Il mondo della musica (e non solo) piange la morte di Ezio Bosso, il grande pianista che aveva commosso tutti con la sua forza e il suo talento. Direttore d’orchestra e compositore, aveva 48 anni e da tempo combatteva contro una malattia neurodegenerativa. Nonostante la patologia era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale e sono in tanti oggi a piangere la sua scomparsa.
Bosso era arrivato al successo nel 2016 quando Carlo Conti l’aveva voluto come ospite d’onore al Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston, Ezio aveva raccontato la sua storia, fatta di dolore, ma anche di riscatto e amore per la musica. Di fronte a una platea silenziosa e commossa, aveva suonato Following a Bird, la composizione contenuta in The 12th Room. Da quel momento era diventato uno dei pianisti più apprezzati e seguiti in Italia.
Lontano dai riflettori e dai gossip, Ezio Bosso aveva dedicato tutta la sua vita alla musica. “Mi sono accorto di aver vissuto tutte le vite che un uomo avrebbe desiderato e allo stesso tempo un altro uomo avrebbe avuto paura di vivere”, aveva raccontato qualche tempo fa a Supereva.
“Credo in chi crede, credo nella magia delle cose – aveva aggiunto -. Penso che – in qualche modo – siamo impregnati di materia divina […] Ho paura di tante cose, ma lotto ogni giorno affinché non diventi un aver paura della paura”.
Con la sua musica Ezio Bosso era riuscito a commuovere tante persone e a toccare il cuore di tanti. Fra i primi a ricordarlo Elisa D’Ospina, che ha postato su Instagram una sua foto: “Impari a seguire veramente solo quando ti perdi. Ciao Ezio”, ha scritto.
Fra i suoi grandi estimatori Alba Parietti, che non aveva mai nascosto il suo enorme affetto nei confronti del pianista. Qualche tempo fa, in un’intervista al settimanale Oggi, la showgirl aveva parlato di un grande amore, mai realizzato. Alba non aveva fatto il nome del “misterioso musicista”, ma in tanti avevano identificato in lui Ezio Bosso. “Tutti credono che io ami troppo me stessa – aveva svelato la Parietti -, ma la verità è che due anni fa avrei lasciato tutto, lavoro compreso, per dedicarmi a un uomo. Non voglio svelare la sua identità per rispetto e per correttezza. Posso solo dirle che è uno straordinario musicista e un uomo geniale. E che… sì, ho pensato che poteva essere la persona giusta. Lui, però, ha scelto di non trasferire nella quotidianità quella che poteva essere la magia di un sogno. L’affinità elettiva e la stima reciproca rimangono intatte”.