Carolina Marconi porta avanti con coraggio la sua opera di divulgazione, ormai da anni. Ha affrontato il cancro e, per sua fortuna e per quella dei suoi cari, è riuscita a guarirne. Questa dura prova l’ha però privata del suo sogno di diventare madre attraverso il suo stesso corpo. Ha accettato questa realtà, soffrendo enormemente, e ora sogna di adottare. Il percorso è però tutt’altro che semplice per lei.
La malattia di sua madre
Intervistata da Caterina Balivo nello studio de La volta buona, Carolina Marconi ha parlato ampiamente di tumore e dell’importanza di confessarsi con gli altri. Ha infatti scelto di raccontare la sua storia, nel dettaglio e con documentazioni quasi quotidiane, per dare forza e riceverne in cambio.
Ha scoperto tante storie e ha trovato, online e non solo, numerose sorelle, come le chiama. Non ha avuto timore di mostrarsi in tantissimi momenti duri e crudi, evidenziando ogni aspetto della malattia. È stata vera e forte e tutto ciò l’ha ovviamente cambiata.
In studio si è commossa numerose volte, come quando ha letto le splendide parole del suo grande amore, Alessandro Tulli. Ha ricordato del momento in cui ha scoperto tutto. Avrebbe dovuto ricevere delle punture di ormoni, sognando una figlia, ma invece è stato rilevato un piccolo nodulo, che ha poi richiesto una biopsia, la quale ha dato inizio al suo calvario.
Anche sua madre ha scoperto d’essere malata di cancro, ma ha preferito mantenere il segreto. Un profondo dolore, che impedisce ancora oggi alla showgirl di parlarne apertamente. Lei non voleva far altro che proteggerla. Per questo è rimasta in assoluto silenzio. Oggi si sente quasi miracolata, ma ciò non le ha tolto la voglia di combattere, anzi. Non vuole rinunciare al suo grande sogno di maternità.
L’adozione impedita
Quando ha scoperto d’essere malata, la sua reazione è stata “strana”. Non aveva tempo per un tumore, doveva diventare mamma, aveva in mente un progetto. La sua menta provava a tutelarla da quella notizia atroce.
Oggi è serena e consapevole e manda un messaggio importante. Il riferimento va all’oblio oncologico, che rappresenta una speranza per il ritorno alla normalità di chi è guarito dal cancro. Non si parla unicamente di diritto all’adozione, ma anche della libera contrazione di un mutuo, ad esempio, senza la necessità di divulgare determinate informazioni, oggi limitanti.
Carolina Marconi spera profondamente che i tempi della politica siano brevi, perché tante persone attendono un via libera così sofferto: “Il sogno di diventare mamma, portando avanti da me la gravidanza, è un po’ lontano. Vedo però sempre più vicino il sogno di adottare un bambino, sperando in questi decreti in pochi mesi. Io voglio essere mamma per mio figlio, non nonna”.
Si è poi rivolta a tutte le persone che vivono il dramma della malattia. Per quanto sia difficile, ha spiegato, trovare la forza di esternare, parlare e “buttare tutto fuori”, è tra le cose più importanti. È un veleno che fuoriesce dalla mente e aiuta a comprendere d’avere persone attorno. Schermarsi con quel peso e quel dramma, non fa che gettare una persona malata sempre più nel suo oblio personale.