Coronavirus e malattie reumatiche, un registro per aiutare chi ne soffre

Istituito un registro per segnalare i casi di COVID-19 in pazienti con patologie reumatologiche. La raccomandazione è di seguire sempre le cure prescritte

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Artrite reumatoide, Lupus, sclerodermia, vasculiti. Sono solo alcune delle tante malattie reumatiche, che, molto spesso, interessano soprattutto le donne, anche in età giovanile. Ma come bisogna comportarsi in questo periodo?

La Società Italiana di Reumatologia parte con un Registro dedicato, proprio per sapere cosa accade in chi può aver contratto l’infezione ed è in trattamento per queste condizioni e per definire approcci sempre più specifici.

Cosa si propone il Registro

Il Registro Coronavirus e Malattie Reumatologiche della Società Italiana di Reumatologia (SIR) ha come obiettivo di monitorare l’impatto della pandemia di COVID-19 su una categoria considerata a rischio: i pazienti reumatologici.

Il Registro è attivo su tutto il territorio nazionale e a tutti i reumatologi italiani viene richiesto di segnalare tutti i casi di COVID-19 nei pazienti con patologie reumatologiche di ogni tipo, come artriti, connettiviti o vasculiti indipendentemente dalla gravità. Andranno quindi raccolti anche i dati dei malati asintomatici rilevati attraverso lo screening della salute pubblica.

“Si tratta di uno strumento indispensabile ed utile sia per i clinici che per i malati – afferma Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale SIR. Vogliamo meglio comprendere in che modo fattori come l’età, le comorbidità e i diversi trattamenti possano influenzare i contagi e gli esiti della infezione da COVID-19. In questo momento, estremamente complicato per la nostra sanità, possiamo dare un contributo per incrementare le conoscenze su un agente patogeno di cui sappiamo ancora troppo poco”.

Il Registro Coronavirus è stato realizzato grazie all’encomiabile impegno del Centro Studi SIR. Stiamo raccogliendo preziose informazioni che potranno poi essere utili anche per altri Paesi che stanno attualmente fronteggiando una situazione meno drammatica della nostra. Il nostro registro che ha già raccolto decine di casi è interfacciato con i registri internazionali che sono partiti dopo il nostro, in particolare in coordinamento con la Società Europea di Reumatologia (EULAR)”.

Importante, seguire le cure

Gli specialisti della SIR ribadiscono inoltre l’importanza, per i pazienti reumatologici, di seguire scrupolosamente le cure prescritte. “È uno degli aspetti che bisogna monitorare con grande attenzione in questo momento – aggiunge il Presidente SIR. Le patologie più gravi, come per esempio l’artrite reumatoide, richiedono il ricorso a terapie immunomodulanti o immunosoppressive che possono abbassare le difese immunitarie dell’organismo. Ciò nonostante sospendere o ridurre le cure farmacologiche è una pratica estremamente pericolosa ed ingiustificata che può causare delle riattivazioni cliniche molto rischiose per la maggior parte dei nostri pazienti. Quindi tutti i malati non devono prendere iniziative imprudenti dettate dalla paura di un possibile contagio da coronavirus. Bisogna proseguire con i trattamenti e seguire sempre e solo le indicazioni del reumatologo di fiducia”.

Ovviamente, senza dimenticare che anche per chi fa i conti con malattie di questo tipo non bisogna dimenticare le regole di distanziamento sociale e di igiene valide per tutti. Tenere lontano il “nemico” coronavirus è la prima, fondamentale mossa per vincere la battaglia contro il Sars2-CoV-19.