Chiara Ferragni e Silvio Campara fanno sul serio, ma non possono uscire allo scoperto: cosa succede

Chiara Ferragni e Silvio Campara tengono la loro relazione nascosta, frenati dalle rispettive questioni legali e dall’immagine pubblica da proteggere

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Francesca Secci

Giornalista

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, da maggio 2023, scrive soprattutto di argomenti che riguardano l’attualità.

Pubblicato: 10 Ottobre 2024 16:40Aggiornato: 10 Ottobre 2024 19:11

Chiara Ferragni ha trovato di nuovo l’amore, e questa non è una novità, visto che se ne è parlato già altre volte. Sembra però che questa storia non si tratti di un colpo di fulmine qualsiasi. Silvio Campara, amministratore delegato del marchio di lusso Golden Goose, è l’uomo che ha rapito il cuore dell’ex influencer più famosa d’Italia. E non solo. Il loro legame, nato sotto il sole di Forte dei Marmi, promette di essere una miscela esplosiva di passione e affari.

Dal settimanale Oggi si apprende che Chiara e Silvio si sono conosciuti grazie a Giulia Luchi, l’ex compagna di Campara, durante una calda estate in Versilia. Un incontro che, da semplice conoscenza, si è trasformato in qualcosa di molto più elettrizzante. Ora i due sono inseparabili, anche se la loro storia d’amore non è ancora ufficialmente sotto i riflettori. Ma quanto ancora durerà questo segreto?

Chiara Ferragni e Silvio Campara, un amore che “s’ha da fare”?

Silvio Campara non è uno qualsiasi, e non potremmo considerare lui e Chiara Ferragni come dei moderni Renzo e Lucia della Milano bene. Con una laurea alla Bocconi e un passato da modello, questo manager veronese ha trasformato Golden Goose in un gigante da quasi 600 milioni di euro. Sotto la sua guida, il marchio è diventato sinonimo di lusso ribelle, e lui ha portato lo stesso approccio nella vita privata. Non sorprende che Chiara, stanca di vecchie storie, abbia ceduto al suo fascino.

Ma non è tutto rose e fiori. Chiara, fresca di separazione da Fedez (non ancora conclusa), si trova ad affrontare anche le accuse di truffa per i celebri pandori. E sebbene Silvio sia pronto a darle tutto il suo supporto, i loro rispettivi passati complicano le cose. Lui sta ancora mettendo fine alla sua relazione con Giulia, con cui ha due figli. E poi c’è l’immagine di manager perfetto da proteggere, soprattutto con la giustizia che guarda da vicino Ferragni.

A quanto pare, i due innamorati non si limitano a farsi selfie e fughe romantiche. Si vocifera, stando ad Oggi, che Campara stia pensando di investire nelle aziende di Chiara, portando la loro relazione su un nuovo livello. Ma sarà una mossa vincente o un pericoloso gioco d’azzardo? Mischiare affari e amore non è mai semplice, e la pressione potrebbe diventare insostenibile. Però, per ora, Chiara si gode la sua nuova serenità e racconta alle amiche di sentirsi finalmente “protetta” e amata.

Pandoro Gate, sconfitta al tribunale civile

Mentre Chiara Ferragni vive una nuova fase d’amore, non mancano le ombre sul fronte legale. La vicenda del Pandoro Pink Christmas, lanciato per Natale 2022 in collaborazione con la società dolciaria Balocco, continua a far parlare. L’iniziativa di beneficenza, legata al marchio Ferragni e destinata a raccogliere fondi per l’ospedale Regina Margherita di Torino, è finita sotto accusa per pratica commerciale scorretta.

La Corte d’Appello civile di Torino ha confermato proprio oggi la sentenza che condanna Balocco per aver attuato una pubblicità ingannevole, inducendo i consumatori a credere che una parte del prezzo del pandoro fosse destinata alla beneficenza. In realtà, come sottolineato dai giudici, la donazione era già stata eseguita in passato e non vi era alcun legame diretto tra le vendite e l’effettivo sostegno all’ospedale. Un gioco di parole che, secondo la sentenza, ha confuso i consumatori.

Il caso ha scatenato le associazioni di consumatori come Codacons, che hanno avviato un’azione legale contro Balocco e Ferragni. La decisione della Corte d’Appello non solo conferma la precedente sentenza, ma ha acceso i riflettori su quanto sottile possa essere il confine tra marketing e trasparenza. Il prezzo maggiorato del Pandoro Pink Christmas, rispetto al classico pandoro Balocco, ha ulteriormente alimentato la convinzione che una parte del ricavato fosse destinata alla beneficenza. Ma per i giudici, la realtà era ben diversa.

La dichiarazione di Balocco dopo la sentenza

Dopo la sentenza, Balocco ha diffuso la dichiarazione del suo collegio di difesa, dichiarando che “prende atto del decreto della Corte d’Appello di Torino” ma aggiunge che è “frutto di un’istruttoria sommaria e parziale che ricalca pedissequamente il contenuto della decisione dell’AGCM, già impugnata da Balocco davanti al Tribunale Regionale del Lazio”.

“Il collegio di difesa di Balocco S.p.A. – composto dagli avvocati Alessandra Bono e Alberto Improda – precisa che non si tratta di una nuova condanna, ma della conferma del decreto già emesso dal Tribunale di Torino lo scorso 23 aprile, che aveva integralmente rigettato le richieste inibitorie e risarcitorie di Codacons, Adusbef e Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi”, prosegue precisando che “le associazioni dei consumatori hanno poi riproposto le medesime richieste dinanzi alla Corte d’Appello di Torino mediante reclamo incidentale che è stato rigettato in toto, in quanto inammissibile”.

Il comunicato conclude che “La Corte d’Appello ha altresì confermato che il provvedimento reso non ha natura di giudicato” e che per tale ragione “Balocco si riserva di richiederne la revoca o la modifica, alla luce dei futuri sviluppi presso le altre sedi competenti”. Infine, a proposito del pandoro: “Sul tema del prezzo del pandoro Pink Christmas brandizzato Chiara Ferragni e della presunta ingannevolezza della comunicazione, il collegio di difesa di Balocco S.p.A. confida di provare nelle sedi competenti, attraverso evidenze a supporto, la correttezza dell’operato dell’azienda e l’infondatezza di ogni pregiudizio economico nei confronti dei consumatori”.