Vescica iperattiva: cause, sintomi e cura

La vescica iperattiva è un disturbo caratterizzato da contrazioni involontarie e frequenti della vescica, causando un aumento del bisogno di urinare e talvolta incontinenza urinaria

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

La condizione nota come vescica iperattiva, o sindrome da vescica iperattiva, è classificata come un disturbo urologico caratterizzato da sintomatologia specifica, inclusa una marcata urgenza e frequenza nell’urinare.

Questi sintomi sono distinti e non associati a condizioni patologiche quali ostruzioni, infezioni del tratto urinario o neoplasie vescicali. Un incremento nella frequenza urinaria può essere accompagnato da episodi di incontinenza e manifestarsi esclusivamente durante la notte, fenomeno noto come nicturia, oppure prevalere nel corso della giornata, condizione definita pollachiuria.

Cos’è la vescica iperattiva

La sindrome nota come vescica iperattiva, spesso abbreviata con l’acronimo OAB (OverActive Bladder), si manifesta con sintomi caratteristici, tra cui spicca l’urgenza minzionale, un impellente bisogno di urinare che risulta difficile da posticipare. Una conseguenza diretta di questo sintomo è l’aumento della frequenza minzionale, che può eccedere le otto volte nell’arco di un giorno. Inoltre, gli individui affetti possono sperimentare incontinenza da urgenza, che si traduce in una perdita di urina involontaria e immediata a seguito dell’urgenza minzionale.

La nicturia, ovvero la necessità ripetuta di svuotare la vescica durante la notte, è un altro sintomo comune, che può presentarsi circa due volte per notte. Sebbene questi sintomi possano essere concomitanti a patologie vescicali come la cistite interstiziale o tumori, la diagnosi di OAB viene confermata solo dopo aver escluso altre condizioni durante una valutazione medica approfondita.

Sebbene sia più frequente in età avanzata, la vescica iperattiva non è da considerarsi un effetto inevitabile dell’invecchiamento. Le terapie disponibili puntano a mitigare o eliminare i sintomi, contribuendo a una migliore gestione dell’impatto della condizione sulla vita quotidiana.

Cause della vescica iperattiva

Il funzionamento della vescica è regolato da una interazione complessa fra fattori neurologici e l’attività muscolo-scheletrica. Questi meccanismi fisiologici, sia volontari sia involontari, provocano il riempimento e lo svuotamento della vescica nei tempi opportuni.

Un problema in questo sistema può provocare l’insorgenza della vescica iperattiva. La sindrome è causata spesso da contrazioni involontarie della vescica, con una iperattività del muscolo detrusore che ha lo scopo di contrarsi durante la minzione, favorendo l’espulsione dell’urina. Le contrazioni involontarie e anomale di questo muscolo, quando si verifica il riempimento della vescica, possono portare ad uno stimolo impellente di urinare ancora prima che la vescica arrivi a riempirsi del tutto.

Fra le cause della vescica iperattiva troviamo, inoltre, una elevata produzione di urina, provocata da scarsa funzionalità renale oppure dal diabete, ma anche anomalie della vescica, come calcoli vescicali, tumori e fattori che ostacolano il normale deflusso (ad esempio un aumento di dimensioni della prostata, un precedente intervento chirurgico a livello dell’apparato uro-ginecologica e la stitichezza). Negli uomini, in particolare, la vescica iperattiva è collegata molto spesso all’ipertrofia prostatica benigna. Altre cause sono l’alterata sensibilità della parete vescicale e la debolezza dei muscoli pelvici, specialmente in gravidanza o dopo il parto.

La vescica iperattiva può inoltre essere legata a disturbi neurologici (ad esempio il morbo di Parkinson), sclerosi multipla e ictus. In alcuni pazienti è, infatti, il sintomo di un danno al sistema nervoso centrale, al midollo spinale o ai nervi che può provocare una sospensione della via nervosa cerebro-vescicale, su cui viaggiano gli impulsi che regolano la contrazione del tessuto muscolare della vescica. Traumi e lesioni spinali iatrogene, inoltre, possono provocare alterazioni del riflesso della minzione. Questo può accadere nel caso della chirurgia uro-ginecologica, dell’ernia del disco e dell’esposizione a radiazioni.

Altre cause della vescica iperattiva possono essere il consumo eccessivo di alcol e caffeina o l’assunzione di farmaci diuretici che causano un rapido aumento nella produzione dell’urina. Il sovrappeso rappresenta senza dubbio un fattore di rischio, poiché provoca un aumento della pressione intra-addominale che può alterare la funzione dello sfintere uretrale, portando ad una perdita di urina.

Dopo la menopausa, inoltre, la carenza di estrogeni può contribuire all’insorgenza di sintomi tipici della vescica iperattiva. Infine, alcuni soggetti che soffrono di questa patologia presentano all’origine infezioni del tratto urinario che irritano i nervi, determinando urgenza minzionale.

Come si effettua la diagnosi di vescica iperattiva?

Quando il paziente avverte uno stimolo irrefrenabile e continuo di urinare, accompagnato da un aumento delle minzioni diurne e notturne, con incontinenza da urgenza, il medico potrebbe sospettare la presenza di una vescica iperattiva. La diagnosi viene, solitamente, effettuata dopo l’esclusione di altre malattie, come ostruzioni dell’apparato urinario, tumori alla vescica e infezione delle vie urinarie. Escluse altre patologie, lo specialista procederà alla ricerca delle cause dell’insorgenza di questa condizione.

Il percorso diagnostico prevede una valutazione generale con anamnesi. L’esame obiettivo comprende il controllo fisico dei genitali e dell’addome. Nelle donne viene effettuato l’esame pelvico, per valutare l’eventuale presenza di infiammazioni, atrofia o infezioni, mentre negli uomini si procede all’esplorazione rettale per determinare consistenza, massa complessiva e dimensioni della prostata. Nei pazienti di sesso maschile viene prescritto anche il dosaggio del PSA, antigene prostatico specifico.

L’urinocoltura e l’analisi delle urine consentono di escludere la presenza di eventuali infezioni urinarie, anomalie nelle urine o tracce di sangue. L’esame neurologico ha invece come obiettivo quello di identificare possibili riflessi anormali o problemi sensoriali. Un altro test utile è quello urodinamico che valuta la funzione della vescia, la sua capacità di svuotarsi e di riempirsi correttamente.

Se, durante la minzione, la vescica non si svuota nel modo corretto, l’urina residua può provocare dei sintomi che sono molto simili a quelli della vescica iperattiva. Per valutare il quantitativo di urina che non viene espulsa, lo specialista esegue un esame ecografico della vescica oppure inserisce un catetere sottile, passando attraverso l’uretra, allo scopo di drenare e misurare il residuo di liquido post-minzione nella vescica.

L’uroflussometria è invece una indagine funzionale volta a valutare la velocità del flusso urinario e il suo volume. Al paziente viene chiesto di urinare in un dispositivo che è collegato a un computer. L’apparecchio registra i vari parametri del flusso urinario e li converte in un grafico frequenza/volume in cui il medico può individuare le variazioni rispetto alla norma. Ai soggetti che presentano i sintomi della vescica iperattiva vengono consigliati inoltre la cistometria e l’uretrocistoscopia. Il primo esame permette di identificare se ci sono delle contrazioni muscolari involontarie e se la vescica immagazzina nel modo corretto l’urina. L’uretrocistoscopia è, invece, utile per escludere calcoli renali e tumori.

Come curare la vescica iperattiva

Dopo aver ricevuto la diagnosi di vescica iperattiva, il paziente dovrà, prima di tutto, modificare il proprio stile di vita. Alcuni comportamenti, infatti, consentono di ridurre i sintomi e gli episodi di incontinenza. Viene consigliato di regolarizzare la dieta, ridurre l’apporto calorico e perdere peso. Vanno eliminate dall’alimentazione tutte le sostanze irritanti per l’urotelio, ossia la caffeina, la teina e gli alcolici.

Sono proibiti anche i cibi piccanti, quelli acidi e che contengono dolcificanti artificiali. Il fumo di sigaretta risulta irritante per la vescica, mentre un aiuto può arrivare dagli esercizi di riabilitazione del pavimento pelvico. Questi, chiamati anche esercizi di Kegel, permettono di rafforzare lo sfintere urinario e i muscoli del pavimento pelvico che, se potenziati, possono limitare le contrazioni involontarie. Il medico, oppure il fisioterapista, possono fornire le indicazioni per svolgere correttamente gli esercizi, anche a casa. I primi miglioramenti, solitamente, si evidenziano dopo sei-otto settimane.

Per il trattamento della vescica iperattiva, la terapia farmacologica gioca un ruolo chiave nel ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Due classi principali di farmaci sono comunemente impiegate:

  • Antimuscarinici: Questi farmaci mirano a bloccare i recettori muscarinici, riducendo le contrazioni involontarie del muscolo detrusore della vescica. Tra questi troviamo farmaci come l’ossibutinina, disponibile in formulazioni orali e transdermiche; la tolterodina, con un profilo di selettività che può ridurre gli effetti collaterali anticolinergici; la solifenacina e la darifenacina, che sono efficaci nel diminuire episodi di urgenza e frequenza urinaria; la fesoterodina, che è convertita in vivo in tolterodina; e il trospio, che non attraversa la barriera ematoencefalica, il che può ridurre i rischi di effetti collaterali cognitivi​.
  • Agonisti dei Recettori Beta-3 Adrenergici: Il mirabegron, appartenente a questa classe, agisce stimolando i recettori beta-3 adrenergici della vescica, il che aiuta a rilassare il muscolo detrusore durante la fase di riempimento, aumentando così la capacità vescicale. Questo farmaco è indicato in particolare per quei pazienti che non tollerano gli antimuscarinici o che hanno riscontrato effetti collaterali significativi con questi ultimi​.

Per entrambe le classi di farmaci, è importante che i pazienti inizino con la dose più bassa efficace e aumentino gradualmente, se necessario, monitorando attentamente la presenza di possibili effetti collaterali. Gli effetti collaterali comuni possono includere secchezza delle fauci, stitichezza e visione offuscata, tra gli altri. È essenziale consultare un medico per un trattamento personalizzato e un monitoraggio accurato​.

Inoltre, sono in fase di studio nuove terapie farmacologiche e combinazioni di farmaci che promettono ulteriori innovazioni nel trattamento. Un approccio terapeutico personalizzato e l’esperienza di un urologo sono cruciali per ottimizzare la gestione di questa condizione​.

Quando il paziente evidenzia una resistenza alle terapie farmacologiche si può ricorrere alle iniezioni endovescicali con tossina botulinica A. In questo caso il farmaco viene iniettato direttamente nei tessuti, paralizzando in modo parziale i muscoli e bloccando in questo modo le contrazioni involontarie della vescica. L’uso della tossina botulinica A viene consigliato a pazienti adulti con malattie neurologiche, come sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale. Gli effetti della terapia sono temporanei e durano circa sei mesi.

La vescica iperattiva può essere trattata anche con la neuro-modulazione sacrale. La procedura prevede di impiantare a livello sacrale un pacemaker vescicale che fornisce degli impulsi elettrici. I segnali nervosi che arrivano alla vescica, in questo modo, vengono regolati e i sintomi della patologia si riducono.

L’intervento chirurgico è un trattamento raro nel caso di vescica iperattiva, riservato ai soggetti che presentano sintomi gravi e non rispondono alle altre terapie. L’operazione ha lo scopo di aumentare la capacità della vescica, utilizzando i tessuti intestinali per sostituire una parte della vescica. La procedura chirurgica è piuttosto invasiva e il paziente potrebbe dover ricorrere per il resto della vita ad un catetere a intermittenza. L’ultima risorsa, infine, è la rimozione della vescica (cistectomia parziale o totale). L’operazione comporta la rimozione chirurgica – totale o parziale – della vescica, con l’ureterocutaneostomia. Prevede inoltre il posizionamento di un dispositivo esterno per la raccolta dell’urina.

Fonti bibliografiche: