Chiara Ferragni non sarà più nel cda di Tod’s: tutti i nomi esclusi

Chiara Ferragni, Luca di Montezemolo e Luigi Abete non faranno più parte del consiglio di amministrazione di Tod's

Foto di Ilaria di Pasqua

Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Nel mondo della moda e del lusso, un fulmineo cambiamento sta scuotendo le fondamenta di Tod’s, uno dei marchi più iconici e rinomati a livello internazionale. Chiara Ferragni, celebre influencer e imprenditrice, non sarà riconfermata nel consiglio di amministrazione del marchio italiano di calzature e accessori di lusso, insieme a Luca di Montezemolo e Luigi Abete. La notizia ha mandato un’ondata di sorpresa tra gli appassionati del settore, sottolineando un momento di svolta nell’azienda guidata da Diego Della Valle.

Chiara Ferragni fuori da Tod’s

Di.Vi. Finanziaria, il veicolo di investimento controllato da Della Valle che detiene oltre il 50% delle azioni di Tod’s, ha presentato la lista di maggioranza per il rinnovo del consiglio di amministrazione in vista dell’assemblea di aprile. Tuttavia, tra i nove candidati proposti, non figura il nome di Chiara Ferragni, la cui nomina nel cda era avvenuta nella primavera del 2021. L’influencer, infatti, ha dovuto prima affrontare lo scandalo Pandoro che l’ha travolta, e ora tocca a Tod’s. Anche Luca di Montezemolo, ex presidente della Ferrari, e Luigi Abete, ex presidente di BNL, sono stati esclusi dalla lista di rinnovo.

La nuova lista, guidata dallo stesso presidente e amministratore delegato Diego Della Valle, vede Maria D’Agata, general counsel di Intercos, al secondo posto e Andrea Della Valle, attuale vicepresidente, al terzo.

La decisione di escludere Chiara Ferragni dal consiglio di amministrazione di Tod’s solleva interrogativi sulle motivazioni dietro questa mossa inattesa. La presenza dell’influencer nel cda è stata caratterizzata da un record di assenze, come riportano i documenti aziendali. Nel corso dei primi due anni del suo mandato, Chiara Ferragni ha partecipato solo a tre riunioni su un totale di 17, registrando un tasso di assenteismo dell’82,4%. Questo dato solleva dubbi sulla sua effettiva partecipazione e coinvolgimento nelle decisioni strategiche dell’azienda.

Chiara Ferragni lascia il CDA di Tod's
Fonte: Getty Images
Chiara Ferragni lascia il CDA di Tod’s

Il mondo del fashion, in Italia, non è una questione di donne

Nel mondo affascinante e glamour della moda italiana, dove lo stile e la creatività si fondono per creare capolavori indimenticabili, c’è un aspetto che merita attenzione tanto quanto il glamour delle passerelle: il ruolo delle donne nei consigli di amministrazione (CDA) e nei ruoli apicali delle maison di moda. Un recente studio condotto da PwC Italia, pubblicato su Pambianco Magazine, ha evidenziato un dato allarmante: nonostante i progressi, le donne sono ancora nettamente sotto-rappresentate nei vertici delle aziende di moda in Italia.

L’analisi ha rivelato che, nonostante un aumento della quota rosa, le donne rimangono in minoranza nei ruoli decisionali all’interno delle principali maison di moda italiane. Rispetto al resto del mondo, l’Italia si posiziona al di sotto della media internazionale, con solo un terzo dei membri dei consigli di amministrazione rappresentati da donne. Questo dato è ancora più preoccupante se confrontato con Paesi come la Francia e gli Stati Uniti, dove la presenza femminile nei CDA supera il 40%, dimostrando che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire una rappresentanza equa e inclusiva.

Nel dettaglio, il report evidenzia che, nonostante alcuni progressi, solo il 31% dei membri dei consigli di amministrazione delle maison di moda in Italia è composto da donne. Questo dato, se confrontato con il 50% della Francia, evidenzia un divario significativo che richiede azioni concrete per essere colmato. Anche nei ruoli apicali degli organi collegiali, come i collegi sindacali e i procuratori, la presenza femminile rimane inferiore al 40%, nonostante una leggera crescita negli ultimi anni.

Il rapporto mette in luce anche la distribuzione diseguale delle donne lungo la piramide gerarchica delle aziende di moda. Sebbene le donne rappresentino la maggioranza della forza lavoro nel settore impiegatizio e nella manodopera, la loro presenza diminuisce significativamente nei ruoli di leadership e di spicco. Questo fenomeno, noto come “soffitto di cristallo”, evidenzia le sfide che le donne devono affrontare nel raggiungere le posizioni decisionali più alte.