Martina Colombari a “La Volta Buona”: il senso di colpa per il figlio Achille

Martina Colombari, ospite a "La Volta Buona", ha parlato del rapporto con il figlio Achille e del senso di colpa che prova nei suoi confronti

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Martina Colombari è una mamma orgogliosa e innamorata del proprio figlio, come ha confermato (qualora vi fossero dubbi) a La Volta Buona. Achille Costacurta oggi ha 19 anni, è cresciuto con i valori trasmessi da mamma e papà ed è in quella fase della vita in cui, inevitabilmente, si deve decidere che strada prendere. Si tirano le prime somme, si cerca il confronto e talvolta il conforto e, se sei fortunato come lui, ci sono mamma e papà sempre pronti a offrirti il loro supporto. Eppure in questo quadro di pura normalità, c’è un senso di colpa che affligge la splendida ex Miss Italia, proprio nei confronti del suo Achille.

Martina Colombari e Achille Costacurta a “Pechino Express”

Caterina Balivo non avrebbe potuto cominciare il racconto del rapporto madre-figlio se non proprio dall’esperienza che hanno vissuto insieme a Pechino Express. Martina Colombari e Achille Costacurta sono partiti alla volta delle Indie nell’edizione 2023 e, sebbene non sia stato facile, per loro è stata un’occasione per conoscersi meglio, vedendosi sotto un’altra luce:

“È stato tosto anche perché era la prima volta che ci allontanavamo da casa per così tanto tempo – ha spiegato a La Volta Buona -, un’esperienza unica in un contesto dove non hai soldi, non hai una casa, non hai un telefono, non hai una macchina. Eppure è stata una delle esperienze più belle della mia vita perché devi tirare fuori quello che neanche tu pensi di avere”.

Poi, con gli occhi lucidi per l’emozione, la Colombari ha avuto modo di rileggere insieme alla Balivo il post che il figlio aveva condiviso su Instagram, proprio per la sua mamma: “Se oggi posso dire di avere fatto l’esperienza più bella, più emozionante, più real e più indimenticabile della mia vita è per te, mamma, che dopo anni ti sei fatta convincere a venire a fare questa avventura assieme. Quindi volevo dirti grazie! Grazie, che ti sei fidata e ti sei buttata!”.

“Penso che bastano le sue parole – ha commentato -. Faccio fatica a fidarmi degli altri perché mi sono fatta da me, non ho mai potuto contare su qualcun altro e invece in quel contesto eravamo una sola cosa, una coppia, una squadra. Dove non arrivavo io arrivava lui e per una volta è diventato il mio punto di riferimento, non io il suo. Immagino che crescendo questo accadrà altre volte nella nostra vita”.

Martina Colombari, perché si sente in colpa nei confronti del figlio

Ed è a questo punto che l’intervista ha preso una piega malinconica, in cui è emerso tutto il senso di colpa di una madre nei confronti del proprio figlio. “Mi spiace che essendo figlio unico, specialmente quando i genitori diventeranno anziani, dovrà occuparsi di tutti e due da solo, perché altri figli non sono arrivati. L’idea di lasciargli questo peso da gestire mi spiace”, ha ammesso con un nodo in gola.

“Io sono figlia unica e mi spiace non avergli donato la possibilità di avere un fratello o una sorella, di non avere mai un confronto (…). Un figlio con i genitori avrà sempre un rapporto di odio e amore”. Ma Achille è un ragazzo nel fiore dei suoi anni e avrà tutto il tempo per crearsi un futuro, “trovare una sua identità” seppur a fatica visti i nomi ingombranti di mamma e papà. La Colombari in cuor suo si augura soltanto una cosa: che faccia “quello che lo rende davvero felice”.