Il 27 settembre 2025, allo Zurich Film Festival, di fronte a una platea di produttori, agenti ed esperti, è stata presentata una nuova, incredibile, attrice. Si chiama Tilly Norwood ed è stata creata, tramite Intelligenza Artificiale, dallo studio Xicoia, fondato a Londra dall’ex attrice olandese Eline Van der Velden. Tilly è un personaggio a dir poco realistico e c’è chi dice che possa diventare “la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman”.
Chi è (o cos’è) Tilly Norwood
L’Intelligenza Artificiale è uno strumento utile a fare ricerche, perfezionare le email di lavoro o sostituirsi ai motori di ricerca quando questi non si dimostrano sufficienti. Ma è anche lo strumento che può modificare le immagini fino a distorcere la realtà (e mietere non poche vittime, soprattutto nello star system). Ancora, è la tecnologia in grado di “dar vita” a persone a tutto tondo, con una faccia, una voce e persino una carriera.
Tilly Norwood è una giovane attrice, vive a Londra, ha i capelli lunghi e gli occhi scuri. Ed è realizzata al 100% dall’Intelligenza Artificiale, grazie al lavoro di Particle6 Productions, società specializzata nella creazione di contenuti ad alto tasso d’innovazione tecnologica. La sua ideatrice Eline Van der Velden, intervistata da media internazionali, ha fatto sapere che sono numerose le agenzie interessate a collaborare con Tilly, seppur al momento la ragazza digitale non abbia alcun contratto.
Ruberà il posto agli attori veri?
I creatori di Tilly Norwood, così come si legge sul profilo Instragram dell’attrice virtuale, ribadiscono che Tilly non è “il rimpiazzo ad essere umani ma un lavoro creativo, un’opera d’arte”. La creatrice spiega che non vede l’IA come un sostituto delle persone ma come “un nuovo strumento – un nuovo pennello”. Qualcosa che così come l’animazione 3D, i cartoni animati o le marionette “offre nuovi modi per immaginare e costruire delle storie”.
Van der Velden, che firma Norwood, è un’attrice lei stessa e racconta che per lei, la creazione di questo personaggio IA ha rappresentato “un atto di immaginazione e artigianato, non diverso dal disegnare un carattere, scrivere un ruolo o dar vita a una performance”. Si tratta di “sperimentazione non sostituzione”, eppure questa nuova attrice sta facendo parecchio discutere, soprattutto i suoi colleghi in carne e ossa.
La protesta di Hollywood
Forse Tilly Norwood potrà attirare l’attenzione di qualche agente, ma di certo non la benevolenza dei propri colleghi. Spulciando sul profilo Instagram del personaggio artificiale, si possono trovare emoticon urlanti e sonori “buuh” firmati da vip come Tony Collette e Sophie Turner. Mentre Emily Blunt nel podcast Awards Circuit di Variety ha tuonato: “È davvero, davvero spaventoso. Dai, agenzie, non fatelo. Per favore, smettete di toglierci la connessione umana”. Affermando che “una Scarlett Johansson ce l’abbiamo già”.
A infastidire in particolar modo le attrici è il volto stesso di Tilly Norwood, realizzato sulla base di volti veri di numerose attrici, nessuna delle quali ha fornito alcun consenso per l’utilizzo della propria immagine. Sembra, insomma, la realizzazione di una puntata di Black Mirror, l’inizio di un futuro distopico per Hollywood e l’industria cinematografica.
La situazione è divenuta così seria da richiedere l’intervento dei sindacati. L’associazione SAG-AFTRA, che rappresenta gli attori di Hollywood, ha rilasciato una nota in cui si legge: “Tilly Norwood non risolve alcun ‘problema’, anzi crea il problema di usare spettacoli rubati per togliere lavori agli attori, mettendo a repentaglio i mezzi di sussistenza degli artisti e svalutando l’arte umana”.