Il galateo del sesso a tre

I rapporti a tre sono una fantasia molto comune, sia per i single che per le coppie. Ecco qualche suggerimento per gestire questa eventualità senza ansie.

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Veronica Colella

Sex Editor

Content writer con una laurea in Scienze antropologiche e un passato tra musei e archivi. Scrive di sessualità e questioni di genere da un punto di vista sex positive, con la consapevolezza che non esistono risposte semplici a psicodrammi complessi.

Aprire la coppia non è una decisione da prendere alla leggera, ma nemmeno una di cui avere paura. Per quanto la monogamia sia ancora lo standard, le diverse forme di non-monogamia etica dimostrano che per vivere per sempre felici e contenti non è necessario pretendere l’esclusiva, o quantomeno che è possibile fare eccezioni alla regola.
Una di queste è il sesso a tre, situazione che permette di testare l’elasticità dei confini di coppia senza prendere impegni a lungo termine come in un ménage à trois, o di condividere un’esperienza erotica molto intensa.

Se è lui (o lei) a chiederlo

Forse per via delle teorie che attribuiscono agli uomini un bisogno maggiore di varietà, si tende a pensare al sesso a tre come a una fantasia maschile. Le ricerche sul tema sembrano però smentire il preconcetto che alle donne la varietà sessuale interessi poco, rivelando invece che i rapporti a tre sono una fantasia molto comune a prescindere dall’identità di genere e dall’orientamento sessuale o romantico. E non si tratta necessariamente di un espediente per rivitalizzare una vita sessuale in fase di stanca, come può temere chi se lo sente proporre dal partner o dalla partner.

Le ragioni per cui si sceglie di fare sesso sono sempre complesse e il sesso a tre non fa eccezione, spiega il sociologo Ryan Scoats in Understanding threesomes. Gender, sex and consensual non-monogamy (Taylor & Francis). In gioco c’è la voglia di fare nuove esperienze, quella di divertirsi, la possibilità di esplorare lati inediti della propria sessualità (inclusi quelli kinky) e anche un margine di altruismo o di compromesso. Non solo tra i membri della coppia, ma anche da parte di chi viene invitato nel loro letto – proprio come nel sesso a due, bisogna mettere in conto che la chimica e la compatibilità non possono essere decise a tavolino.

La cosa importante è essere sicure di farlo per le ragioni giuste, a prescindere dal proprio ruolo: ovvero di accettare perché si tratta di un desiderio condiviso o quantomeno di uno che si è disposte a accontentare senza sentirsi sotto pressione. E non come antidoto a una crisi di coppia che ha ragioni più profonde.

Le precauzioni da prendere

A seconda delle circostanze la prima volta a tre può essere una decisione presa al momento o il frutto di una ricerca paziente del partner più adatto. In ogni caso, è sempre meglio prendersi qualche minuto per assicurarsi che le aspettative e i limiti di tutti siano compresi e rispettati.

C’è chi accetta l’idea di un rapporto a tre solo a patto di non sentirsi mai escluso (o esclusa), o al contrario chi è più attratto dall’idea di dare piacere che riceverne. Non tutti aspirano a essere al centro dell’attenzione e c’è anche chi potrebbe sentirsi più a suo ago in un ruolo marginale, o trovare molto più eccitante osservare il proprio partner fare sesso con altre persone. L’unico modo per scoprirlo è tenere sempre aperta la comunicazione, non solo in coppia.

In tema di precauzioni, non bisogna trascurare le regole del sesso sicuro: né con i match di Tinder, né con le persone con cui hai già stretto un legame di confidenza o intimità.

Come scegliere chi invitare

Secondo le osservazioni di ricerca di Scoats, il rapporto a tre ideale per molte persone è quello con un amico o un’amica. Per lasciarsi andare è importante sentirsi al sicuro fisicamente e anche emotivamente, in particolare per le donne. Di mezzo non ci sono solo gelosia e insicurezza, ma anche il timore di essere giudicate per le proprie scelte. Una preoccupazione condivisa dagli uomini solo in parte – in genere disinvolti nei rapporti a tre con due donne (FFM), diventano più selettivi quando si tratta di rapporti con una donna e un altro uomo (MMF).

Per gli uomini bisessuali è una questione di stigma, per quelli eterosessuali di fiducia: l’idea di condividere l’esperienza con un amico la rende più divertente e minimizza il rischio di dover ridiscutere i propri limiti in medias res. E c’è anche una componente di insicurezza – davanti a uno sconosciuto sentono di avere più da dimostrare in termini di performance, precisa Scoats, mentre tra amici è concesso essere sé stessi.

Naturalmente questa scelta ha anche i suoi contro, uno su tutti il rischio di complicare i rapporti. Se sei single e ti piace una delle due persone della coppia (ma non tutte e due), o se sei parte di una coppia ma non sei del tutto sicura di come ti farebbe sentire frequentarvi dentro e fuori dal letto, forse potrebbe non essere la scelta migliore.
Un’altra possibilità è conoscere qualcuno tramite app di incontri, ma sempre nell’ottica della massima sincerità: se siete una coppia non cercate di nasconderlo e non puntate ragazze bisessuali solo in quanto bisessuali. A nessuna piace sentirsi intercambiabile e le imboscate fanno una pessima impressione.

Cosa succede dopo il rapporto

A volte il sesso a tre è destinato a entrare nell’elenco delle cose divertenti che non farai mai più, altre volte diventa un momento importante per ridefinire i confini di coppia o addirittura per prendere in considerazione una relazione poliamorosa. Anche se non sapete cosa vi riserverà il futuro, il mattino dopo va gestito con la necessaria delicatezza.

Se sei parte di una coppia, questo può voler dire fare il doppio del lavoro emotivo: sia per assicurarsi che la situazione sia stata piacevole per entrambi, sia nel dimostrarti gentile e premurosa nei confronti della terza persona, anche se avete deciso di non rivedervi. E nel caso ci sia stata qualche incomprensione, questo è il momento in cui parlarne cercando (nei limiti del possibile) di non ferire i sentimenti di nessuno.