Miele, cinque cose da sapere per sfruttarlo al meglio e aiutare il benessere

Il miele è ricco di proprietà benefiche, anche se consumato con consapevolezza. Dalle calorie alla densità: 5 cose che devi sapere

Foto di Federico Mereta

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Pubblicato:

Attenzione. Non parliamo di doti miracolose. Il miele, con tutti gli altri prodotti delle api, non guarisce dalle malattie. Ma certo aiuta il benessere. E non solo quando siamo afoni, con la raucedine e il mal di gola che disturbano le alte vie respiratorie.

Se è vero che in questi casi la classica tisana con il cucchiaino di miele (oppure l’antico latte e miele che molto mamme proponevano ai più piccoli, specie se derivanti da mieli prodotti in zone in cui crescono pjante di eucalipto, pino o timo) può esser d’aiuto, ci sono davvero tanti aspetti di queste nettare prodotto dalle api che possono favorirci giorno dopo giorno.

Infatti il miele possiede virtù nutritive tali da renderlo alimento ideale per chi si ha bisogno di ricuperare energia, specie nella terza età o nei bambini ma non solo. Solo bisogna ricordare di non esagerare se occorre controllare il peso e di chiedere al medico come comportarsi in caso di diabete. Detto questo, ecco cinque parole che possono aiutarci a consumare miele, propoli e pappa reale al meglio per il nostro benessere.

  1. Il miele non è la classica bomba calorica. Per cento grammi offre circa 300 calorie. Anche se pesa di più, e quindi non si può ragionare in termini di cucchiaini ma di quantità globale, rispetto allo zucchero il miele a parità di peso contiene meno calorie, perché al suo interno è fatto almeno per un 15 per cento di acqua.
  2. Zuccheri vari. Il miele è fatto soprattutto di zuccheri. Per il 3-4% si tratta di saccarosio, in pratica uguale al classico zucchero da tavola, che poi viene scisso in glucosio e fruttosio. Ma la maggior parte è costituita da una miscela di glucosio e fruttosio, oltre che da maltosio e trealosio, in un cocktail zuccherino che varia anche in base alla conservazione.
  3. Densità. Il miele appena estratto dai favi è più liquido. Poi. Dopo un certo periodo di tempo, tende a farsi più solido per l’esposizione alla temperatura ambientale. Si può quindi avere la cristallizzazione legata alla presenza del glucosio, con la formazione di cristalli che unendosi tra loro formano una massa compatta.
  4. Colore, profumo e sapore possono variare in base alle piante che vengono “lavorate” dalle api. Ad esempio il miele d’acacia è più chiaro, quelle degli alberi dei boschi come i castagni è più scuro, a volte in zone di conifere può apparire verdastro. Arancio e lavanda, sotto l’aspetto del sapore, rendono il miele più dolce.
  5. Pappa reale. Questo prodotto è ricco di un acido grasso rarissimo, il 10 – idrossi – 2 – decenoico. Come la propoli, in qualche modo, diventa una sorta di aiuto in più per il benessere. Entrambi possono sicuramente aiutare, aiutare, specie nei casi di debolezza cronica e di calo delle risposte immunitarie, in particolare dei bambini.

Il consiglio finale

Insonnia. Un cucchiaio di miele è come una carezza e può anche aiutare chi soffre di insonnia. La dolcezza, infatti, stimola la produzione di endorfine che aiutano a trovare relax. Secondo la medicina popolare, in questo senso conviene scegliere miele prodotto da api che hanno indugiato su piante che vengono impiegate per la loro azione sedativa come infusi e tisane, ad esempio lavanda e tiglio.

Le indicazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a scopo informativo e divulgativo e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza medica con figure professionali specializzate. Si raccomanda quindi di rivolgersi al proprio medico curante prima di mettere in pratica qualsiasi indicazione riportata e/o per la prescrizione di terapie personalizzate.