rai e che avrebbe lasciato il suo posto.
In quell’occasione Fede si arrabbiò così tanto che arrivò a tirare una macchina da scrivere contro Paolo Brosio. “Quando gli dissi che avevo firmato con la Rai e che avrei lavorato con Fabio Fazio per Quelli che il calcio mi tirò dietro una macchina da scrivere e per poco non colpì la sua segretaria”, ha svelato.
“Emilio Fede è stato un grande maestro di giornalismo – ha poi aggiunto -. Mi trattava male, mi cazziava, è vero, ma lo faceva perché mi voleva bene. Potrei raccontare centinaia di episodi, ma oggi prevale il dolore per i famigliari e per la figlia Sveva, di cui sono amico”.
L’ultima chiamata di Paolo Brosio a Emilio Fede
Ad annunciare la morte del giornalista, scomparso a 94 anni, è stata la figlia Sveva, frutto del lungo matrimonio con Diana de Feo. La figlia di Fede (che ha anche una sorella, Simona) è amica di Paolo Brosio, come ha svelato il giornalista.
Nel corso degli anni infatti il legame con Emilio Fede è rimasto forte, tanto che, nonostante la lontananza dalla televisione e la malattia, Paolo Brosio aveva continuato a sentire spesso il suo mentore.
“Il nostro era un rapporto di amore e odio – ha rivelato -. Lui era professionalmente innamorato di me, perché gli ricordavo lui da giovane, e mi ha modellato come argilla da bravo cronista. D’estate mi invitava nella sua villa di Capri, andavamo in barca e c’era anche la moglie Diana, una donna di grandissima cultura”.
Gli anni sono trascorsi, ma il rapporto è sempre rimasto forte: “Ho continuato a telefonargli fino a quando è entrato nella Rsa – ha raccontato -, perché sentirlo triste, alle volte anche arrabbiato, mi spaccava il cuore. La morte della moglie e l’allontanamento da Berlusconi furono per lui una mazzata incredibile. Che riposi in pace”.