Chiara Ferragni, dopo il caso Balocco cambia tutto: nuove regole per gli influencer

L'AGCOM interviene sul mondo dei content creator, equiparandoli a radio e televisione: ecco cosa cambierà

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Il caso Chiara Ferragni ha conseguenze non soltanto per la celebre imprenditrice ma per tutta la categoria degli influencer. Sono infatti state approvate delle linee guida da parte dell’AGCOM, che sono indirizzate ai soggetti con più di un milione di follower.

Un tale seguito conferisce un considerevole potere e, mal citando Spider-Man, ecco giungere le grandi responsabilità, che di fatto mirano a equiparare la comunicazione social a quella dei media tradizionali.

Lo scandalo esploso non ha scosso a tal punto l’AGCOM da costringerla ad agire, di colpo, sia chiaro. Il presidente dell’Autorità, Giacomo Lasorella, ha tenuto a specificare come si stesse lavorando a queste linee guida da circa un anno.

AGCOM e gli influencer

L’Autorità garante delle comunicazioni, o AGCOM, è intervenuta in maniera netta per regolamentare meglio il lavoro degli influencer. Non una novità assoluta, considerando come questo ruolo vada già a sottostare a delle norme specifiche, per quanto l’Italia resti indietro sotto tanti aspetti nel comprendere e integrare nei propri sistemi i nuovi lavori online (basti pensare agli streamer).

Tra le regole che già riguardano gli influencer, abbiamo quella sul diritto d’autore. Pensata però per altri ambiti, andrebbe modificata per risultare più aderente alle specificità odierne.

Nel nostro Paese si registra un vuoto normativo, di fatto. Il mondo dell’intrattenimento social, però, non è destinato a sparire, bensì a modificarsi e ampliarsi sempre più. Impossibile chiudere gli occhi e ignorare problematiche evidenti.

L’AGCOM è dunque intervenuta e, anche se le linee guida approvate non sono state ancora pubblicate, ne sono stati annunciati i principi generali. Il riferimento va a questa tipologia di content creator: influencer da più di 1 milione di follower, calcolati in maniera complessiva tra tutte le piattaforme, con reazioni generate da parte degli utenti su almeno il 2% dei propri contenuti pubblicati.

Le nuove regole

Non sarebbe corretto parlare di un nuovo set di regole per gli influencer. Ciò che sta accadendo è l’applicazione del Testo unico sui servizi di media audiovisivi a questa categoria.

Il mondo dei content creator come radio e televisione, dunque. Verrà chiesto a tali soggetti di rispettare delle norme relative alla trasparenza della pubblicità. Non che in precedenza non ci fossero leggi vigenti, ma è chiaro come i controlli saranno molto più rigidi, sulla base di modifiche effettuate al decalogo dei comportamenti da tenere.

Se si parla di norme, però, è inevitabile porre in evidenza il tema sanzioni. In questo caso il Testo unico sui media audiovisivi prevede multe fino a 250mila euro. Si attende la pubblicazione, ma nel frattempo possiamo parlare di maggiori obblighi per la tutela dei minori, così come di trasparenza societaria (necessità di poter individuare eventuali soggetti contestabili) e di rimozione o adeguamento di contenuti, qualora necessario.

Per il momento si parla di adeguare quanto già esiste, ma l’AGCOM ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico, al fine di realizzare uno specifico codice di condotta per i grandi influencer. Una prima assoluta nel nostro Paese.

E per gli influencer “minori”? Quanto detto non indica ovviamente che sopra il milione di follower sia tutto normato e al di sotto regni il caos. Restano attive leggi sulla pubblicità ingannevole e le pratiche commerciali scorrette, come da codice del consumo.