Il ricordo di Cameron Boyce continua a vivere nel cuore di amici e colleghi. Mercoledì 28 maggio, giorno in cui avrebbe compiuto 26 anni, Dove Cameron ha pubblicato un tenero omaggio su Instagram, alla luce del profondo legame che li univa. Boyce, attore promettente e molto amato dal pubblico nonostante la giovane età, è tragicamente scomparso a soli 20 anni a causa di una crisi epilettica nel sonno.
Un amico, per sempre nel cuore di Dove Cameron
Stavolta non c’entra la relazione con Damiano David. Nel giorno più triste, Dove Cameron ha pubblicato un carosello di foto su Instagram, che la ritraggono insieme a Cameron Boyce, con il quale ha condiviso in passato il set della celebre serie di film Disney Descendants. Immagini in bianco e nero, che hanno cristallizzato per sempre momenti di gioia, abbracci e sorrisi insieme al collega, ma soprattutto all’amico, che non potrà mai dimenticare.
“Ti sento ancora in ogni momento. Ti ritroverò nell’aldilà. Buon compleanno. Ti voglio bene”, ha scritto a corredo delle foto. Tra queste anche quella che ritrae il tatuaggio che ha deciso di fare in sua memoria: una pistola da cui esce una rosa. Un’immagine tutt’altro che casuale, che rappresenta l’indole pacifica che contraddistingueva Cameron Boyce, da sempre impegnato contro la violenza armata, tema a cui era molto sensibile.
Il ricordo dei colleghi
In una delle foto condivise da Dove Cameron, fa capolino anche Sofia Carson, anche lei tra i protagonisti di Descendants. E anche lei, puntuale con il suo ricordo dell’amico scomparso: una foto in bianco e nero che lo mostra mentre danza, a testimonianza del suo talento poliedrico. “Continua a ballare in cielo, mio Cam. La Terra non potrebbe mai essere la stessa senza di te. Il nostro angelo. Il nostro sole. Il nostro Cam”, ha scritto in didascalia.
Non è mancato il l’omaggio di Kenny Ortega, regista di Descendants, che ha condiviso un lungo messaggio in cui ha sottolineato l’importanza di mantenere viva l’eredità del giovane attore: “Cameron, custodisco gelosamente i ricordi di te e del nostro conoscerci attraverso il nostro lavoro creativo insieme. Avrai sempre un posto nel profondo del mio cuore. Sei ancora il mio preferito. Questo non cambierà mai. Oggi ti celebro, la tua nascita e la luce eterna che hai mostrato nel tempo trascorso con noi. Hai reso ogni stanza più luminosa quando ci sei entrato. Sei amore, luce e sarai per sempre con noi”.
La carriera e la preziosa eredità di Cameron Boyce
Nonostante la giovanissima età, Cameron Boyce ha avuto una carriera significativa. Era un ragazzo promettente, con alle spalle un curriculum di tutto rispetto.
L’attore ha ottenuto una grande popolarità grazie al ruolo di Luke Ross nella serie comica di Disney Channel Jessie, dove ha recitato per quattro stagioni dal 2011 al 2015, per poi approdare nel cast di Descendants. La saga gli ha donato un successo internazionale, interpretando ruolo di Carlos de Vil, figlio di Crudelia De Mon. Ma il suo curriculum include anche Gamer’s Guide to Pretty Much Everything, Mrs. Fletcher, Paradise City e apparizioni in film come Mirrors, Eagle Eye, Un weekend da bambocci e Un weekend da bambocci 2.
Cameron Boyce era anche un talento nella danza. Ha lavorato nel gruppo di ballo X-Mob e le sue abilità sono state spesso messe in evidenza nei suoi ruoli, in particolare proprio in Descendants.
Ma c’è di più. Oltre al suo talento e alla sua energia, a restare nel cuore di molti è il suo impegno per un mondo migliore. L’eredità di Cameron Boyce va oltre la sua carriera artistica: l’attore era noto per il suo impegno umanitario e la sua passione per le cause sociali. Ha lavorato con diverse organizzazioni no-profit, tra cui la Thirst Project, che si occupa di fornire acqua potabile alle comunità bisognose. Era molto attivo sui social media per promuovere la consapevolezza su questioni importanti e incoraggiare i giovani a fare la differenza.
Non a caso, dopo la sua morte, la sua famiglia ha istituito The Cameron Boyce Foundation, un’organizzazione che continua il suo lavoro filantropico a sostegno di iniziative artistiche per i giovani, della ricerca sull’epilessia e sulla SUDEP, che è proprio la morte improvvisa nel sonno che lo ha portato via per sempre.