Concerto del Primo Maggio, cosa è successo

Tra pioggia, monologhi e tanta buona musica, ecco cosa è successo al "Concerto del Primo Maggio 2024"

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 2 Maggio 2024 10:37

Il Concerto del Primo Maggio di Roma è stato un evento che ha visto coinvolti più di cinquanta artisti e artiste che si sono esibiti al Circo Massimo, cantando e toccando temi importantissimi come i diritti dei lavoratori e non solo. Sul palco, Noemi ed Ermal Meta hanno presentato gli ospiti sotto un nubifragio e qualche problema tecnico che non ha comunque fermato i tantissimi spettatori nel godersi questa giornata di festa e rivendicazione dei diritti: ecco cosa è successo.

“Concerto del Primo Maggio”,  pioggia e problemi tecnici

Il Concerto del Primo Maggio è iniziato con una diretta su RaiPlay condotta da BigMama che, a causa della pioggia battente, ha dovuto fare i conti con qualche piccolo problema tecnico. Problemi che sono proseguiti anche quando, alle 15.15, la palla è passata a Noemi ed Ermal Meta, conduttori di questa edizione. Entrambi coperti sotto un ombrello, i due sono costretti a posticipare la partenza del Concertone, che doveva vedere l’esibizione dei Bloom di Giusy Ferreri.

“Purtroppo al cielo che ci guarda indifferente noi non possiamo fare nulla. I nostri tecnici stanno cercando di risolvere un problema che appare essere più grave di quello che potevamo pensare all’inizio. Cercheremo di prendere un po’ di tempo” E mentre i tecnici gestiscono il problema, Ermal Meta prende in mano la situazione cantando in acustico Hallelujah. Un’esibizione che ha mandato in visibilio il pubblico che, dopo che la pioggia ha deciso di dare tregua, è stato pronto a mettere via gli ombrelli e a godersi le esibizioni degli artisti.

Morgan al Primo Maggio parla del rispetto per gli artisti

Con l’arrivo di Morgan sul palco del Concertone, il discorso si concentra sul rispetto degli artisti, a sua detta non abbastanza considerati dalla politica. “Oggi è un giorno di festa perché i lavoratori festeggiano ed io voglio ringraziare tutte le persone che stanno lavorando a questo spettacolo. Sono persone che hanno studiato che non hanno nessun tipo di tutela legale in questo paese. Perché gli artisti non sono per niente considerati, non vengono rispettati dalla politica. Dalla politica no ma dal popolo sì perché restare senza musica è fare una vita peggiore.”

Morgan ha poi continuato: “Questa è la vostra festa, perché voi avete lavorato e volete lo spettacolo. Noi facciamo un applauso e diciamo ai signori politici che noi italiani siamo inventori della musica in tutto il mondo e lasciare gli artisti privi di tutela legale nelle mani del becero mercato squalo non è degno dell’Italia che deve essere.” Al termine del monologo, poi, Morgan ha cantato un brano inedito intitolato Rutti: una canzone volutamente polemica che critica la qualità della musica apprezzata maggiormente in questi anni.

Primo Maggio, la parità di genere e i diritti delle donne

Grande clamore anche per le questioni legate alle donne: salita sul palco del Concertone con alle sue spalle un megaschermo con Claudia Goldin, Nobel per l’economia per i suoi studi sul tema, Noemi ha ripercorso la sua storia e ha raccontato: “In Italia le donne si laureano di più e con voti più alti, ma lasciano poi il lavoro. Si chiede di fare più figli, ma non si tutela la maternità. Le donne guadagnano in media ottomila euro meno degli uomini e spesso l’inferiorità economica è all’origine della violenza esercitata da mariti e compagni. Che sia un primo maggio per i lavoratori e le lavoratrici, e in difesa delle donne, sempre!”

Un pensiero alle donne anche da parte de La Rappresentante di Lista, che dedica la sua interpretazione alle “sorelle sfortunate a cui hanno tolo le ali”.

Dargen D’Amico, la battuta piccata alla Rai

Altro momento degno di nota è quello legato alla presenza di Dargen D’Amico, giudice di X Factor e reduce dal Festival di Sanremo con la sua canzone Onda Alta che, insieme a quella di Ghali, ha destato non poche polemiche nelle settimane successive alla kermesse. Dargen arriva sul palco e parla proprio della Rai ironizzando sugli avvenimenti delle ultime settimane: “Grazie alla Rai, mamma Rai, oggi è la festa dei lavoratori e la Rai è un lavoratore speciale, di quelli che fanno il doppio lavoro, infatti lavora sia per sé che per la concorrenza. Gli ascolti del concerto del 1 maggio stanno andando benissimo e infatti l’anno prossimo sarà sul canale Nove”.

Una battuta non così velata, che però il cantante ha subito voluto far scivolare parlando di uno scherzo, e dedicando la sua esibizione “a tutte le mamme e i papà che devono fare il doppio lavoro”.

Altro smacco alla Rai e alla politica è sicuramente quello di Cosmo, che dopo essere salito sul palco ha trasformato la sua performance in una sorta di rave con tanto di bandiera palestinese e poliziotta sexy con manganello. Un momento di libertà dalle censure che oggi pare essere complicato portare in tv.

Cosmo sul palco del Concerto del Primo Maggio
Fonte: ANSA
Cosmo sul palco del Concerto del Primo Maggio

Gi Ex-Otago e la storia di Elisa

Insieme agli Ex-Otago, poi, sul palco del Circo Massimo è salita anche Elisa, una ragazza trans che in apertura dell’esibizione ha voluto raccontare la sua storia in un monologo: “Sono cresciuta in una società che non mi ha detto che potevo essere trans e poi mi ha fatto sentire sbagliata. Noi siamo stati bambini trans che non hanno avuto gli strumenti per comprendersi.” Il racconto di Elisa continua sottolineando quanto sia difficile per i trans entrare nel mondo del lavoro, considerando che hanno un tasso di disoccupazione doppio.

 “Vogliamo ricordare che la nostra pelle ha valore inestimabile” conclude la ragazza, “qualunque pelle abiti ‘Tu non tradirti mai'”, citando una frase della canzone La nostra pelle, brano con cui gli Ex-Otago hanno aperto la loro esibizione.

Le dediche a Toomaj Salehi

Grande spazio anche al caso di Toomaj Salehi, rapper iraniano condannato a morte per via del contenuto delle sue canzoni e per aver partecipato alle proteste dopo la morte di Mahsa Amini. Un coro di no richiesto da Ermal Meta si è alzato dal Circo Massimo, per dimostrare tutta la solidarietà al cantante. Anche Tananai ha voluto ricordarlo, dedicandogli la sua Tango.