L’orgasmo è molto più cerebrale di quello che si pensi. Anzi, ormai pare evidente che sia proprio il cervello il primo organo sessuale. Questo vuol dire che il piacere, l’accoglienza e la disponibilità al godimento, ma anche le percezioni del corpo – quelle puramente fisiche- hanno bisogno di uno stimolo che parte proprio da lì, dalla testa.
Non è difficile allora credere che esiste un modo per provare piacere e raggiungere l’orgasmo anche senza sesso, senza che il corpo sia coinvolto in modo attivo. Vogliamo chiamarlo orgasmo cerebrale o immaginativo? Esistono poi delle sollecitazioni fisiche che però non hanno nulla a che vedere con la sfera sessuale, ma che comunque possono stuzzicare il corpo fino a farlo vibrare. Proviamo a capire meglio quali sono i modi per raggiungere un orgasmo anche senza fare sesso.
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Orgasmo o ASMR?
L’orgasmo in francese viene chiamato anche “la petite mort” per quel vuoto quasi assoluto che lascia. C’è chi parla di morte mentale, chi di vibrazioni profonde, chi di estasi del corpo; insomma sono sensazioni immensamente diverse e che fuggono a qualsiasi definizione.
Esiste poi la sigla inglese ASMR che significa “Autonomous sensory meridian response”, e che in italiano si traduce come “Risposta autonoma del meridiano sensoriale”. È una sensazione molto forte spesso confusa o paragonata con quella dell’orgasmo. Si tratta di una forma di piacere, di formicolii e brividi sulla testa, sulle braccia, sulla spina dorsale e, in alcuni casi, su tutto il corpo. Questa definizione ha origini recenti ed è diventata virale sul web e tra i social, ma per i puristi non ha nulla a che vedere con l’orgasmo, come comunemente inteso. Un orgasmo cerebrale, forse, scatenato dal sussurro, dal rumore delle pagine sfogliate, di un particolare strumento musicale o dalla lettura di un racconto: suoni e rumori che possono trasportarci in un’altra dimensione e farci sentire pacifiche e rilassate. E al corpo piace.
Orgasmo notturno
Secondo una ricerca del Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction condotta su un campione di 11 mila intervistate, il 37% delle donne vive degli orgasmi notturni, specialmente nella fascia di età tra i 40 e i 50 anni. Il piacere spontaneo arriva solitamente durante la fase Rem, quella del sonno più profondo, che dura in media due ore. Succede qualcosa in questo intervallo di tempo per cui i neuroni possono percepire un incremento dell’afflusso di sangue verso i tessuti erettili, inclusa la clitoride, e così partono gli stimoli per il piacere.
Non sono chiari i motivi per cui questo avviene: può succedere nei periodi di astinenza, se si legge qualcosa di erotico prima di andare a dormire o semplicemente per la stanchezza che aiuta a perdere il controllo e lasciarsi andare. Sembra poi che ci siano delle posizioni che possono agevolare il piacere più di altre, come dormire a pancia in giù, per la leggera pressione sui genitali esterni che la posizione provoca.
Il piacere nel sogno
I sogni sono i principali responsabili degli orgasmi durante il sonno. Perché i sogni provochino piacere, fino a raggiungere l’orgasmo, non è necessario che siano espliciti, di puro sesso. Uomini e donne provano piacere anche sognando una situazione molto gradevole, di complicità, in compagnia di una persona stuzzicante, conosciuta o no.
Il sogno erotico e l’immaginato possono allora portare all’orgasmo anche senza stimolazione diretta del partner o auto-stimolazione dei genitali: la mente percepisce l’eccitazione come reale e il corpo reagisce di conseguenza.
Lo yoga migliora la sessualità
La pratica costante dello yoga riesce a calmare la mente attraverso il controllo del respiro e del corpo, permette di raggiungere degli stati di relax estremo, e stimola la conoscenza e la consapevolezza di tutto il corpo. Dal punto di vista puramente fisico, lavorare in posizioni specifiche consente alle donne (ma anche agli uomini) di portare attenzione all’area genitale e al piacere, scoprendo persino alcune disfunzioni o difficoltà che ignoravano.
Il lavoro dello Yoga sul pavimento pelvico è unico in questo senso. Se i muscoli del perineo e della vagina sono elastici e tonici permettono una migliore attivazione, un maggiore rilassamento e anche un aumento del piacere sessuale. A questo si unisce il lavoro sul respiro e sulla mente: perché solo una mente libera può davvero lasciarsi andare al piacere. Proprio per questi motivi, in momenti di grande sensibilità, può succedere che lavorando sulla meditazione e sollecitando alcuni punti del corpo arrivino, inaspettatamente, il piacere e l’orgasmo.
L’energia del tantra
Orgasmo come espansione di energia è quello proposto dal tantra, una disciplina o un vero e proprio strumento per le coppie, che esiste in diverse forme, ma con un unico obiettivo: portare due corpi a vibrare insieme. Con diversi esercizi e stimolazioni varie, il tantra cerca di attivare un’energia forte, vitale, che evidentemente condiziona anche il sesso.
Vivere la sessualità in un momento di energia bassa significa portare il piacere solo nelle parti basse; se aumenta l’energia allora il flusso del piacere e dell’orgasmo vibra in tutto il corpo e da sotto attraversa la pancia, lo stomaco, il cuore, il petto, la gola, il viso fino alla testa. Diventa un piacere che vibra e fa godere in tutto il corpo, in ogni cellula. Alcune scuole di Tantra cercano questa esplosione nello scambio tra persone, che sia energetico più che sessuale, per questo si può lavorare per il raggiungimento dell’orgasmo anche senza contatto tra corpi.
Non solo la clitoride
Gli uomini spesso pensano che la clitoride sia l’ombelico del mondo e unico centro nevralgico di piacere femminile; eppure sbagliano. Esistono anche i “nipplegasms” (da nipple, capezzolo) e sono quei punti di stimolazione che non necessitano di penetrazione. Già, molte donne possono raggiungere l’orgasmo con la sola stimolazione dei capezzoli.
Una possibile spiegazione di questo fenomeno è data dagli studi sull’attivazione cerebrale: la stimolazione dei capezzoli attiva le stesse aree che si attivano con la stimolazione della clitoride o vaginale. Ma non solo: in determinate situazioni, lavorando bene sull’attesa, sui preliminari, sull’atmosfera, possono diventare zone erogene anche la schiena, il collo, i piedi. Insomma, se stimolato nel mondo giusto, qualsiasi punto del corpo può provocare un grande piacere.
Parto orgasmico
Non sgranate gli occhi: è tutto vero, il parto può essere orgasmico. Nel suo bellissimo libro “Le funzioni degli orgasmi”, Michel Odent, chirurgo francese e pioniere del parto naturale, spiega come il corpo di una donna produca gli ormoni dell’amore quando fa sesso con il partner, ma anche durante il travaglio, la nascita e in allattamento.
Gli ormoni sono gli stessi, identici: l’ossitocina, le endorfine, la prolattina, e servono a creare l’attaccamento con l’altro, che sia esso un adulto o il neonato appena dato alla luce. Se il travaglio va particolarmente bene, se le condizioni sono di intimità e poca intromissione, succede che la donna riesce a lasciarsi andare al movimento del travaglio e del parto fino a provarne piacere.