Claudio Baglioni non si ritira più: “Forse dovrei fare un nuovo disco”

Claudio Baglioni lascia il pubblico senza fiato: durante il concerto a Firenze insinua il dubbio sul ritiro e accende la speranza di un nuovo disco

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Pubblicato: 6 Maggio 2025 16:08

Sembrava una certezza, un congedo annunciato con grazia: Claudio Baglioni avrebbe lasciato le scene entro il 2026. Ma a Firenze, in uno dei teatri più belli d’Italia, qualcosa è cambiato. Con il sorriso sornione di chi sa bene il peso delle proprie parole, il cantautore ha lasciato intendere che il suo ritiro potrebbe essere tutto fuorché definitivo. Tra ovazioni e battute, si è aperto uno spiraglio. E da quello spiraglio è entrata una frase che sa di promessa: “Forse dovrei fare un nuovo disco”.

Claudio Baglioni, forse, non si ritira più

Claudio Baglioni ha fatto di nuovo centro. Ma stavolta non con una ballad struggente o una melodia memorabile: a mandare in visibilio il pubblico è stata una frase, semplice e lanciata con l’aria di chi non vuole prendersi troppo sul serio. “Forse dovrei fare un nuovo disco”, ha detto dal palco del Teatro della Pergola di Firenze lo scorso 4 maggio, durante una tappa sold out del suo Piano di volo tris. E il pubblico, che per mesi aveva accettato con amarezza la notizia del suo ritiro annunciato per il 2026, è esploso in un’ovazione.

Un attimo dopo è arrivata l’altra battuta, detta con lo sguardo furbo di chi sa perfettamente come accendere l’entusiasmo: “Io, il riposo, l’ho rimandato ancora per un po’”. Una frase che, se detta da chiunque altro, potrebbe suonare come una scusa per procrastinare. Ma se la pronuncia Claudio Baglioni, con alle spalle una carriera lunga oltre cinquant’anni e un tour infinito di quasi 300 concerti, allora assume un significato ben più profondo. Un piccolo terremoto emotivo, un possibile nuovo inizio.

Firenze si accende: un concerto che sa di rinascita

Sul palco del Teatro della Pergola, uno dei luoghi più suggestivi d’Italia, Baglioni ha regalato tre ore e mezza di spettacolo puro. Nessuna pausa, neanche per bere un sorso d’acqua. Solo musica, parole e un’energia che non appartiene a chi sta pensando di abbandonare la scena.

La scaletta ha mescolato brani iconici – Mille giorni di te e di me, Strada facendo, Questo piccolo grande amore – con perle meno conosciute, tutte incastonate in una narrazione fluida, dove Baglioni è stato musicista, attore, affabulatore e, soprattutto, uomo.

A colpire non è solo la voce – ancora limpida e potente – ma la vitalità scenica: il modo in cui si muove sul palco, come gioca con le luci e le atmosfere, i cambi d’umore tra un pezzo e l’altro. Anche l’abbigliamento, sobrio ma elegantissimo, parla di un artista che non ha mai lasciato al caso il rapporto con il pubblico.

Il ritiro? Una parola sempre più relativa

Era stato lui stesso, mesi fa, a parlare di “un ultimo giro di mille giorni” che lo avrebbe condotto dolcemente verso il suo addio alle scene. Un “commiato graduale”, come lo aveva definito, perché chi ha ricevuto tanto dal pubblico sente il dovere di restituire. “Ho voluto portare questo tour vicino a dove vive la gente”, aveva spiegato con tono grato, “per ringraziare chi, per anni, ha attraversato l’Italia solo per ascoltarmi”.

Ma ora qualcosa sembra essere cambiato. Forse sono le proteste affettuose dei fan, che non vogliono arrendersi all’idea di non vederlo più. Forse è l’adrenalina del palco, che una volta provata diventa difficile da lasciare. O, forse, è proprio quella frase detta a Firenze – “Forse dovrei fare un nuovo disco” – a raccontare più di quanto non sembri.