Sciopero Rai, da Storie Italiane a La Volta Buona: cambia la programmazione del 23 settembre

Eleonora Daniele, Caterina Balivo e tanti altri costretti a fermarsi con i loro programmi a causa dello sciopero della Rai

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

La Rai è in sciopero. Storie Italiane, I Fatti Vostri, È sempre mezzogiorno ma anche Unomattina, Tg2 Italia Europa, La volta buona e Ore 14. Sono solo alcuni dei programmi che sono saltati nella giornata odierna a causa di uno sciopero indetto da impiegati, tecnici, operai e quadri Rai. Al loro posto vanno in onda repliche, “meglio di” o vere e proprie programmazioni alternative.

Perché alcuni programmi oggi non vanno in onda

A causa dello sciopero molti programmi e telegiornali non sono andati in onda e non andranno in onda oggi, lunedì 23 settembre. Stop a TG1 Mattina (sostituito dall’informazione di Rai News), Unomattina (in onda un meglio di), Storie Italiane di Eleonora Daniele (sostituito da Linea Verde in replica), È Sempre Mezzogiorno di Antonella Clerici (in onda un meglio di).

Su Rai2 la serie Candice Renoir ha sostituito TG2 Italia mentre I Fatti Vostri ha lasciato spazio alla Cerimonia di Restituzione della Bandiera Tricolore. Niente da fare nemmeno per Agorà, Elisir e Restart, sostituiti da Rai3 con dei film.

La volta buona è stato invece rimpiazzato dalle migliori interviste realizzate da Caterina Balivo nei giorni scorsi: da quella a Samanta Togni a quella ad Alessia Marcuzzi. Salta pure La vita in diretta di Alberto Matano.

Affari tuoi con Stefano De Martino andrà invece regolarmente in onda in quanto registrato settimane fa. Partirà però in anticipo, più precisamente alle 20.15 circa, come specificato dal conduttore sui social.

Perché i dipendenti Rai sono in sciopero

Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Fnc-Ugl, Snater dopo la mancata approvazione da parte dei lavoratori dell’ipotesi di rinnovo del Contratto di lavoro per quadri, impiegati ed operai. Ecco perché la programmazione delle tre reti Rai, specie quella in diretta, ha subito e continuerà a subire delle modifiche nel corso di tutta la giornata di oggi.

L’obiettivo è quello di “riaprire il tavolo di confronto fra sindacati ed azienda su una diversa ipotesi di rinnovo contrattuale; porre all’attenzione delle istituzioni l’urgenza di un progetto di rilancio sia del ruolo che delle finalità di un’azienda che è concessionaria del Servizio Pubblico Radiotelevisivo; bloccare la paventata vendita delle quote di maggioranza di Raiway; garantire risorse certe in grado di assicurare un futuro all’azienda”. Inoltre si sottolinea l’urgenza di un piano industriale per mission produttiva ed editoriale di Rai.

A scioperare anche il consigliere del cda Davide Di Pietro. “I sindacati sono stati costretti a dichiarare azioni di lotta e una giornata di sciopero, poiché l’azienda non si è resa disponibile a rivedere l’ipotesi di accordo inerente il rinnovo contrattuale dopo che i lavoratori a maggioranza l’hanno bocciata al referendum”, ha spiegato. “In qualità di consigliere nel cda Rai, mi farò carico di rappresentare le istanze dei dipendenti oggi in presidio davanti tutte le sedi d’Italia e cercherò di convincere i vertici alla pronta ripresa delle trattative con le organizzazioni sindacali”, ha aggiunto.

E poi: “Nodo cruciale è l’insufficienza delle risorse economiche messe in campo per il costo complessivo del rinnovo del contratto scaduto ormai da quasi 2 anni. Per questo credo, che in segno di discontinuità con il passato, l’azienda dovrebbe ridurre il ricorso a società esterne di produzione per quanto riguarda l’acquisto dei format e mirare alla reinternalizzazione dell’ideazione dei contenuti che oggi paghiamo cifre esorbitanti. Questo permetterebbe una razionalizzazione dei costi e renderebbe possibile anche evitare i numerosi contratti di collaborazione e consulenza strapagati. Questi ragionamenti sono stati inseriti nel piano industriale su mia sollecitazione, ma purtroppo ancora non trovano reale applicazione”.